La scomparsa di maud ceriotti giaccari all’età di 87 anni segna la perdita di una figura chiave nell’arte contemporanea e nel giornalismo italiano. Da decenni attiva nel panorama dell’avanguardia, ha contribuito con rigore e innovazione a plasmare nuovi linguaggi artistici, in particolare nel campo sperimentale del video e delle trasmissioni libere. La sua eredità artistica e culturale si intreccia con quella del marito luciano giaccari, con cui ha fondato realtà pionieristiche che ancora oggi influenzano il mondo dell’arte e della comunicazione.
Il ruolo pionieristico nelle televisioni libere italiane
Nel 1974 maud giaccari e luciano giaccari hanno fondato rtl, una delle prime televisioni libere in Italia. Questo progetto ha rappresentato una svolta nel modo di fare informazione e comunicazione audiovisiva fuori dai canali tradizionali. Successivamente, tra il 1977 e i primi anni Ottanta, maud è stata direttrice responsabile dell’informazione di etl, altra emittente televisiva indipendente.
Queste esperienze hanno fatto di lei non solo una creatrice d’arte visiva, ma anche una protagonista nella storia delle comunicazioni italiane. rtl ed etl hanno segnato un cambio di paradigma nel mondo mediatico, offrendo spazi di libertà e sperimentazione in un contesto storico ancora dominato dal monopolio delle trasmissioni pubbliche.
Leggi anche:
La carriera artistica e il contributo alla neoavanguardia italiana
Maud giaccari ha iniziato la sua ricerca creativa nella seconda metà degli anni Sessanta, una fase cruciale per l’arte contemporanea italiana. Insieme a luciano giaccari, ha dato vita a studio 970 2 a varese, un laboratorio dedicato alla produzione video, tra i primi in Italia ed Europa. Qui ha sperimentato un percorso che ha combinato il dialogo con oggetti interattivi, happening, azioni sceniche e le prime applicazioni delle tecniche cine-videografiche.
La sua opera ha rappresentato un tassello importante nel processo di dematerializzazione dell’opera d’arte, tema centrale della neoavanguardia. Attraverso forme nuove e non convenzionali ha reinterpretato la relazione tra pubblico, spazio e arte. Le sue creazioni riflettono le tensioni di un’epoca in rapida trasformazione culturale e sociale, con una particolare attenzione alla dimensione sperimentale e collettiva che animava quel periodo.
La biennale di venezia saluta una testimone dell’avanguardia del secondo novecento
La biennale ha descritto maud giaccari come una custode generosa della memoria legata all’arte d’avanguardia italiana. Ha sottolineato come la sua sensibilità e determinazione resteranno vive attraverso i documenti e i video affidati all’archivio. Il suo lascito offre un patrimonio prezioso per comprendere un periodo di grandi mutamenti culturali.
La morte di maud giaccari rappresenta la fine di un capitolo importante nella storia artistica e mediatica italiana. Il suo lavoro continua a parlare attraverso le tracce lasciate, mantenendo vivo il dialogo su forme espressive innovative che hanno aperto nuove strade nell’arte e nell’informazione.
L’impegno recente nella conservazione della memoria artistica
Nel 2024 maud giaccari ha affiancato l’archivio storico della biennale di venezia nel progetto di riordino e valorizzazione del fondo dedicato a lei e a luciano giaccari. Questo archivio raccoglie una ricca documentazione audiovisiva e cartacea relativa alla loro attività artistica e culturale.
Il lavoro di sistemazione e digitalizzazione, avviato poco prima della sua scomparsa, include iniziative previste sul territorio di varese. L’obiettivo è rendere accessibili al pubblico e agli studiosi materiali rari che raccontano lo sviluppo di una stagione storica per l’arte contemporanea italiana. Questo impegno sottolinea l’importanza di preservare tracce tangibili di esperienze artistiche fuori dagli schemi tradizionali.