L’intelligenza artificiale sta cambiando il cinema e l’audiovisivo in modo radicale, toccando ogni fase della produzione, dalla scrittura fino alla post-produzione. Professionisti, tecnici e artisti si trovano davanti a una sfida importante: capire come usare queste nuove tecnologie senza perdere il valore delle competenze tradizionali. Nel 2025, l’Anica si propone come il punto di riferimento per coordinare questo confronto e promuovere un uso consapevole dell’IA.
Come l’IA sta rivoluzionando creatività e produzione
L’intelligenza artificiale ha davvero cambiato il modo di lavorare nel settore audiovisivo. Oggi la tecnologia entra sia nella fase creativa che in quella tecnica. Per esempio, nella scrittura delle sceneggiature o nella creazione di immagini e suoni, l’IA apre nuove strade espressive. Allo stesso tempo, negli studi di post-produzione aiuta a velocizzare montaggi, effetti visivi e correzioni audio, tagliando tempi e costi.
Non è solo roba da grandi produzioni: anche autori indipendenti e piccole realtà possono ora usare strumenti che prima erano fuori portata. Però, questo nuovo scenario porta con sé problemi importanti, come la tutela dei diritti d’autore, la qualità artistica e la salvaguardia delle figure professionali tradizionali. Serve quindi un dialogo aperto tra esperti, istituzioni e operatori per mettere in chiaro regole condivise.
Anica: il punto di incontro tra innovazione e tutela del lavoro
L’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali, l’ANICA, ha deciso di fare da ponte tra tutti gli attori della filiera audiovisiva. L’idea è valorizzare le potenzialità dell’intelligenza artificiale senza mettere a rischio le professionalità che fanno grande il settore. Il cuore del discorso è trovare un equilibrio che permetta di cogliere le opportunità senza perdere di vista i rischi.
Alessandro Usai, presidente di ANICA, lo ha ribadito alla Mostra del Cinema di Venezia, dove l’associazione ha organizzato insieme alla Siae un incontro dal titolo “Audiovisivo e Intelligenza Artificiale. Il futuro tra innovazione e regolamentazione”. Un momento importante per parlare delle conseguenze dell’IA e per pensare a regole che proteggano tutta la filiera.
ANICA tiene anche a sottolineare che tecnologia e cultura devono andare di pari passo, rispettando i valori che rendono unico il sistema audiovisivo italiano. Non è solo una questione culturale: il settore è anche un motore di lavoro e sviluppo economico.
Crescita del settore e il peso delle nuove tecnologie
Il 2025 si apre con segnali molto positivi per l’industria audiovisiva italiana, che sta vivendo una vera espansione anche grazie all’uso crescente di tecnologie come l’intelligenza artificiale. Sono previste oltre 240mila nuove assunzioni nel settore, di cui circa 15mila solo in cinema e televisione. Aumenta la domanda di professionisti capaci di gestire queste novità, insieme a tecnici tradizionali che sanno integrare i nuovi strumenti.
L’IA aiuta a rendere più competitiva l’industria italiana, che riesce così a produrre contenuti apprezzati a livello globale. L’audiovisivo non è solo un settore economico importante, ma anche una parte fondamentale della cultura italiana e del suo racconto nel mondo. Per questo la crescita va di pari passo con investimenti nella formazione e con regole che sappiano bilanciare innovazione e protezione del lavoro.
Questo momento storico mette al centro il confronto tra tecnologia e lavoro, con l’obiettivo di costruire un percorso che valorizzi le competenze e porti a produzioni di qualità, in grado di competere anche all’estero.
L’impegno dimostrato da ANICA e dagli altri protagonisti alla Mostra di Venezia conferma quanto sia urgente affrontare queste trasformazioni con realismo e responsabilità. Tra creatività e tecnologia, resta aperta la sfida di trovare un equilibrio sostenibile per il futuro dell’audiovisivo italiano.