Incendio A Monte Sant’Angelo distrugge due ettari di macchia mediterranea, intervento coordinato blocca fiamme e traffico sulla Statale Appia

Incendio a monte sant’angelo a terracina distrugge due ettari di macchia mediterranea, blocca la statale appia e richiede l’intervento coordinato di vigili del fuoco, protezione civile ed elicottero regionale
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Incendio a Monte Sant’Angelo, fiamme domate dopo il blocco sulla Statale Appia. - Gaeta.it

Nella giornata di mercoledì, un vasto incendio è scoppiato nella zona di Monte Sant’Angelo, lungo la riviera di Levante a Terracina, lambendo due ettari di macchia mediterranea. Le fiamme hanno provocato disagi significativi lungo la Statale Appia, principale arteria di collegamento, bloccando il traffico e mettendo a dura prova le squadre di soccorso. Il tempestivo intervento di Vigili del Fuoco, Protezione Civile e altri gruppi specializzati ha permesso di arginare le fiamme in circa tre ore di lavoro intenso.

Il rogo a monte sant’angelo: danni e ripercussioni sulla viabilità

Mercoledì scorso, nella zona boscosa di Monte Sant’Angelo si è sviluppato un incendio che ha bruciato due ettari di macchia mediterranea, la folta vegetazione tipica della riviera di Levante. La posizione impervia del luogo, insieme al vento sostenuto presente quella giornata, ha reso complicate le operazioni di spegnimento. Le fiamme si sono propagate rapidamente, impedendo in qualche tratto il normale flusso della Statale Appia, una via fondamentale per il collegamento tra Terracina e le località limitrofe.

I cittadini e le autorità hanno subito segnalato la situazione, che ha generato criticità soprattutto per la sicurezza degli automobilisti e per la gestione del traffico locale. Il fumo denso ha ridotto la visibilità creando ulteriori pericoli lungo la statale. La macchia mediterranea, con la sua combinazione di arbusti, lecci e pini, ha rappresentato un materiale altamente infiammabile, che ha alimentato la rapidità del rogo. Nell’arco di circa tre ore, le squadre impegnate sono riuscite a circoscrivere il fuoco, evitando che si estendesse verso aree abitate o altre zone naturali sensibili.

L’intervento congiunto di vigili del fuoco, protezione civile e gruppi locali

L’emergenza ha visto un intervento coordinato tra diverse realtà specializzate. I Vigili del Fuoco hanno guidato le operazioni di spegnimento sul terreno, coadiuvati dal Gruppo Comunale della Protezione Civile e dal suo coordinatore Fabio Di Sauro. Anche l’Associazione Nazionale Carabinieri e i Falchi di Fondi si sono mobilitati per supportare le attività di soccorso e la successiva messa in sicurezza.

La Protezione Civile Regionale ha fornito un supporto decisivo disponendo di un elicottero, che ha eseguito numerosi lanci d’acqua mirati nelle zone di maggior difficoltà. Il pilota, Franco Trebbi, ha effettuato più di cento rilasci che hanno colpito con precisione le colonne di fuoco, contribuendo in modo sostanziale al controllo del rogo. L’impiego del mezzo aereo è risultato fondamentale soprattutto perché il territorio interessato è difficile da raggiungere con i mezzi terrestri, una condizione tipica di molte aree collinari e costiere di Terracina.

Questa operazione ha confermato l’importanza di mantenere e potenziare la preparazione delle squadre di emergenza, soprattutto vista la frequenza con cui incendi boschivi interessano la provincia di Latina, specie nel periodo estivo. Le condizioni climatiche e di vegetazione spesso richiedono un impegno importante per evitare che i focolai si trasformino in roghi incontrollati.

Sospetto di natura dolosa e contesto degli incendi a terracina

Il sindaco di Terracina Francesco Giannetti ha espresso la sua condanna nel caso si confermi l’origine dolosa del rogo, un fenomeno che si verifica con una certa regolarità in questa zona. Gli incendi dolosi costituiscono un problema grave, non solo per l’ambiente ma anche per la sicurezza delle persone e per la stabilità sociale della comunità.

Nel corso degli anni, l’area di Terracina e la provincia di Latina hanno registrato diversi episodi simili, alcuni legati a questioni criminali o a contenziosi locali. Le indagini da parte delle autorità proseguono per individuare i responsabili e chiedere conto di danni che spesso possiedono ripercussioni economiche e ambientali di lungo termine. Queste emergenze hanno spinto le amministrazioni a invocare maggiore attenzione ai controlli sul territorio, oltre a risorse ulteriori per la prevenzione e la sicurezza.

L’attenzione alle cause e alle conseguenze di questo tipo di incendi permette di accrescere la vigilanza e di rafforzare la rete di protezione di Terracina e dei suoi dintorni, evitando che episodi simili si ripetano con frequenza inaccettabile.

Il ruolo dei mezzi aerei e strategie di intervento nella lotta agli incendi boschivi

L’impiego dell’elicottero della Protezione Civile Regionale rappresenta un elemento chiave nel contrasto agli incendi boschivi nelle zone difficili da raggiungere. Nel caso di Monte Sant’Angelo, il pilota Franco Trebbi ha dimostrato come la precisione e la prontezza degli interventi aerei siano essenziali per spegnere un rogo in tempi rapidi.

Il rilascio mirato d’acqua ha permesso di aggredire i focolai in modo “chirurgico”, evitando dispersioni inutili e limitando i danni al territorio circostante. Terracina, in quanto area caratterizzata da un paesaggio collinare e boschivo, beneficia particolarmente di questi mezzi che integrano il lavoro a terra con azioni rapide e dirette dall’alto.

La Protezione Civile del Lazio ha aumentato la disponibilità di squadre specializzate e attrezzature per fronteggiare le emergenze estive, soprattutto durante la stagione asciutta, quando il rischio incendi è massimo. La sinergia fra volontari comunali, forze dell’ordine e piloti esperti mostra la capacità territoriale di contenere eventi potenzialmente devastanti, pur di fronte a condizioni climatiche e ambientali sfavorevoli.

Un lavoro di squadra che continua a dare risultati concretamente visibili sul campo, segnando la differenza fra incendi limitati e incendi fuori controllo.