Imprenditore agricolo condannato per truffa da 6 milioni sull’INPS, sequestrati beni dalla Guardia Di Finanza di Lecce

Un imprenditore agricolo di lecce condannato per truffa dopo aver dichiarato falsamente l’assunzione di oltre 1200 braccianti, ottenendo indebitamente 6,2 milioni di euro dall’inps; sequestrati beni per quasi sei milioni
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Imprenditore agricolo sotto accusa, sequestri per 6 milioni a Lecce. - Gaeta.it

Tra il 2013 e il 2022 un imprenditore agricolo ha dichiarato falsamente di aver assunto oltre 1.200 braccianti, ottenendo così indebitamente dall’INPS prestazioni sociali per circa 6,2 milioni di euro, di cui 5,4 milioni già erogati. La Guardia di finanza di Lecce ha sequestrato beni per quasi sei milioni di euro su ordine del tribunale locale, a seguito della condanna definitiva per truffa aggravata ai danni dello Stato.

Dettagli della frode sulle false assunzioni in agricoltura

L’imprenditore ha messo in atto una frode protrattasi per diversi anni, dichiarando l’assunzione di 1.200 braccianti inesistenti. Questi falsi lavoratori sono stati segnalati all’INPS per ottenere prestazioni sociali come indennità di disoccupazione, maternità e malattia, senza che nessuno di loro fosse stato realmente assunto o svolgesse attività lavorativa.

I pagamenti erogati dall’INPS, frutto della frode, ammontano a circa 6,2 milioni di euro, con un impatto negativo sulle finanze pubbliche. Di questi, 5,4 milioni sono già stati versati, mentre 800mila euro sono stati bloccati prima dell’erogazione grazie all’intervento della Guardia di finanza. Il caso evidenzia come le false dichiarazioni di assunzione nel settore agricolo rappresentino un problema che richiede controlli rigorosi.

Intervento della Guardia Di Finanza e misure cautelari

Le indagini sono nate da un’attività mirata della Guardia di finanza di Lecce, che ha individuato e bloccato i pagamenti illeciti destinati ai falsi lavoratori agricoli. Il sequestro di ulteriori 800mila euro ha evitato ulteriori perdite economiche. Su disposizione del tribunale di Lecce, i finanzieri hanno eseguito la confisca di beni dell’imprenditore per un valore vicino ai sei milioni di euro.

L’imprenditore era già agli arresti domiciliari dall’inizio del 2024, in seguito alla condanna definitiva per truffa aggravata ai danni dello Stato. Questo provvedimento ha rappresentato un passaggio importante per evitare tentativi di sottrazione alla giustizia o dispersione del patrimonio.

Contesto più ampio delle frodi contributive nel settore agricolo

Il caso di Lecce si inserisce in un fenomeno più ampio di frodi ai danni dello Stato nel settore agricolo. Le false dichiarazioni di assunzione sono una pratica diffusa per ottenere indebitamente prestazioni sociali e contributive erogate dall’INPS. Le autorità hanno intensificato i controlli, riconoscendo la gravità di questo tipo di truffa.

Contrastare queste frodi è fondamentale per tutelare risorse destinate ai lavoratori effettivamente impiegati. Le indagini e i provvedimenti mirano a garantire che i contributi e le prestazioni siano destinati solo a chi ne ha diritto.

La vicenda mette in luce l’importanza di una vigilanza costante sulle dichiarazioni di assunzione nel settore agricolo e sulle prestazioni erogate dall’INPS, per proteggere le finanze pubbliche e assicurare equità nei confronti di lavoratori veri e cittadini onesti.