L’impianto di Natanz, noto per ospitare una delle più grandi reti di centrifughe per l’arricchimento dell’uranio, è al centro di un conflitto che coinvolge Iran e Israele. Situato nella provincia di Isfahan, questo sito riveste un ruolo fondamentale nel programma nucleare iraniano. Nel 2025, un attacco israeliano ha colpito l’area suscitando numerose reazioni e approfondimenti riguardo alla struttura e alla sua importanza strategica.
Posizione e struttura dell’impianto di natanz
L’impianto di Natanz si trova su una vasta pianura ai piedi delle montagne a sud di Qom, città sacra per gli sciiti. Questa posizione è stata scelta con attenzione, in parte per ragioni di sicurezza e in parte per il contesto geografico che permette un certo isolamento. Il sito ospita due impianti principali: il Fuel Enrichment Plant , dedicato all’arricchimento del combustibile, e il Pilot Fuel Enrichment Plant , un impianto pilota per sperimentazioni e sviluppo delle tecnologie di arricchimento.
Strutture sotterranee e sopra terra
La struttura si sviluppa su più livelli, con edifici sia sotterranei sia fuori terra. In particolare, Natanz comprende tre edifici sotterranei, di cui due sono stati progettati per assistere un numero molto elevato di centrifughe. Questi spazi, protetti in profondità sotto il suolo, riducono la vulnerabilità da attacchi aerei e permettono di nascondere in parte le attività in corso. Accanto agli edifici sotterranei, si trovano sei strutture sopra il livello del terreno. Due di queste sono grandi capannoni, ognuno con una superficie di circa 2.500 metri quadrati, dove avvengono le operazioni di assemblaggio delle centrifughe a gas. Questi componenti sono fondamentali per il funzionamento dell’intero impianto, poichè consentono di mantenere e rinnovare le macchine destinate all’arricchimento.
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Le centrifughe e la capacità di arricchimento dell’uranio a natanz
L’elemento centrale dell’impianto di Natanz è la rete di centrifughe, macchine destinate a separare gli isotopi dell’uranio per aumentare la concentrazione di uranio arricchito. In totale, due degli edifici sotterranei possono ospitare fino a 50mila centrifughe attive. Queste macchine sono disposte in cascata e lavorano attraverso la rotazione ad altissima velocità, separando l’uranio-235 dal più abbondante uranio-238.
Negli ultimi anni, l’Iran ha usato queste centrifughe per produrre circa il 60% di uranio arricchito, una percentuale che supera di gran lunga i limiti fissati dagli accordi internazionali. Questo livello di arricchimento è molto vicino alla soglia del 90%, quella considerata necessaria per ottenere materiale adatto alla realizzazione di armi nucleari. La presenza di un così alto numero di centrifughe a Natanz rende l’impianto un nodo cruciale per le ambizioni nucleari del governo iraniano.
Funzionamento delle centrifughe
Le centrifughe, ruotando ad altissima velocità, separano con precisione gli isotopi, incrementando la concentrazione di uranio-235, essenziale per il combustibile nucleare o per usi militari.
Il ruolo strategico di natanz insieme all’impianto di fordow
Natanz non è l’unico sito iraniano usato per l’arricchimento dell’uranio. Un altro luogo fondamentale è Fordow, un impianto scavato nel cuore di una montagna. Fordow rappresenta una parte importante del programma nucleare proprio perché la sua posizione protetta sotto roccia lo rende quasi inaccessibile a bombardamenti o attacchi convenzionali.
Mentre l’attacco israeliano ha colpito con forza Natanz, al momento non ci sono conferme ufficiali su un eventuale interessamento di Fordow negli ultimi raid. Le autorità iraniane hanno ammesso che i danni a Natanz sono stati “superficiali”, sottolineando la resilienza del sito. Fordow invece, grazie alla sua struttura schermata, mantiene un livello di sicurezza elevato difficile da intaccare. Entrambi i siti, con modalità diverse, producono quasi tutta l’uranio arricchito iraniano, motivo per cui questi luoghi sono seguiti da vicino dalla comunità internazionale.
Tensioni e implicazioni internazionali
Quest’ultimo aspetto spiega in parte la tensione che continua a crescere nell’area. Gli sviluppi negli impianti come Natanz e Fordow influenzano direttamente il dibattito sulla proliferazione nucleare e i tentativi di contenimento del programma iraniano da parte di altri stati della regione e dei partner globali.