Un nuovo disegno di legge varato dalla giunta regionale del trentino alto adige introduce un fondo previdenziale dedicato a ogni nuovo nato in regione. L’obiettivo è favorire il risparmio e promuovere la previdenza complementare fin dalla nascita. La misura coinvolge circa 8.500 bambini ogni anno, con un investimento iniziale superiore ai 3 milioni di euro, destinato a stabilizzarsi intorno ai 2 milioni negli anni successivi.
Contenuti e obiettivi del disegno di legge regionale
Il disegno di legge intitolato “incentivo all’iscrizione a forme di previdenza complementare di nuovi/e nati/e” punta a diffondere una cultura del risparmio tra le famiglie trentine e altoatesine. Come ha spiegato in conferenza stampa l’assessore regionale alla previdenza sociale carlo daldoss, la norma prevede un primo versamento di 300 euro da parte della regione per ogni nascita o adozione a partire dal 2025. Questi fondi vengono accreditati direttamente in una posizione previdenziale intestata al minore.
Continuazione del sostegno economico
Per sostenere la continuità dell’investimento, la legge stabilisce inoltre un contributo annuale di 200 euro per i successivi quattro anni, ma solo se la famiglia versa almeno 100 euro l’anno nello stesso fondo. In questo modo, la regione accompagna le famiglie verso una partecipazione attiva nella costruzione di una forma di risparmio a lungo termine.
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L’obiettivo principale risiede nel creare una base solida per la previdenza complementare che accompagni i giovani fin dall’infanzia, evitando che il tema del risparmio e della sicurezza sociale resti un argomento affrontato solo in età adulta o nell’imminenza della pensione.
Modalità di gestione e requisiti per accedere al fondo
La gestione del fondo è affidata a pensplan centrum spa, la società incaricata di organizzare la fase operativa e di stipulare accordi con gli uffici anagrafi dei comuni del trentino alto adige. Questi uffici avranno il compito di informare e presentare alle famiglie la possibilità di aderire alla misura.
Criteri di accesso e inclusività
L’accesso al fondo previdenziale non è vincolato a condizioni economiche o patrimoniali. Come ha sottolineato l’assessore daldoss, il criterio adottato si basa sull’uguaglianza di partenza: per accedere, basta che la famiglia abbia risieduto nella regione per almeno tre anni prima della nascita, mantenendo poi la residenza nello stesso comune per i quattro anni successivi al versamento.
Si richiede inoltre la prova del versamento minimo di 100 euro annuali nel fondo per poter ottenere il contributo regionale da 200 euro. Questo meccanismo vuole stimolare continue partecipazioni e il risparmio da parte della famiglia, senza discriminare in base al reddito o ad altre condizioni sociali.
Estensione del fondo anche ai nati degli anni precedenti e ai minori in affidamento
La nuova norma si applica anche retroattivamente a chi è nato negli anni appena passati, fin dal 2020, offrendo un contributo iniziale di 300 euro. Per chi è nato nel 2021 in più c’è già un anno di contributo da 200 euro, mentre chi ha visto la luce nel 2022 può ricevere due annualità da 200 euro, fino ad arrivare a chi è nato nel 2024 che ha diritto a quattro annualità.
La legge include anche bambini adottati o affidati, estendendo il diritto al fondo fino al compimento del diciottesimo anno di età. Questa scelta amplia il raggio di azione della misura, coinvolgendo anche famiglie con situazioni familiari diverse.
Il provvedimento si prepara così a dare risposte su più fronti, coinvolgendo un ampio numero di minori della regione e stimolando un tessuto sociale che guarda con più attenzione a tematiche previdenziali sin dall’infanzia.
Passaggi istituzionali e tempi per l’entrata in vigore della norma
L’assessore carlo daldoss ha annunciato che il disegno di legge sarà presentato in consiglio regionale nel corso della sessione di settembre 2025. Dopo l’approvazione, la norma avrà bisogno di un regolamento attuativo.
Questo regolamento definirà nel dettaglio le modalità operative, i criteri precisi per l’erogazione dei contributi, e tutti gli aspetti pratici per l’adesione delle famiglie ai fondi previdenziali. La fase esecutiva si concentrerà su procedure che dovranno essere chiare e accessibili.
Lo strumento rappresenta un passo concreto verso una gestione previdenziale più estesa e rivolta alle nuove generazioni. La categoria residenziale e l’organizzazione locale dei comuni rivestiranno un ruolo centrale nel coordinare le iscrizioni e garantire il corretto funzionamento della misura.