Il presunto assassino di Charlie Kirk viveva con un partner transgender, conferma l’FBI

Il Presunto Assassino Di Charl

Presunto assassino di Charlie Kirk conviveva con partner transgender, secondo l’FBI. - Gaeta.it

Donatella Ercolano

14 Settembre 2025

L’omicidio di Charlie Kirk ha portato alla luce nuovi dettagli sulla vita privata del sospettato, Tyler Robinson, 22 anni. Secondo fonti di alto livello dell’FBI, Robinson condivideva un appartamento a Saint George, nello Utah, con una persona in transizione da uomo a donna. Questo aspetto ha assunto un ruolo centrale nelle indagini, soprattutto alla luce delle posizioni pubbliche di Kirk sull’identità di genere.

Il partner transgender collabora con gli investigatori

Fonti interne all’FBI confermano che il convivente di Robinson sta collaborando attivamente con gli investigatori, fornendo tutte le informazioni richieste. La persona che abitava con Robinson sostiene di non aver avuto alcun sospetto sulle intenzioni criminali dell’uomo. Non risulta coinvolta in alcuna attività illegale legata all’omicidio di Kirk, né è stata formalmente indagata.

La disponibilità del partner ha permesso agli agenti di mettere insieme prove importanti. In particolare, messaggi e comunicazioni scambiati tra i due hanno aiutato a ricostruire la dinamica degli eventi e a confermare l’identità del sospettato. Questa collaborazione ha fatto chiarezza sul ruolo del partner, allontanando ogni sospetto ingiustificato.

Le prove digitali raccolte Nell’appartamento confermano i sospetti

Gli agenti federali hanno perquisito l’appartamento di Saint George, sequestrando computer e altri dispositivi elettronici, ora al vaglio degli esperti dell’FBI a Quantico. Questi materiali digitali saranno fondamentali per ricostruire gli ultimi movimenti di Robinson e cercare di capire cosa lo abbia spinto a compiere il gesto.

Le indagini hanno evidenziato scambi di messaggi che aiutano a chiarire la natura del rapporto tra i due e le possibili motivazioni dietro l’omicidio. La tecnologia ha permesso di recuperare tracce precise di comunicazione, utili per dipanare la vicenda e verificare eventuali responsabilità o esclusioni.

Tensioni tra le posizioni di Charlie Kirk e la comunità transgender

Al momento dell’omicidio, un testimone presente nel campus dell’università dello Utah ha raccontato di un acceso confronto tra Kirk e un’altra persona. Durante una discussione sulla violenza e sull’identità di genere, a Kirk è stato chiesto quanti americani transgender fossero stati coinvolti in stragi negli ultimi dieci anni. Kirk ha risposto citando un numero che giudicava troppo alto, aggiungendo dati sulla violenza delle gang.

Quel battibecco, avvenuto poco prima dell’aggressione fatale, aiuta a inquadrare il clima e le tensioni che hanno preceduto il fatto. Le posizioni di Kirk, note per essere fortemente critiche verso il movimento transgender, potrebbero aver avuto un ruolo nel movente del crimine.

L’episodio si inserisce nel dibattito pubblico sulle relazioni sociali e politiche legate alle questioni di genere. Le parole di Kirk e le reazioni che hanno suscitato mostrano quanto sia acceso il confronto su temi delicati come l’identità transgender. Le indagini proseguono cercando di ricostruire ogni dettaglio senza tralasciare nulla di importante.