Il ministro giuli annuncia nuove misure per contrastare gli abusi nel cinema italiano e rafforzare il controllo sui fondi pubblici

Il ministro giuli annuncia nuove misure per contrastare gli abusi nel cinema italiano e rafforzare il controllo sui fondi pubblici

Il cinema italiano introduce dal 2024 nuove regole sui finanziamenti pubblici, con controlli più rigorosi, limiti al credito d’imposta e sostegno a giovani autori per garantire trasparenza e qualità.
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Nel 2024 il cinema italiano introduce nuove norme più rigorose sul credito d’imposta, con controlli rafforzati e focus su trasparenza, sostenibilità economica e sostegno a giovani autori e produzioni indipendenti. - Gaeta.it

Il cinema italiano si trova a un punto di svolta con nuove regole introdotte dal 2024 che puntano a fare maggiore chiarezza e rigore sui finanziamenti pubblici. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha presentato in Senato un aggiornamento sulle misure adottate per eliminare sprechi, frodi e comportamenti irregolari nel settore. L’obiettivo è garantire un sistema più trasparente, dove il sostegno finanziario vada esclusivamente a progetti che dimostrano qualità e serietà, a tutela dei veri professionisti del cinema italiano.

Nuove norme sul credito d’imposta: requisiti più severi e tetti alle agevolazioni

Dal 2024 sono entrate in vigore disposizioni più rigide per accedere al credito d’imposta destinato alla produzione cinematografica. Tra le novità, spicca l’obbligo di garantire una copertura finanziaria almeno pari al 40% del costo totale dell’opera. Questo requisito mira a limitare l’accesso ai soli progetti con sostenibilità economica concreta. Sono inoltre richiesti vincoli contrattuali stringenti con distributori o piattaforme, a dimostrazione di un percorso definito per la diffusione del film.

Attenzione al sostegno ai giovani autori e opere a basso budget

Un’altra misura importante riguarda l’obbligo di reinvestire in produzioni complesse, con particolare attenzione ai giovani autori e alle opere a basso budget, che spesso affrontano maggiori difficoltà. I limiti massimi impostati fissano a 9 milioni di euro il credito d’imposta per singola opera, mentre per le coproduzioni internazionali la cifra può raggiungere i 18 milioni. Questi tetti intendono prevenire accumuli eccessivi di agevolazioni su pochi progetti, assicurando una distribuzione più equa delle risorse.

Stretta sui controlli e collaborazione con la guardia di finanza per tutelare i fondi pubblici

Il ministero della Cultura ha rafforzato le verifiche sulle spese e sull’utilizzo dei fondi pubblici assegnati alle produzioni cinematografiche. Attualmente sono in corso controlli su circa 350 milioni di euro di credito d’imposta, grazie all’esame di oltre 200 fascicoli gestiti dalla Direzione generale Cinema. È stato istituito un protocollo operativo con la Guardia di finanza per monitorare più efficacemente possibili irregolarità, come subappalti non autorizzati o pratiche finanziarie opache.

Divieto di subappalti a cascata e tracciabilità finanziaria obbligatoria

Tra le misure introdotte spicca il divieto di subappalti a cascata, volti spesso a eludere controlli e regole. La tracciabilità finanziaria è diventata obbligatoria, imponendo una trasparenza totale nei movimenti economici relativi a ogni produzione. È stato inoltre previsto un fondo di 3,5 milioni di euro per nuove ispezioni e approfondimenti, con lo scopo di individuare tempestivamente frodi o sprechi che minano la credibilità e la solidità del settore.

Dialogo con gli operatori del settore e passi avanti nel processo di riforma

Il ministro Giuli ha sottolineato l’importanza del confronto con gli addetti ai lavori in diverse occasioni recenti, in particolare durante gli incontri del 6 giugno e del 21 luglio. Questi momenti di dialogo hanno permesso di raccogliere suggerimenti e critiche dalla comunità cinematografica, costituendo un contributo utile per affinare le nuove regole e trovare soluzioni condivise.

Riconoscimento della nuova disciplina del tax credit

La risposta degli operatori si è concentrata sul riconoscimento del valore della nuova disciplina del tax credit, definita più equa e selettiva. Inoltre, sarà dato spazio a tavoli tematici a partire da settembre, dove saranno affrontate questioni specifiche come il sostegno ai giovani autori e le produzioni indipendenti. La riforma proseguirà in modo progressivo, per favorire un ambiente dove il merito e la trasparenza diventino criteri guida nello sviluppo del cinema italiano.

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