Il mercatino solidale organizzato da Eataly si sposta a Trieste per due giorni, sabato 7 e domenica 8 giugno 2025. Dopo le tappe a Milano Smeraldo e Torino Lingotto, questa iniziativa porta direttamente ai visitatori i prodotti realizzati da associazioni del terzo settore, offrendo la possibilità di conoscere le loro attività. I banchi del mercatino saranno allestiti negli spazi di Eataly Trieste e gestiti da volontari delle onlus coinvolte, con l’obiettivo di sostenere realtà locali attraverso la vendita diretta.
La formula del mercato: spazi gratuiti e vendita a favore delle onlus
Il mercato solidale organizzato da Eataly si basa su una formula semplice ma efficace: l’azienda mette a disposizione alcuni spazi all’interno dei suoi punti vendita, in questo caso quello di Trieste, senza chiedere alcun compenso. Qui le associazioni scelgono di vendere i propri prodotti direttamente, tramite i volontari che animano le onlus.
Questo sistema evita intermediari e garantisce che tutto il ricavato della vendita venga destinato alle associazioni stesse. È un modello pensato per valorizzare le produzioni di realtà che spesso faticano a trovare canali di vendita alternativi, offrendo nel contempo una vetrina concreta al lavoro sociale svolto. Anche il contatto diretto tra acquirenti e volontari permette di raccontare le storie dietro i prodotti, creando un legame più autentico.
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Momenti didattici per coinvolgere il pubblico
Oltre alla vendita, le due giornate del mercato previsto all’interno di Eataly Trieste saranno animate da eventi didattici gratuiti. Questi incontri mirano a far conoscere le attività delle associazioni partecipanti, spiegando i valori e le competenze che sostengono i loro progetti.
Le attività possono comprendere laboratori, spiegazioni sui processi di produzione artigianale o agricola, e momenti di confronto con i responsabili delle onlus. Questo approccio consente di trasformare la semplice esperienza di acquisto in un’occasione di scoperta e riflessione sulle sfide sociali affrontate nei territori. Il confronto diretto tra pubblico e operatori del terzo settore apre spazi di dialogo utili a rafforzare la solidarietà e l’attenzione verso questi temi.
Le realtà coinvolte nel mercato solidale a trieste
A Trieste partecipano al mercato solidale diverse associazioni provenienti dal territorio e non solo. Tra queste, AUTstanding – La Melagrana e Bottega del Mondo Senza confini Brez Meja, entrambe di Trieste, rappresentano realtà impegnate in progetti sociali e culturali. C’è poi la presenza di Hattivalab da Udine e Luna Blu da San Prestino . La cooperativa sociale Terra&Natura, con il sostegno dell’agenzia sociale Duemilauno di Trieste, collabora attivamente all’iniziativa.
Non mancano le sinergie con altre cooperative e associazioni triestine come I bambini delle fate, Viviana cooperativa sociale e Querciambiente. Questi gruppi lavorano soprattutto nel sociale, proponendo prodotti artigianali e agricoli che raccontano storie di inclusione e sostegno. La varietà delle presenze giovani e meno conosciute arricchisce il mercato offrendo uno sguardo su diverse forme di impegno.
Il progetto e la visibilità per il terzo settore locale
Andrea Cipolloni, CEO di Eataly Group, sottolinea l’importanza di dare spazio a realtà legate al cosiddetto terzo settore. Queste organizzazioni svolgono un ruolo cruciale in molte comunità, ma spesso rimangono poco visibili fuori dai circuiti tradizionali.
Attraverso il mercato solidale, Eataly offre un’opportunità concreta di visibilità, permettendo alle associazioni di raccontarsi e di proporre i propri prodotti a una clientela più ampia. In più, la scelta di non imporre costi per gli spazi comunica la volontà di sostenere queste realtà senza pesare su di esse dal punto di vista economico.
Il progetto conferma un’attenzione verso il tessuto sociale locale e un interesse a promuovere modelli di consumo più consapevoli, che mettano al centro non solo il prodotto ma anche la sua storia e la sua origine.
Questa iniziativa si sta diffondendo in diverse città italiane e rappresenta un modo concreto per intrecciare attività commerciali e impegno sociale, rendendo visibili storie di solidarietà attraverso il quotidiano gesto di comprare. A Trieste, in particolare, l’evento di giugno conferma un’attenzione rinnovata verso le comunità locali e i loro progetti.