Il governo deve accelerare la valutazione dei progetti dopo la proroga delle aste fer x per le energie rinnovabili

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Il rinvio al 1 luglio 2025 delle aste FER X in Italia amplia le opportunità per investimenti in energie rinnovabili, ma rischia di rallentare l’approvazione dei progetti e bloccare il settore senza un intervento rapido del governo. - Gaeta.it

Elisabetta Cina

24 Giugno 2025

Il rinvio del termine per partecipare alle aste fer x fino al 1 luglio 2025 apre nuove possibilità per gli investimenti nelle energie rinnovabili in Italia. Questa estensione dovrebbe ampliare il numero di soggetti beneficiari, ma secondo gli operatori del settore serve una risposta rapida da parte del governo nella valutazione dei progetti presentati. Il rischio concreto è che l’incertezza generi un blocco nelle attività di installazione di impianti fotovoltaici ed eolici, frenando così la crescita di un comparto strategico per la transizione energetica nazionale.

Proroga dei termini fer x: cosa cambia per le energie rinnovabili in italia

Il gestore dei servizi energetici ha deciso di spostare la scadenza per la presentazione delle offerte delle aste fer x, che sono il meccanismo principale per finanziare nuovi impianti rinnovabili, al 1 luglio 2025. Questa modifica, adottata nel corso di quest’anno, consente di far entrare in gioco un numero maggiore di imprese e investitori interessati a realizzare infrastrutture a energia pulita.

Le aste fer x mirano a sostenere progetti legati soprattutto all’eolico e al fotovoltaico, due comparti centrali nel mix energetico che il Paese sta cercando di rafforzare velocemente. Con questa proroga, il GSE punta a non escludere realtà consegnate ad iniziative precedenti, assicurando un accesso ampliato alle risorse pubbliche e ai finanziamenti dedicati.

I rischi di rallentamento nelle approvazioni

Tuttavia, l’allungamento delle tempistiche rischia di creare un periodo di sospensione per molti progetti ancora in attesa di approvazione. In assenza di valutazioni rapide, il sistema può andare incontro a rallentamenti operativi e, in ultima analisi, a ritardi nella realizzazione degli impianti. Questo secco stop and go colpirebbe soprattutto le aree industriali destinate a ospitare le nuove infrastrutture, condizionandone la pianificazione e gestendo con difficoltà le risorse disponibili.

Impatti sui progetti e sulla filiera industriale delle rinnovabili

Una delle principali preoccupazioni derivanti dal rinvio del termine è il possibile blocco degli investimenti in rinnovabili, sottolineato da esponenti del settore come Felice Granisso, CEO di Tea Tek. La sua società, attiva anche con la newco Italian Green Factory per la reindustrializzazione dello stabilimento ex Whirlpool a Napoli, mette in luce come i ritardi possano rallentare una fase cruciale di sviluppo industriale legata alla componentistica fotovoltaica.

Granisso evidenzia in particolare come l’incertezza nei tempi di valutazione possa portare a uno stallo che rischia di durare fino a marzo del 2026. “Questo periodo di immobilismo paralizzerebbe non solo le nuove installazioni ma anche le attività produttive che lavorano per il settore, con ricadute occupazionali e industriali.” Il settore delle rinnovabili in Italia dà lavoro a oltre 82mila persone, un numero consistente che rischia di ridursi se il governo non interviene con rapidità.

Il rischio per le piccole e medie imprese

Senza una rapida definizione delle graduatorie e senza risposte certe da parte delle autorità competenti, le aziende potrebbero fermare gli investimenti già programmati. Questo fermo non impatterebbe solo le grandi imprese ma anche tante piccole e medie realtà sparse sul territorio che operano nelle fasi di progettazione, produzione, installazione e manutenzione degli impianti.

Il ruolo del governo nella transizione energetica e le scelte da fare

Il governo ha davanti a sé un passaggio delicato per non compromettere la spinta verso la decarbonizzazione. La proroga della scadenza alle aste fer x, infatti, non è solo una decisione formale ma implica una gestione attenta delle risorse e dei tempi. La valutazione rapida dei progetti consentirebbe di mantenere il ritmo degli investimenti nelle rinnovabili e quindi di raggiungere gli obiettivi di crescita del comparto.

La sfida è mantenere viva la fiducia degli operatori economici, evitando che i contrasti burocratici rallentino un settore che potrebbe dare un contributo sostanziale alla produzione di energia pulita e all’occupazione. Le procedure di selezione devono garantire trasparenza e celerità nei controlli, per limitare i tempi morti e favorire la realizzazione degli impianti senza pause.

Coordinamento tra politica e amministrazione

Nel contesto attuale, con una domanda crescente di fonti verdi, è essenziale che la politica energetica e amministrativa lavori in modo coordinato, accelerando il più possibile la conclusione delle aste e la concessione dei finanziamenti. Solo così il comparto potrà continuare a creare occupazione e produrre energia nel rispetto degli impegni climatici presi a livello nazionale e internazionale.

Un eventuale blocco lungo dei cantieri, come sottolineato dagli addetti ai lavori, avrebbe ripercussioni dirette sulle aziende, i lavoratori e le comunità coinvolte, evidenziando quindi la necessità di un intervento urgente e concreto da parte delle istituzioni.