Il turismo enogastronomico si conferma una componente decisiva nel quadro del turismo mondiale e italiano. La crescita del settore food tourism attira sempre più viaggiatori interessati alle esperienze legate al cibo e al vino, con impatti significativi sull’economia e sulle opportunità lavorative. In italia, i numeri del 2024 mostrano incrementi rilevanti nei flussi turistici legati alle eccellenze agroalimentari, mentre si delineano nuove prospettive per chi aspira a ruoli manageriali nel food & beverage, specialmente attraverso percorsi formativi mirati.
L’incidenza del turismo enogastronomico nel mercato globale e italiano
Secondo i dati della World Food Travel Association, il turismo legato al cibo rappresenta tra il 15 e il 20% del totale delle attività turistiche nel mondo. Questa fetta del mercato genera miliardi di dollari, dimostrando quanto il food travel sia una componente preziosa nell’economia globale. Anche in italia, paese rinomato per la varietà e la qualità della sua offerta agroalimentare, i segnali sono molto forti.
Nel 2024 l’ente nazionale del turismo ha rilevato un aumento del 176% nei soggiorni legati all’enogastronomia. Le presenze sono arrivate a 2,4 milioni con una spesa internazionale che ha superato i 395 milioni di euro, crescendo di quasi il 10% rispetto all’anno precedente. Questo trend conferma l’attrattiva del nostro paese, soprattutto nel segmento food & wine, e rafforza la posizione dell’italia come meta privilegiata per chi cerca esperienze culinarie autentiche e di qualità.
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Ruolo e responsabilità del food & beverage manager nelle strutture di ospitalità
Nel contesto di questa crescita, il food & beverage manager emerge come una figura chiave per garantire esperienze positive e coerenti nel servizio. Secondo Roberto Proietti, docente e professionista con esperienza in catene come Costa Crociere e Hilton, il manager F&B non si limita a supervisionare il servizio: “costruisce attraverso ogni dettaglio un’offerta che crea valore e soddisfazione.”
Questo ruolo si estende a diverse realtà, dai ristoranti stellati agli eventi di catering, fino alla gestione dei servizi di food & beverage negli hotel. Un manager preparato modella il prodotto e il servizio, trasformandoli in momenti memorabili, e non rappresenta un costo, bensì un investimento che si riflette sulla qualità e sulla redditività complessiva.
Le sue competenze permettono di mantenere alti standard operativi, prevenire problemi, ottenere il gradimento dei clienti e assicurare un ambiente lavorativo motivante per il personale.
Le competenze fondamentali e la formazione specialistica per il food & beverage manager
Le capacità richieste a un food & beverage manager risultano articolate. Deve trovare un equilibrio tra qualità del servizio, soddisfazione del cliente, benessere del team e obiettivi economici dell’azienda. Controllo rigoroso dei costi, gestione accurata delle risorse e politiche di prezzo bilanciate sono alcuni dei compiti giornalieri.
Per acquisire queste competenze, la formazione assume un ruolo centrale. A Roma, la scuola SESEF propone un master in food & beverage management con inizio a novembre 2024. Il percorso formativo include insegnamenti su strategie basate sull’analisi dei dati di mercato, riconoscimento dei nuovi gusti dei consumatori, leadership e negoziazione. Sono disponibili anche 15 borse di studio parziali.
Attraverso lezioni tenute da esperti, i partecipanti apprendono strumenti concreti per gestire con successo la complessità del settore ristorazione e ospitalità, rendendo il profilo del manager competitivo e aggiornato.
Prospettive occupazionali e il futuro del food & beverage tra tecnologia e competenze umane
Il ruolo del food & beverage manager apre a molte possibilità lavorative. Le aziende dell’horeca, ristoranti di varie categorie, hotel e resort richiedono figure con responsabilità crescenti nella gestione del servizio. Anche le aziende produttrici di alimenti e bevande guardano a questi professionisti per consulenza e formazione.
L’organizzazione di eventi è un altro ambito in espansione, così come l’avvio di attività imprenditoriali autonome. Il futuro del settore vede un crescente impiego dell’intelligenza artificiale per ottimizzare processi come l’analisi dati o la gestione delle scorte, ma il successo rimane legato a competenze umane insostituibili.
L’intelligenza emotiva, la creatività e la capacità di prendere decisioni restano al centro, oltre alle tecniche gestionali avanzate. La preparazione offerta da scuole come la SESEF costituisce dunque un fattore essenziale per le aspirazioni di chi vuole distinguersi e guidare con efficacia i propri team nell’ospitalità.