Il Consiglio di Stato ha disposto la sospensione della sentenza del Tar Abruzzo che aveva respinto il ricorso presentato dal Comune di Rivisondoli riguardo al finanziamento per i lavori di costruzione di un asilo nel territorio comunale. La decisione cautelare riapre la possibilità di continuare i lavori, almeno fino alla nuova udienza fissata per ottobre 2025.
La difesa del comune e la decisione del consiglio di stato
Il Comune di Rivisondoli non ha riconosciuto alcuna irregolarità nella situazione del terreno. L’amministrazione sostiene che il finanziamento sia stato concesso a norma e che le contestazioni su terreno e proprietà non tengono conto del quadro reale. Per questo motivo era stato presentato un ricorso al Tar in cui si chiedeva di annullare la revoca del finanziamento.
Dopo il rigetto iniziale, il Comune ha deciso di appellare la sentenza. Il Consiglio di Stato, valutando l’istanza cautelare presentata, ha deciso di sospendere l’efficacia della sentenza del Tar. I giudici di secondo grado hanno motivato la loro scelta con la necessità di mantenere lo status quo in attesa della discussione sul merito che si terrà in udienza il 7 ottobre 2025. Questo significa che i lavori possono proseguire, almeno per ora.
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Il contesto del finanziamento e la revoca del tar abruzzo
Al centro della disputa c’è un finanziamento complessivo di 1 milione e 450 mila euro destinato alla costruzione di una nuova struttura educativa a Rivisondoli. I fondi arrivano dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sono gestiti dal Ministero dell’Istruzione. Dal totale previsto, il Ministero ha erogato circa 435 mila euro, pari a circa il 30% della somma, da impiegare nelle opere preliminari e negli allacciamenti alle utenze.
La vicenda ha preso una piega improvvisa quando, a seguito di un controllo congiunto effettuato da ispettori ministeriali e carabinieri, è emerso un problema riguardante la titolarità del terreno su cui si stavano eseguendo i lavori. Secondo il rapporto arrivato al Ministero, il terreno non risultava di proprietà del Comune, condizione necessaria per accedere ai fondi. Questa scoperta ha fatto scattare la revoca del finanziamento da parte del Tar Abruzzo, che ha chiesto una revisione del caso.
Le contestazioni della procura e le implicazioni procedurali
Parallelamente alla questione amministrativa, la procura ha avviato accertamenti ipotizzando un reato di falsità ideologica. Il sospetto riguarda la possibile falsificazione o imprecisione dei dati presentati dal Comune riguardo il possesso reale del terreno. Gli investigatori hanno messo sotto la lente documenti e dichiarazioni, valutando se sia stato commesso un illecito nell’ottenere o gestire il finanziamento pubblico.
Questo profilo penale si affianca alle dispute amministrative e potrebbe aggravare la posizione di chi ha gestito l’iter del progetto. La presenza di una indagine della procura complica la vicenda, richiedendo un’indagine più approfondita e, alla fine, un chiarimento sia sulle responsabilità amministrative sia su eventuali comportamenti illeciti.
Impatto sul progetto dell’asilo e i prossimi sviluppi
La sospensione della sentenza del Tar da parte del Consiglio di Stato autorizza un temporaneo proseguimento dei lavori. Il Comune di Rivisondoli può così continuare la realizzazione della struttura senza sospensioni immediate, una situazione che permette di evitare ritardi maggiori in un progetto di rilievo per la comunità locale.
L’udienza fissata per il 7 ottobre 2025 rappresenta il prossimo passaggio fondamentale per definire definitivamente la legittimità del finanziamento e dello sviluppo dell’asilo. A quel punto il Consiglio di Stato deciderà in via definitiva. Intanto il Comune segue l’iter con attenzione, cercando di evitare conseguenze più gravi per l’opera e per l’immagine amministrativa.
Lo scenario resta però incerto, viste le contestazioni ancora in corso da parte del Ministero e degli organi giudiziari. Ogni novità influenzerà la gestione dei fondi pubblici e la trasformazione urbanistica di Rivisondoli.