Il Circolo Posillipo di Napoli ha deciso di vietare il gioco delle carte all’interno dei suoi spazi, segnando una svolta importante nella gestione delle attività sociali e sportive. La nuova delibera del consiglio esclude giochi come burraco, scopone e tressette, conservando tuttavia tornei di carte organizzati ufficialmente dal circolo a scopo benefico. La mossa punta a rilanciare i valori sportivi e riallineare l’identità storica del circolo.
Il divieto dei giochi di carte nel circolo Posillipo e le motivazioni dietro la scelta
Il consiglio direttivo del Circolo Posillipo ha deliberato lo stop completo al gioco delle carte all’interno delle strutture. Sono stati ritirati tutti i materiali utilizzati: fiches, mazzi di carte e blocchetti necessari per le varie partite amatoriali. La proibizione interessa giochi tradizionali come burraco, scopone scientifico e tressette. Unica eccezione prevista è quella dei tornei organizzati dal circolo stesso, che verranno mantenuti ma con finalità solidali, destinando i ricavi a scopi di beneficienza.
Questa scelta si lega strettamente all’identità che il circolo vuole rafforzare, puntando sui valori legati allo sport. Il gioco di carte, secondo il consiglio, non rispecchia le finalità agonistiche e sportive che rappresentano il cuore dell’associazione Posillipo. La decisione rappresenta anche un tentativo di evitare situazioni problematiche legate a pratiche di gioco meno trasparenti o a situazioni difficili da controllare all’interno del circolo.
Le conseguenze pratiche dell’eliminazione del gioco amatoriale di carte
Immediatamente dopo la delibera, il circolo ha proceduto a rimuovere tutti gli oggetti relativi al gioco di carte. Il panno verde dei tavoli, simbolo del gioco stesso, non sarà più al centro delle attività sociali. I soci dovranno abbandonare quella che per anni era una tradizione consolidata all’interno del circolo.
Il presidente del Posillipo ha dichiarato che il gioco d’azzardo o il semplice intrattenimento amatoriale con le carte hanno da sempre portato a “momenti complicati”. In effetti, molte realtà di circoli sportivi si sono trovate a dover gestire problematiche di ordine pratico, talvolta anche sociali, nate attorno a queste attività. Il timore é che le difficoltà crescano se il fenomeno si diffonde senza alcun controllo. La scelta di bandire queste attività mira a semplificare la gestione e a proteggere l’immagine del circolo.
Tornei di bridge organizzati come unica eccezione e finalità benefiche
L’unico gioco di carte mantenuto con la nuova norma è il bridge, ma solo se si tratta di eventi organizzati direttamente dal circolo. Questi tornei avranno finalità chiare: il ricavato sarà devoluto a scopi di beneficenza, affidando così la continuazione della tradizione ludica a contesti ufficiali, controllati e orientati al sociale.
Il bridge, riconosciuto come disciplina di strategia e concentrazione, si inserisce così nell’ambito delle attività compatibili con i principi che il Posillipo intende seguire. Questa apertura selettiva evita di tagliare completamente un aspetto associativo culturale e di intrattenimento, pur mantenendo la linea di rigidità rispetto a giochi con finalità ludiche meno regolamentate.
Le attività di beneficenza legate ai tornei di bridge potrebbero attirare anche nuovi partecipanti e tornare a dare al circolo una funzione sociale, oltre a sportiva. La decisione fa quindi da spartiacque tra la tradizione amatoriale e le iniziative ufficiali, con un’unica via consentita e ben definita.