Il Palio di Allumiere, una delle feste popolari più amate del Lazio, ha vissuto nel 2025 un momento davvero speciale. Dopo più di un decennio senza successi, la contrada del Burò è tornata a imporsi in questa competizione che mescola abilità e tradizioni radicate nel territorio. L’evento ha richiamato migliaia di persone, animando le vie del paese con colori, festa e spettacoli. La vittoria del Burò non si è limitata alla gara con gli asini: ha brillato anche nel corteo storico, confermando un legame forte con la storia locale e il coinvolgimento della comunità.
Il Burò trionfa dopo 11 anni: festa grande in piazza della Repubblica
La sera di domenica 25 maggio 2025, piazza della Repubblica ad Allumiere ha fatto da teatro alla 59ª edizione del Palio, chiusa con il successo del Burò, che non vinceva dal 2014. Il centro storico si è acceso dei colori bianconeri della contrada, mentre una folla più numerosa rispetto all’anno prima – come ha sottolineato il sindaco – ha riempito strade e piazza. Il Burò, il cui nome deriva dal “bureau”, gli uffici che un tempo gestivano le cave di allume, ha conquistato la vittoria grazie a una gara combattuta, con il fantino Tormento, alias Daniele Verbo, che ha montato a pelo tre asini.
Ma la festa non si è fermata alla corsa. Il Cencio, simbolo del trionfo, è stato sfilato trionfalmente per le vie del paese tra applausi e grida di gioia, accompagnato da musica e dj set. Il momento clou? Due spettacolari lanci di fuochi d’artificio che hanno illuminato il cielo, regalando un finale da ricordare per tutta la comunità. Un successo che pesa ancora di più considerando che altre contrade, come la Nona, hanno portato a casa premi importanti come il trofeo degli sbandieratori, ma il Burò è stato quello che ha alzato il trofeo più ambito dopo 11 anni.
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Fantino Tormento e i suoi asini: la chiave della vittoria
Il Palio di Allumiere è unico perché si corre con gli asini, non con i cavalli come in altre gare simili. Questo cambia tutto: serve una preparazione diversa, sia per gli animali sia per i fantini. Daniele Verbo, detto Tormento, ha dimostrato grande abilità e controllo, montando a pelo tre asini diversi – Branca, Mirtillo e Angelino – nelle varie fasi della corsa.
Il percorso è impegnativo, fatto di curve strette e tratti che richiedono equilibrio e sintonia tra fantino e animale. Dietro al successo c’è un lavoro intenso degli addestratori e dei contradaioli, che hanno curato ogni dettaglio per garantire agli asini tenuta e velocità. Il coraggio e la precisione di Tormento hanno fatto la differenza, guidando gli asini con maestria nelle curve più difficili.
Il presidente del Burò, Amedeo Mariani, ha voluto sottolineare il ruolo fondamentale del fantino e di chi ha lavorato dietro le quinte, ricordando come la vittoria sia frutto di uno sforzo collettivo. La preparazione degli asini e la bravura di Tormento sono stati la spina dorsale del successo, ma senza l’impegno di tutta la contrada non sarebbe stato possibile.
Palio Di Allumiere: tradizione, storia e partecipazione popolare
Il Palio di Allumiere non è solo una gara sportiva. È una festa che parla di radici, di storia e di identità. La manifestazione è strettamente legata al passato industriale del paese, in particolare all’estrazione dell’allume. Il nome Burò richiama proprio gli uffici che un tempo amministravano le cave, un legame che i contradaioli hanno voluto mostrare con orgoglio durante il corteo storico che ha seguito la corsa.
La partecipazione è stata massiccia, con una piazza piena e le strade invase da famiglie e appassionati. Il Palio si conferma un momento in cui tradizioni, rivalità e senso di appartenenza si intrecciano, dando vita a una festa che coinvolge tutta la comunità. Il sindaco Luigi Landi ha evidenziato come la partecipazione sia stata addirittura superiore rispetto all’anno precedente, riconoscendo però qualche difficoltà nella gestione della grande folla.
Le celebrazioni sono state animate dalla sfida tra le contrade, dallo spettacolo degli sbandieratori e dalla musica che ha accompagnato la serata. La presenza della delegazione bavarese di Eglfing, con tradizioni simili, ha aggiunto un tocco di internazionalità e scambio culturale. Il Palio diventa così un’occasione per rafforzare legami sociali e mantenere viva la memoria collettiva.
Incidenti e imprevisti: infortunio di Stefanini e gestione della serata
Non sono mancati problemi durante la manifestazione. Il fantino Matteo Stefanini, della contrada Sant’Antonio, ha dovuto lasciare la gara subito dopo la partenza della prima batteria a causa di un infortunio. Uno strappo all’inguine, che inizialmente sembrava serio, lo ha costretto a scendere dall’asino. Fortunatamente non ci sono state complicazioni gravi e Stefanini ha potuto iniziare subito le cure.
Questi episodi hanno messo in evidenza l’importanza di garantire la sicurezza di chi partecipa e un’efficace assistenza sanitaria durante il Palio. La serata si è allungata più del previsto, superando l’orario inizialmente previsto, a causa della gestione degli imprevisti e di altri rallentamenti. Il sindaco Landi ha spiegato che senza questi intoppi si sarebbe potuti finire intorno alle 20:15, ma l’arrivo di tanta gente e gli eventi durante la corsa hanno fatto prolungare la festa fino a notte fonda. Un ringraziamento speciale è andato a Riccardo Sgamma, responsabile del trasporto del Carroccio, che ha avuto un ruolo attivo nelle celebrazioni.
Nonostante qualche difficoltà organizzativa dovuta alla lunga durata, l’entusiasmo di pubblico e partecipanti non è mai calato. Il Palio di Allumiere 2025 si conferma un appuntamento irrinunciabile per il paese, con momenti di tensione ma soprattutto tanto spirito di festa condivisa.