Nel cuore della costa pugliese, i trabucchi garganici rappresentano molto più di semplici macchine da pesca. Queste strutture in legno, costruite come palafitte sugli scogli del Gargano, sono parte integrante della storia e della cultura locale, restando testimoni di un mestiere antico che oggi rischia di scomparire. Federico Barassi ha scelto di raccontare questa realtà nel documentario In Perpetuo, che segue la vita e il lavoro di alcuni degli ultimi pescatori mastri trabucchisti, mostrando anche il passaggio del testimone alle nuove generazioni. Il film, che ha già raccolto riconoscimenti internazionali, è ora al centro di un tour di proiezioni in diverse città italiane.
I trabucchi: testimonianze storiche sulla costa del gargano
I trabucchi sono grandi strutture in legno montate su palafitte che si estendono sugli scogli della costa del Gargano. Utilizzati per la pesca, si differenziano per la tecnica e la costruzione, ma mantengono caratteristiche comuni ben riconoscibili. Costruiti con travi robuste e reti sospese, questi strumenti permettono di pescare senza muoversi dal punto fisso, ancorati alle rocce a strapiombo. Un tempo rappresentavano un modo di vita per molte famiglie della zona, capaci di assicurare un sostentamento sicuro grazie alla pesca costante.
Una tradizione a rischio
Oggi la maggior parte di questi trabucchi versa in stato di abbandono. I costi di manutenzione sono cresciuti e i margini di guadagno si sono ridotti drasticamente. Questo ha portato alla diminuzione dei mastri trabucchisti che si dedicano a questa attività tradizionale. Eppure questi elementi continuano a essere centrali nell’identità del territorio e nell’economia culturale della Puglia, richiamando l’attenzione di chi vuole preservare un patrimonio lontano dall’oblio.
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Federico Barassi ha realizzato In Perpetuo per raccontare il legame tra uomo e mare attraverso il tempo, partendo dalle storie di pescatori che ancora lavorano sui trabucchi del Gargano. Il film è ambientato principalmente tra Peschici e Vieste e si svolge tra gli incontri con uomini che vivono e lavorano su queste antiche strutture. Il regista si concentra sui dettagli: lo sguardo, i suoni del mare, i dialoghi in dialetto, che rendono l’esperienza immersiva.
Protagonisti del racconto
Tra i protagonisti c’è Giuseppino, 90 anni, che si arrampica ogni giorno sul suo trabucco dove ha trascorso gran parte della sua vita. Oggi è affiancato dal nipote Luigi, che sta imparando il mestiere. Antonio, invece, è il più giovane della comunità e affianca suo padre Rocco. Natale e Peppino, amici di lunga data ora in pensione, continuano a pescare insieme su un trabucco a Vieste. Nel documentario emerge anche la solitudine di Michele, che spesso pesca da solo sul trabucco di famiglia dormendo nel piccolo casotto al suo interno. Le storie si sovrappongono tra fatica quotidiana, tradizione e il desiderio di non lasciare svanire questa forma di pesca antica.
La sfida di conservare una tradizione fragile
Barassi ha sottolineato l’urgenza di raccontare questa realtà prima che venga dimenticata. Solo pochi conoscono e praticano ancora la pesca con il trabucco. Nel rapido mutamento dei modi di vita contemporanei, le tradizioni legate al mare rischiano di perdersi. Il documentario vuole documentare un patrimonio poco conosciuto e mostrato, un frammento di cultura orale e pratica che resiste tra difficoltà economiche e sociali.
Riflessioni di un patrimonio vivo
Le immagini seguono gesti quotidiani, parole semplici e silenzi, che rivelano un’attitudine di umiltà e resistenza. L’intento è sollevare riflessioni sul rapporto tra passato, che conserva la memoria di tecniche antiche; presente, segnato da fatica e mutamenti; e futuro con i giovani impegnati a imparare una tradizione sotto pressione. In In Perpetuo il mare, i suoni e i volti dei lavoratori divengono strumenti per comprendere la tenacia di questa cultura.
Le tappe del tour e la diffusione del documentario
Dopo la selezione al Kyiv International Film Festival Molodist e al 65° Festival dei Popoli, In Perpetuo continua a viaggiare in Italia per raggiungere un pubblico più ampio. Le prossime proiezioni confermate sono a Roma, al Cinema Farnese il 6 giugno, a Torino in occasione di CinemAmbiente il 10 giugno e al Multicinema Galleria di Bari il 16 giugno.
Queste tappe sono occasioni per avvicinare spettatori interessati non solo alla pesca o alla cultura pugliese, ma anche a chi segue storie di lavoro e tradizioni che rischiano di estinguersi. Federico Barassi, insieme alla produzione di Dinamo Film e Rai Cinema, porta una testimonianza diretta di un mondo che, tra terra e mare, cerca un modo per restare vivo nel tempo.