Le quotazioni della benzina e del gasolio hanno ripreso a crescere con decisione dopo giorni di relativa calma. Le tensioni internazionali che coinvolgono Israele e Iran sembrano aver inciso sul mercato, spingendo i prezzi dei carburanti raffinati verso i livelli più alti degli ultimi mesi. Questo movimento si riflette immediatamente sui prezzi alla pompa, dove si registrano rialzi con effetti per i consumatori in tutta Italia.
L’influenza degli eventi geopolitici sui prezzi dei carburanti
Negli ultimi giorni, i mercati petroliferi hanno subito un’accelerazione nelle quotazioni dei prodotti raffinati, legata soprattutto alle tensioni nel Medio Oriente. Esattamente una settimana dopo i primi attacchi di Israele contro obiettivi iraniani, le quotazioni del gasolio hanno raggiunto i picchi più alti da metà gennaio 2025. La benzina ha seguito la stessa traiettoria, con aumenti meno marcati ma comunque sensibili. Questi andamenti indicano una forte correlazione tra i conflitti internazionali e la dinamica dei prezzi energetici sul mercato globale.
I rialzi si traducono in un impatto diretto sulle pompe di carburante italiane. Le medie nazionali praticate alle stazioni di servizio hanno toccato livelli visti solo a metà aprile, segnalando un rialzo importante. Il gasolio, in particolare, mostra un incremento che non si registrava da mesi, segnalando un trend non ancora concluso.
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I recenti aumenti sui listini italiani
Il primo segnale di accelerazione è arrivato con le comunicazioni di alcune compagnie petrolifere italiane. Questi ultimi giorni hanno visto Eni adottare ritocchi di prezzo pari a due centesimi al litro sia per la benzina che per il gasolio. Dopo un lungo periodo di stabilità, durato quasi un mese, l’azienda ha applicato incrementi complessivi di cinque centesimi sulla benzina e sei sul diesel solo nell’ultima settimana.
Il rialzo delle quotazioni internazionali riflette queste variazioni. La benzina si è apprezzata di circa sei centesimi al litro, mentre il gasolio ha subito un aumento doppio, pari a dodici centesimi, mostrando una spinta più marcata per il diesel. Le tendenze suggeriscono che il rialzo dei prezzi alla pompa potrebbe proseguire nei prossimi giorni.
Anche altri operatori hanno seguito questa linea. Q8 ha aumentato i prezzi di due centesimi al litro su entrambi i carburanti principali, mentre Tamoil ha applicato incrementi di due centesimi per la benzina e tre sul gasolio. Questi movimenti testimoniano un allineamento diffuso nel mercato italiano, con riflessi diretti per i consumatori.
I prezzi aggiornati alle pompe e differenze tra stazioni
Dall’osservatorio prezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, elaborato da Staffetta Quotidiana, emergono le medie praticate alle ore 8 di ieri mattina su un campione di circa 18 mila impianti distribuiti sul territorio.
La benzina in modalità self service si attesta in media a 1,727 euro al litro, con incrementi leggeri ma costanti. Le compagnie tradizionali registrano un prezzo medio di circa 1,736 euro al litro, mentre le pompe bianche restano leggermente più economiche a 1,711 euro. Per il diesel self service la media supera i 1,63 euro al litro, con un aumento di 13 millesimi, e prezzi marginalmente più alti nelle compagnie rispetto alle pompe bianche .
Per il servizio assistito, i prezzi sono più alti: benzina a 1,866 euro al litro e diesel a 1,772 euro al litro, entrambi con incrementi significativi. Anche in questo caso si nota una differenza tra compagnie e pompe bianche, con i prezzi maggiori presso le prime.
I carburanti alternativi mostrano stabilità nelle quotazioni. Il GPL si mantiene sui 0,708 euro al litro, il metano sui 1,439 euro/kg e il GNL attorno a 1,268 euro/kg, senza variazioni rispetto agli ultimi rilevamenti.
Prezzi sulle autostrade e differenze territoriali
Sulle autostrade i prezzi sono decisamente più elevati. La benzina self service supera 1,82 euro al litro, con l’assistito che sfiora i 2,09 euro al litro. Per il diesel self service e assistito si superano rispettivamente 1,74 e 2 euro al litro. Anche GPL e gas naturali beneficiano di quotazioni più alte, con il GPL intorno a 0,84 euro al litro e il metano a 1,50 euro/kg.
I dati evidenziano quindi un mercato del carburante ancora sotto pressione, con aumenti significativi che si riflettono più chiaramente sugli impianti autostradali. Lo scenario appare in evoluzione, con molte componenti che contribuiscono a condizionare i prezzi al dettaglio.