Una vasta coltivazione di marijuana è stata sequestrata dai carabinieri nella zona rurale di Montebuono, in provincia di Rieti. La scoperta è avvenuta dopo verifiche su consumi insoliti di acqua ed energia elettrica, che hanno condotto a un’abitazione isolata dove un uomo di 44 anni, già noto alle forze dell’ordine, gestiva la piantagione e un laboratorio di confezionamento. Le forze dell’ordine hanno sequestrato oltre 150 piante di canapa indiana, per un peso complessivo superiore a 200 chili di sostanza essiccata, destinata allo spaccio.
Indagini partite da consumi anomali di acqua ed elettricità a montebuono
L’operazione dei carabinieri della stazione di Collevecchio è scattata a seguito di segnalazioni di alcuni residenti riguardo a consumi sospetti di acqua ed energia elettrica in una zona rurale di Montebuono, piccolo comune della provincia di Rieti. Le segnalazioni facevano emergere un uso crescente e non giustificato dei servizi pubblici, in particolare legato a un’abitazione isolata che tra l’altro mostrava un allaccio abusivo alle reti idrica e elettrica.
Questa anomalia ha attirato l’attenzione degli investigatori, i quali hanno effettuato approfondimenti tecnici e ricognizioni. La manomissione delle utenze è stata confermata, con l’uso illecito delle risorse idriche ed energetiche. Le verifiche sono state un passaggio cruciale per avviare una perquisizione mirata presso l’immobile sospetto, fondamentale per risalire alla fonte di questi consumi e scoprire la situazione reale.
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Scoperta di oltre 150 piante e laboratorio per la lavorazione della canapa indiana
Durante l’intervento, i carabinieri hanno trovato una grande piantagione che si estendeva per più di mille metri quadrati, nascosta tra la vegetazione tipica della zona. Le varietà coltivate erano quelle classiche della canapa indiana, per un numero stimato superiore a 150 piante. Lo stato di maturazione delle piante mostrava un raccolto quasi pronto, e nelle immediate vicinanze sono state rinvenute anche foglie essiccate e pronte per la vendita.
Dentro l’abitazione è stata scoperta una serie di strumenti e materiali usati per lavorare la marijuana. Tra questi, attrezzi per la pulizia e la preparazione dello stupefacente, oltre a materiali per il confezionamento delle dosi, segno di una preparazione diretta per il mercato della droga. La presenza del laboratorio all’interno della stessa proprietà dimostra un’organizzazione pensata per gestire l’intera filiera, dalla coltivazione allo spaccio.
Arresto e denuncia per furto aggravato di acqua e corrente a montebuono
Il proprietario dell’abitazione, un uomo di 44 anni originario della provincia di Rieti, è stato immediatamente fermato dai carabinieri. L’uomo risultava già conosciuto dalle forze dell’ordine per precedenti legati a reati ambientali, circostanza che ha rafforzato i sospetti e l’attenzione durante le indagini.
Oltre al possesso e alla coltivazione di marijuana, è stato denunciato per furto aggravato di acqua e corrente elettrica, a causa degli allacci abusivi scoperti durante gli accertamenti. Questa doppia imputazione ha portato alla custodia cautelare in carcere, con l’uomo trasferito nel penitenziario di Rieti in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria.
L’intervento dei carabinieri ha quindi smantellato un’attività illecita radicata in un’area rurale, evidenziando ancora una volta il ruolo delle forze dell’ordine nel controllare e reprimere fenomeni legati alla droga e agli sprechi di risorse pubbliche. “Un segnale forte contro le attività criminali nel territorio,” hanno commentato fonti investigative.