Roma si prepara ad accogliere un autunno ricco di eventi musicali di rilievo tra il Teatro dell’Opera e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. La stagione 2024/2025 si anima con un’offerta che spazia dal Novecento alla musica contemporanea, con prime assolute e ritorni attesi dai grandi palcoscenici capitolini. Tra le proposte di maggior interesse spiccano l’opera inglese “The Turn of the Screw” di Benjamin Britten e la prima esecuzione del “Concerto Cantatore” di Nicola Piovani, confermando Roma come centro nevralgico della musica lirica e sinfonica italiana.
L’opera inglese “the turn of the screw” apre la stagione 2024/2025 al teatro dell’opera di Roma
Il 19 settembre al Teatro Costanzi va in scena “The Turn of the Screw”, lavoro di Benjamin Britten tratto da un racconto noir di Henry James. L’opera porta in Italia un pezzo fondamentale del repertorio britannico del Novecento, riconosciuto soprattutto per la sua intensità drammatica e l’originalità musicale. La regia è affidata a Deborah Warner, che cura una produzione attenta a sottolineare la tensione psicologica del racconto. Sul palco si alternano voci di solida esperienza come quelle del tenore Ian Bostridge e la mezzosoprano Christine Rice, protagonisti di questo allestimento che ruota attorno temi inquietanti e misteriosi.
La scelta di “The Turn of the Screw” segna un interesse della Fondazione Lirica della capitale verso opere che mischiano teatro e musica contemporanea, mantenendo il legame con il Novecento ma guardando a forme espressive complesse e moderne. In effetti, questa opera mantiene una forza drammatica che si sposa con un impianto musicale ricco di tensioni e sfumature psicologiche, tracciando un percorso unico nel repertorio operistico europeo. L’esecuzione in programma apre una serie di eventi dedicati alle opere del Novecento e alla musica contemporanea, un segmento che segna la ripresa dell’attività musicale dopo la pausa estiva.
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Nicola Piovani dirige la prima assoluta del concerto cantatore all’auditorium parco della musica
Il 25 settembre all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ospita una prima esecuzione molto attesa: il “Concerto Cantatore” di Nicola Piovani. Il celebre compositore italiano, vincitore di un Oscar per la colonna sonora de “La vita è bella”, sale sul podio per dirigere l’Orchestra e il Coro nella sua nuova composizione. L’esecuzione è affiancata da altre sue opere, tra cui la “Cyberknife”, rapsodia per clarinetto e orchestra con il solista Alessandro Carbonare, e varie suite dalle colonne sonore di Piovani, tratte da film come “La voce della luna” e “Ginger e Fred”.
Questa serata rappresenta un evento di spessore per la musica contemporanea italiana, con Piovani che rinnova il suo impegno nel proporre opere che mescolano elementi classici e moderni. L’inserimento di suite sinfoniche tratte da celebri colonne sonore dà respiro alla platea, mostrando la sua capacità di creare atmosfere variegate e di grande impatto emotivo. L’intervento di Piovani in questa veste di direttore e compositore sottolinea l’importanza della tradizione musicale romana, che continua a mantenere vivi legami profondi con artisti e opere contemporanee.
Autunno in musica a Roma: eventi lirici e sinfonici da ottobre a dicembre
Il fitto calendario romano prosegue con un’offerta ricca e variegata anche nelle settimane successive. Dal 9 ottobre, per la prima volta in Italia, Peter Sellars presenta “Adriana Mater” di Kaija Saariaho, consolidando la programmazione dedicata a opere contemporanee. Dal 26 al 31 ottobre, la Basilica di Santa Maria in Ara Coeli ospita la regia di Romeo Castellucci per lo “Stabat Mater” con musiche di Pergolesi e Scelsi, un evento che unisce sacralità e sperimentazione sonora.
Nella stessa giornata del 9 ottobre il Teatro Nazionale presenta il dittico “Il diario di uno scomparso” di Leoš Janáček e “La Voix Humaine” di Francis Poulenc, per la regia di Andrea Bernard. La proposta si concentra su opere di profondità emotiva e carattere intimista, dove la tensione narrativa si traduce in una forte partecipazione degli interpreti e del pubblico.
Il 27 novembre al Teatro dell’Opera di Roma debutta la nuova stagione 2025-2026 con “Lohengrin” di Richard Wagner. Il direttore Michele Mariotti guida l’orchestra in una produzione firmata da Damiano Michieletto, con un cast internazionale che annovera Clive Bayley, Dmitry Korchak e Ekaterina Gubanova. Questa esecuzione inaugura il progetto di rappresentare integralmente il ciclo dell’Anello del Nibelungo, un evento atteso a Roma visto che l’opera non viene eseguita in città dal 1961.
L’Accademia Santa Cecilia avvia il ciclo wagneriano e ricorda Antonio pappano
L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dà il via alla stagione sinfonica il 23 ottobre con “Die Walküre” di Wagner, una delle opere più complesse e drammatiche del compositore tedesco. La direzione affidata a Daniel Harding guida un cast vocale di rilievo con interpreti come Michael Volle e Vida Miknevičiūtė. Questa produzione segna l’inizio del progetto di rappresentazione completa dell’“Anello del Nibelungo” in forma scenica, impegnativa e poco vista a Roma negli ultimi decenni.
Tra le date importanti figura anche il ritorno sul podio di Antonio Pappano, direttore emerito della stessa Accademia, che il 30 e 31 ottobre e il 2 novembre propone un programma con la Sinfonia n. 41 “Jupiter” di Mozart e la Messa n. 3 “Grosse Messe” di Bruckner. Il connubio tra i due capolavori mitteleuropei viene accompagnato da quattro voci soliste impegnate in un’esecuzione che richiama la grande tradizione sinfonica e corale.
Questi eventi identificano la capitale come un centro dove la musica lirica e sinfonica trova espressione vivida e diversificata, garantendo un’offerta culturale che dalle radici storiche arriva fino ai compositori contemporanei più attuali. Roma conferma così il proprio ruolo essenziale nell’orizzonte musicale europeo, grazie alle sue istituzioni e agli interpreti di rilievo internazionale.