Simone Avico (M5S) critica i numeri annunciati da Leccese e rilancia una proposta per spiagge gestite come bene comune.
Durante una conferenza pubblica presso la sede dell’associazione La Piazza, Simone Avico, esponente del Movimento 5 Stelle Sud Pontino, ha contestato le recenti dichiarazioni del sindaco Cristian Leccese, che aveva parlato di 20 milioni di euro di investimenti derivanti dai project financing per le concessioni demaniali.
Attacco al sindaco e proposta alternativa: spiagge come bene comune
Avico ha chiesto che il primo cittadino chiarisca come siano stati stimati i 20 milioni, e soprattutto a favore di chi. Secondo il rappresentante del M5S, quei numeri non possono essere accettati senza spiegazioni: “Non è chiaro se questi investimenti porteranno un reale beneficio alla comunità o se saranno un vantaggio per pochi soggetti privati”.
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Nel corso della conferenza – organizzata insieme a Roberto Del Bove, referente regionale dell’associazione Mare Libero – è stato illustrato un modello partecipativo per la gestione delle spiagge. Il principio cardine è che il demanio marittimo non sia una rendita privata, ma un bene comune da gestire con criteri ambientali, sociali ed economici sostenibili.
Avico ha citato gli esempi di Roma e Castellaneta Marina, dove si è optato per gare pubbliche trasparenti che hanno favorito imprese giovanili under 35 e l’accesso collettivo al litorale. Ha inoltre proposto che anche a Gaeta venga adottato un bando ispirato al modello di Roma Capitale, con una royalty del 2% sul fatturato, oltre all’offerta economica, come contributo diretto alle casse comunali.
Più spiagge pubbliche e premi ai progetti con impatto sociale
Al centro della proposta avanzata dal Movimento 5 Stelle c’è il PUA (Piano di Utilizzo degli Arenili). L’obiettivo è arrivare almeno al 50% di spiagge libere o libere attrezzate, in particolare sul litorale di Serapo, alternando sistematicamente ogni concessione a una zona fruibile liberamente o con servizi minimi.
In questo quadro, Avico lancia un’idea radicale: l’istituzione di una società pubblica che gestisca in prima persona almeno due concessioni balneari. Un modello a capitale interamente pubblico, secondo il consigliere, garantirebbe introiti diretti per il Comune, da destinare a settori deboli come cultura, formazione e occupazione stabile. Il tutto con contratti dignitosi per i lavoratori e standard salariali decorosi.
Per le spiagge libere attrezzate, come quella di Sant’Agostino, oggi assegnate a chi possiede terreni limitrofi, il M5S propone invece un sistema di punteggio premiale che favorisca cooperative, imprese giovanili ed enti del terzo settore. Una gestione partecipata, secondo Avico, sarebbe la sola strada per impedire che l’interesse privato prevalga su quello pubblico e restituire ai cittadini un rapporto diretto e non commerciale con il mare.