Dal 11 al 13 luglio, Gaeta torna a essere il centro sonoro del jazz contemporaneo con la XVII edizione del Gaeta Jazz Festival, una delle rassegne musicali più riconoscibili del calendario estivo italiano. Il borgo sul mare si trasforma in un palco diffuso che accoglie otto concerti, un live all’alba, dj set all’aperitivo e after show, ospitando nomi della scena nazionale e internazionale. Il programma miscela nu soul, r’n’b, elettronica, jazz d’avanguardia e narrazioni sonore che raccontano identità diverse e spesso controcorrente.
A guidare la direzione artistica c’è Fabio Sasso, che definisce questa edizione “curiosa, coraggiosa e fluida”. Al centro c’è una line-up selezionata con cura, che punta su visioni musicali trasversali, capaci di fondere tradizione e innovazione. Il festival, organizzato da Armonia International Foundation of Arts con il sostegno della Regione Lazio e del Comune di Gaeta, mantiene così viva la memoria del suo ideatore Roberto Sasso. Tra le novità del 2025, il campeggio attrezzato allo stadio Riciniello, a due passi dai palchi, con vista sul mare della Marina di Serapo.
Dagli Stati Uniti a Gaeta: voci politiche e nuove visioni sonore
Il programma si apre venerdì 11 luglio con due nomi di punta della scena italiana: Emanuele Triglia e Marco Castello. Il primo, bassista e produttore classe ‘92, ha all’attivo collaborazioni con Coez, Joan Thiele, WrongOnYou, ed è coautore del brano vincitore del David di Donatello 2023. Castello, invece, è uno dei volti più riconoscibili del nuovo cantautorato: lavora con Calibro 35, Fulminacci, Nu Genea e Mace, e porta a Gaeta il suo linguaggio ibrido, sospeso tra pop e soul.
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Il cuore internazionale batte forte sabato 12 luglio, quando saliranno sul palco due figure chiave della scena afroamericana contemporanea. Adi Oasis, artista e producer franco-caraibica trapiantata negli Stati Uniti, porta sul palco i brani del suo ultimo disco Lotus Glow, un viaggio personale e politico dentro le sue radici e l’esperienza di essere una donna nera immigrata in America. A seguire, Kassa Overall, batterista visionario e MC pluripremiato, mescola jazz, hip-hop e denuncia sociale in una performance accompagnata da Tomoki Sanders, figlio del grande Pharoah Sanders. Prima di loro, spazio al collettivo Archivio Futuro con il loro “rituale moderno”, un set che fonde jazz, clubbing e psichedelia con Lorenzo BITW, Danilo Menna e Vittorio Gervasi.
A chiudere la notte tra sabato e domenica ci penserà Populous con un dj set ispirato ai paesaggi della sua Isla Diferente, un album nato guardando all’isola di Lanzarote e ai suoi contrasti selvatici: beat ipnotici, ambienti lunari, groove caraibici.
Concerto all’alba, jazz visionario e chiusura tra afrobeat e neapolitan funk
Domenica 13 luglio si apre con uno dei momenti più simbolici: il concerto all’alba sulla terrazza della Batteria La Favorita, proprio dove il sole sorge sul Golfo di Gaeta. Qui si esibirà Alessandro Lanzoni, pianista toscano tra i più apprezzati della nuova generazione, con un omaggio in piano solo a Bud Powell, nel centenario della sua nascita. Un’intimità sonora che si riflette nel suo disco Bouncing with Bud, uscito nel 2024.
La sera dello stesso giorno, a chiudere il festival sarà Bassolino, con la sua live band di otto elementi e un set che parte da Napoli, attraversa Antonio Gramsci, e approda a un funk metropolitano tinto di grottesco e poesia noir. Il suo disco Città Futura è la colonna sonora immaginaria di un film popolato da gangster, cantanti di giacca e visioni pulp. Prima di lui, spazio al live di Sinnerman, quintetto romano che intreccia nu jazz, afrobeat, house, hip hop e cumbia in un set esplosivo che ha già fatto parlare di sé nelle scene underground.
A completare il quadro, un ricco programma di dj set distribuiti nelle tre giornate. Si parte con Federico Zanghì e si continua con Edistant, Sounday Off, Giulio Pecci, Edoardo Rosi, Les Inferno e il duo Gafas & Bigote, che accompagnerà l’ultimo tramonto del festival. Un mix di esperienze, sonorità e percorsi che rende Gaeta Jazz Festival un appuntamento vivo, aperto e in continua trasformazione.