Nella notte è stato messo a segno un furto di grandi proporzioni all’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione G. Pascale di Napoli. Sono spariti medicinali salvavita, in particolare chemioterapici, per un valore che si aggira intorno agli 800mila euro. A saltare all’occhio è la gravità del colpo, che colpisce una delle strutture sanitarie più importanti del Sud, mettendo a rischio terapie fondamentali.
Ladri nel cuore della notte al polo oncologico di Napoli
Il furto è avvenuto nelle ore notturne, all’interno dei depositi della farmacia dell’Istituto, centro di riferimento nazionale per l’oncologia. I malviventi hanno portato via una grande quantità di farmaci essenziali per le cure contro il cancro, tra cui terapie biologiche e medicinali a bersaglio molecolare. Il danno economico è pesante, superiore agli 800mila euro, e le conseguenze sono immediate: problemi nell’organizzazione interna e, soprattutto, rischi per i pazienti che dipendono da quei farmaci.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno già avviato le indagini. Non sembra un episodio isolato, ma parte di un fenomeno più ampio. Le strutture sanitarie pubbliche nel Mezzogiorno, Napoli in testa, sono spesso nel mirino di furti mirati proprio ai farmaci più costosi e indispensabili per chi è malato. Ogni colpo mette in pericolo la continuità delle cure.
Dietro il furto, l’ombra della camorra e il mercato nero dei farmaci
Le prime indagini puntano il dito contro la criminalità organizzata, in particolare la camorra. Un gruppo che agisce con precisione: sceglie i medicinali da rubare basandosi sul loro valore e sulla domanda nel mercato nero.
I farmaci sottratti vengono poi venduti illegalmente, a prezzi molto alti. È un giro che frutta molto ai clan, che sfruttano la disperazione e le necessità dei malati. Così, farmaci che dovrebbero essere gratuiti e garantiti dallo Stato finiscono in un circuito clandestino.
Questo traffico non danneggia solo l’economia della sanità pubblica, ma mette a rischio la vita stessa di chi affronta il cancro.
Furti che mettono a rischio sicurezza e cure
Questi episodi sono un problema serio per la Fondazione Pascale e per tutto il sistema sanitario. La frequenza di questi furti fa emergere evidenti falle nella sicurezza delle strutture, che non riescono ancora a fermare queste intrusioni.
Il danno è doppio: c’è la perdita economica per il servizio pubblico, ma soprattutto il rischio concreto che i pazienti vedano rallentate o addirittura bloccate le loro terapie. Per chi combatte contro il cancro, ogni ritardo può essere decisivo.
Resta un interrogativo forte: come può un centro di riferimento nazionale avere queste vulnerabilità? È chiaro che la fragilità del sistema viene sfruttata da chi vuole lucrare sulla sanità pubblica. Mettere in sicurezza gli ospedali diventa quindi una priorità per proteggere sia i malati sia chi lavora in questi luoghi.
Indagini serrate per smantellare una rete criminale
Le forze dell’ordine hanno subito iniziato a esaminare le immagini delle telecamere di sorveglianza. Analizzare i video e ricostruire i movimenti dei sospetti è fondamentale per risalire a chi c’è dietro e fermare chi organizza questi colpi.
Non si tratta di un episodio isolato, ma di un’attività ben organizzata che sfrutta la domanda di farmaci salvavita e le falle del sistema sanitario. Le autorità puntano a bloccare questo traffico, per evitare altri danni a pazienti e strutture pubbliche.
Il furto alla Fondazione Pascale mette in luce l’urgenza di misure più severe e controlli più efficaci, mentre le indagini proseguono per far saltare una rete che guadagna sulla sofferenza e sulle debolezze della sanità.