Trump preoccupato per incidente aereo in estonia: mig russi intercettati da F35 italiani nella missione nato

Trump Preoccupato Per Incident

Trump allerta dopo intercettazione di Mig russi da parte degli F35 italiani in Estonia. - Gaeta.it

Laura Rossi

19 Settembre 2025

La tensione cresce in Europa dopo che tre caccia russi Mig-31 hanno violato lo spazio aereo estone, provocando l’intervento immediato di aerei F-35 italiani come parte dei pattugliamenti NATO. Questi eventi hanno suscitato reazioni negli Stati Uniti, dove l’ex presidente Donald Trump ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze di questa intrusione, sottolineando i legami tra le forniture militari e le operazioni in Ucraina.

L’incursione aerea russa in estonia e la risposta della Nato

Il 2025 ha visto una nuova escalation nelle attività militari al confine Est europeo, con tre jet Mig-31 russi che hanno oltrepassato illegalmente i cieli dell’Estonia, membro della NATO. Questo episodio ha richiesto una risposta immediata da parte della NATO attraverso il meccanismo di difesa collettiva. I caccia italiani F-35, schierati per la sorveglianza e la protezione aerea del paese baltico, hanno intercettato i velivoli russi, impedendo un’ulteriore escalation.

L’intercettazione ha avuto luogo nei pressi dello spazio aereo estone, in un contesto di alta tensione tra Occidente e Russia dovuto al conflitto in Ucraina. Le forze NATO, inclusi i contingenti italiani, mantengono una presenza attiva per monitorare ogni attività sospetta e garantire la sicurezza degli stati membri. L’azione dei caccia F-35 è stata decisa per evitare qualsiasi azione aggressiva russa che potesse destabilizzare ulteriormente la regione baltica.

Le reazioni di donald trump dallo Stato Unito: dubbi e timori

Donald Trump, parlando a proposito dell’incursione russa in Estonia, ha dimostrato preoccupazione per l’escalation militare in Europa. Dallo Studio Ovale, ha definito la situazione “un grosso guaio” senza però dettagliare ulteriori analisi, dichiarando di aspettare un briefing completo prima di esprimere giudizi più precisi.

Alludeva alla possibilità di conseguenze pericolose, rimarcando che la vicenda non è da sottovalutare. Prima, parlando dello spazio aereo polacco, aveva sperato che l’invasione da parte di droni fosse un errore, evitando così di alimentare ulteriori tensioni. Le sue parole riflettono una certa inquietudine legata alla crescente instabilità nell’area e al rischio di incidenti che potrebbero amplificare il conflitto.

Il legame di trump tra le forniture militari e la guerra in ucraina

Trump ha anche affrontato il tema economico-militare connesso all’impegno degli Stati Uniti nella crisi ucraina. Secondo lui, gli Stati Uniti non stanno spendendo direttamente quanto in passato perché la NATO si fa carico di acquistare armi, missili e carri armati, presupponendo che queste forniture finiscano in gran parte sul fronte ucraino.

Ha espresso questo concetto con una frase che ripete frequentemente nelle sue apparizioni pubbliche: “La guerra in Ucraina non sarebbe mai cominciata se fossi stato io il presidente”. Questo richiama il suo punto di vista critico rispetto all’attuale gestione del conflitto e alla strategia di supporto internazionale. Il riferimento agli armamenti NATO suggerisce che, pur non impegnando direttamente risorse americane, gli Stati Uniti hanno un ruolo decisivo nel sostenere indirettamente le operazioni militari attraverso alleati e forniture vendute come parte delle dinamiche della NATO.

Questo quadro conferma la complessità del rapporto tra Stati Uniti, NATO e guerra in Ucraina, dove la vendita di materiale bellico diventa un elemento centrale di un conflitto che coinvolge vari attori, sia sul piano militare che politico.