Il formaggio occupa un posto fisso nella cucina italiana, apprezzato per i suoi sapori e la sua versatilità a tavola. Molti però esitano a consumarlo a causa dell’intolleranza al lattosio, condizione cui cerca di rispondere il mercato alimentare con offerte specifiche. Oltre ai prodotti industriali processati per eliminare il lattosio, esistono formaggi che ne sono privi in modo naturale, grazie ai processi di stagionatura. Bergader ne è un esempio, con formaggi adatti a chi deve evitare il lattosio senza rinunciare alla qualità o al gusto.
La diffusione dell’intolleranza al lattosio e la risposta del mercato dei formaggi
L’intolleranza al lattosio interessa un numero sempre maggiore di persone in tutto il mondo. Chi la vive deve fare attenzione a ciò che assume, evitando alimenti che contengono questo zucchero presente nel latte e nei suoi derivati. I formaggi, tradizionalmente prodotti con latte intero o parzialmente scremato, spesso suscitano dubbi tra i consumatori intolleranti.
Di fronte a questa esigenza, l’industria alimentare ha sviluppato una vasta gamma di formaggi “senza lattosio”, ottenuti tramite trattamenti in cui l’enzima lattasi scompone il lattosio in suoi zuccheri semplici, come glucosio e galattosio. Questi prodotti, però, mostrano spesso un sapore più dolce e una consistenza diversa rispetto ai tradizionali formaggi. Il gusto può cambiare e non tutti apprezzano le variazioni.
Leggi anche:
Metodi naturali per ridurre il lattosio
Perciò, la ricerca di soluzioni alternative ha portato a riscoprire formaggi che naturalmente contengono quantità ridotte di lattosio. In alcuni casi, la stagionatura contribuisce a far scendere i livelli di lattosio a valori minimi o irrilevanti. Questo aspetto è importante per chi vuole evitare aggiunte industriali e preferisce prodotti più vicini alla tradizione.
Come la stagionatura elimina il lattosio dai formaggi
La presenza di lattosio nei formaggi diminuisce nel tempo durante la stagionatura. Il processo prevede che il lattosio contenuto nel latte venga metabolizzato dai batteri responsabili della fermentazione, trasformandosi in acido lattico. La diminuzione del lattosio raggiunge livelli tali che, in certi casi, si parla di quantità inferiori a 0,01 grammi per 100 grammi di prodotto. Questo permette di classificare e commercializzare il formaggio come “senza lattosio”.
Non tutti i tipi di formaggio hanno questa caratteristica, dipende dalla durata e dalla natura della stagionatura, nonché dal tipo di latte e colture utilizzate. Formaggi a pasta molle e stagionature brevi, infatti, tendono a conservare più lattosio rispetto a quelli stagionati più a lungo o a pasta dura.
Formaggi bergader naturalmente senza lattosio
Bergader, azienda nota per la produzione di formaggi, sottolinea la disponibilità nella sua gamma di prodotti come Bavaria Blu e Cremosissimo, entrambi naturalmente privi di lattosio. Il Bavaria Blu è un formaggio erborinato tipico per la delicatezza e l’aroma, mentre il Cremosissimo presenta una pasta molle, caratterizzata da una consistenza ricca e cremosa. Entrambi derivano da latte selezionato da pascoli delle Prealpi bavaresi e sono realizzati con attenzione artigianale.
La scelta del caglio microbico per una produzione vegetariana e sostenibile
Un aspetto che distingue i formaggi Bergader riguarda il tipo di caglio impiegato. Tutti i loro prodotti sono realizzati con caglio microbico, fermentato da sostanze vegetali, soprattutto dalla radice del fungo Rhizomucor miehei. Questa pratica sostituisce il tradizionale caglio animale, ottenuto dallo stomaco di vitelli.
L’impiego del caglio microbico risponde sia a ragioni etiche sia nutrizionali. Rende i formaggi adatti anche a chi segue una dieta vegetariana, poiché elimina qualsiasi componente animale durante la produzione. Inoltre, mantiene date caratteristiche organolettiche del prodotto senza ricorrere a ingredienti di origine animale.
Equilibrio tra tradizione e esigenze moderne
Chi cerca formaggi genuini, legati alle radici casearie e al territorio, può così trovare un’offerta che coniuga qualità, rispetto per gli animali e attenzione a condizioni come l’intolleranza al lattosio. Questo equilibrio assicura una gamma di prodotti adatta a un pubblico variegato, senza scendere a compromessi sul sapore o la lavorazione tradizionale.
Le necessità dei consumatori intolleranti hanno spinto il settore caseario a riscoprire metodi e tipologie di formaggio che, a torto, vengono spesso esclusi dal loro menu. Fra questi, i formaggi Bergader rappresentano un esempio calzante di come sia possibile coniugare tradizione e attenzione alle diverse esigenze.