L’artista napoletano mauro maurizio palumbo presenta “exPost“, una performance teatrale che unisce corpo, musica e danza per esplorare il tema della relazione fra culture diverse. Dopo il debutto a istanbul, lo spettacolo arriva a napoli per il campania teatro festival in una nuova versione pensata per il pubblico italiano. L’evento si svolge nella sala assoli-enzo moscato domenica 15 giugno alle 21.
La genesi di exPost e il debutto internazionale a istanbul
Lo spettacolo “exPost” ha avuto la sua prima mondiale a istanbul lo scorso 2 maggio, sancendo un ponte culturale tra italia e turchia. Il progetto nasce dal desiderio di mauro maurizio palumbo di indagare i legami tra culture diverse attraverso il linguaggio performativo, dando vita a un dialogo basato sull’osservazione, la memoria e il corpo come mezzo di espressione. La scelta di istanbul, città che da sempre rappresenta un crocevia di popoli e identità, ha contribuito a dare un valore simbolico all’opera.
Nella prima rappresentazione il gruppo locale di performer ha interagito con palumbo per creare una narrazione condivisa, dove corpi, gesti e musiche si intrecciano nel raccontare differenze e affinità. Il debutto ha raccolto interesse per la capacità di fondere arte visiva, teatro danza e musica in un contesto carico di significati storici e sociali.
Leggi anche:
La prima nazionale a napoli: luogo, data e artisti coinvolti
La prima nazionale di “exPost” in italia si terrà a napoli domenica 15 giugno alle 21, nell’ambito del campania teatro festival. Il luogo scelto è la sala assoli-enzo moscato, spazio adatto per accogliere un lavoro che richiede attenzione al dettaglio e la partecipazione emotiva del pubblico. La direzione artistica vede il contributo di ezgi bakcay e vittorio urbani, mentre la produzione è dell’ente teatro cronaca.
In scena ci sarà il performer e regista mauro maurizio palumbo, accompagnato dalla danzatrice sabrina santoro e dal musicista ciro riccardi. A completare il gruppo i figuranti eduardo d’orsi, alessio palumbo e dario tucci. L’insieme di queste figure costruisce una rappresentazione che alterna movimento, suono e immagini con un forte legame emotivo e simbolico.
Il significato simbolico dietro “exPost” e la narrazione corporea
Palumbo descrive “exPost” come un lavoro basato sui corpi e sull’energia che scaturisce dal loro incontro. La narrazione si sviluppa attraverso sguardi e desideri messi in scena con notevoli tensioni emotive. Il tempo e lo spazio in cui si svolge rappresentano cornici precise in cui i corpi si mostrano, esposti, fragili ma anche determinati a comunicare in modo silenzioso.
Il progetto tratta l’idea di un continuo tentativo di trovare un contatto vero con l’altro, per comprendere e ricordare, creando una sorta di memoria condivisa dove l’identità si costruisce guardandosi dentro, come in uno specchio. Questa riflessione trae ispirazione da antichi percorsi di scambio culturale, andando a ricordare invasioni, contaminazioni e trasformazioni che hanno segnato la storia di popolazioni diverse.
Testi, suoni e suggestioni nelle tre lingue a rafforzare il dialogo culturale
A caratterizzare l’inizio della performance è un testo originale in italiano, tradotto in turco e inglese, che si diffonde nello spazio come un tappeto sonoro. Questa apertura serve a calare lo spettatore in un’atmosfera che unisce lingue e culture, anticipando il tema della relazione interculturale.
Palumbo sottolinea che “exPost vuole approfondire le suggestioni emotive che scaturiscono dallo scambio tra le culture italiana e turca, partendo da differenze e contaminazioni.” La scelta delle tre lingue diventa uno strumento per far emergere le somiglianze che si nascondono dietro le apparenze e per valorizzare il confronto come occasione di conoscenza.
Il ruolo delle relazioni interpersonali e la ricerca dell’alterità
Nel corso della creazione e delle rappresentazioni, palumbo ha coinvolto gruppi di persone locali, a istanbul e ora a napoli, per continuare a sviluppare il lavoro sul concetto di alterità. L’attenzione si concentra su come le relazioni tra individui rivelano sfumature di contatto, distanza e riconoscimento.
L’artista esplora il corpo come mezzo per osservare e comprendere l’altro, non come un soggetto fantasma o un’immagine immaginata, ma in tutta la sua concretezza. Questo percorso permette di cogliere dettagli di espressioni, caratteristiche fisiche e sensazioni uniche, creando una rete di connessioni che vanno oltre la superficie apparente.
Le prossime tappe del progetto proseguiranno in modo simile, dando spazio alla collaborazione diretta e alla partecipazione emotiva degli interpreti, mettendo al centro l’esplorazione visiva e corporea dell’altro in un contesto sociale e culturale vivo.