Le esportazioni di magneti realizzati con terre rare dalla cina sono crollate nel maggio 2025, raggiungendo valori mai visti dagli inizi della pandemia. I dati ufficiali delle dogane mostrano una riduzione considerevole rispetto ai mesi precedenti, nel contesto delle restrizioni commerciali imposte da pechino nella guerra commerciale con gli Stati Uniti. La posizione dominante della cina nel mercato globale di questi materiali rende la situazione significativa per vari settori industriali.
Calo drastico nelle esportazioni di magneti in terre rare a maggio 2025
Secondo le rilevazioni delle dogane cinesi, a maggio 2025 le spedizioni di magneti in terre rare si sono fermate a circa 1.238 tonnellate metriche. Questo dato rappresenta un calo del 52,9% rispetto ad aprile, periodo già caratterizzato da un forte decremento pari al 70% su base annua. Il volume mensile è così sceso ai livelli più bassi da febbraio del 2020, quando l’emergenza sanitaria globale aveva iniziato a impattare sulle attività produttive e commerciali.
Irrigidimento delle politiche di esportazione
La flessione si colloca nel mezzo delle politiche restrittive adottate da pechino durante la fase più intensa delle tensioni commerciali con washington. Le limitazioni alle esportazioni mirano a controllare la distribuzione di materiali strategici come le terre rare, utilizzate per produrre magneti essenziali in diversi ambiti industriali. Questo calo improvviso indica un irrigidimento delle regole e una gestione più rigorosa delle riserve nazionali.
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Ruolo della cina nel mercato globale delle terre rare e impatti sull’industria
La cina detiene oltre il 90% della produzione mondiale di terre rare, elemento fondamentale nella fabbricazione di magneti impiegati nell’industria automobilistica, elettronica e della difesa. La dipendenza di molti paesi dai fornitori cinesi è cresciuta negli anni, con pechino che controlla estrazione, raffinazione e trasformazione di questi minerali.
Le riduzioni nelle esportazioni comportano effetti diretti sulle catene di produzione globali, soprattutto in settori ad alta tecnologia. Per esempio, la costruzione di veicoli elettrici sfrutta i magneti in terre rare per motori più leggeri e potenti. Anche l’elettronica di consumo e i sistemi militari hanno bisogno di questi componenti per garantire prestazioni avanzate. Il ribasso nelle spedizioni cinesi costringe i produttori a cercare alternative o a rivedere piani di approvvigionamento, con possibili ritardi o aumenti dei costi.
Restrizioni commerciali e guerra economica tra cina e Stati Uniti
Le riduzioni negli export di magneti in terre rare fanno parte di una strategia messa a punto a pechino nella disputa commerciale con gli Stati Uniti, in corso da diversi anni. La recente ondata di restrizioni si è intensificata in aprile, con il governo cinese che ha limitato severamente le esportazioni di materiali considerati strategici per motivi di sicurezza nazionale e dominio tecnologico.
Queste misure sembrano volte a utilizzare il controllo delle risorse come leva negoziale nella trattativa con washington, ma hanno provocato tensioni nel mercato globale. Gli Stati Uniti e altri paesi coinvolti stanno cercando di diversificare le fonti di terre rare, puntando su miniere e impianti produttivi alternativi in altri continenti, anche se la capacità produttiva rimane largamente inferiore a quella della cina.
Dinamiche future e scenario economico
Nei prossimi mesi, la dinamica delle esportazioni cinese sarà un indicatore importante per comprendere l’evoluzione del confronto economico tra le due potenze e l’andamento dell’approvvigionamento industriale mondiale. La contrazione nel maggio 2025 potrebbe preludere a nuove fasi di negoziati o, viceversa, a un irrigidimento prolungato delle relazioni commerciali in questo settore.