Un uomo di 79 anni, escursionista austriaco, ha perso la vita dopo una caduta di circa venti metri su un sentiero in montagna, nei pressi del rifugio Pian de Fontana. L’incidente è successo sul sentiero numero 514, caratterizzato da tratti scoscesi e rocciosi. L’allarme è stato dato dai compagni di cammino che avevano preceduto la vittima scendendo lungo il percorso. Sul posto è intervenuto l’elicottero del Suem con un’équipe sanitaria per le prime cure. L’uomo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Belluno, ma è deceduto poco dopo il ricovero. Nello stesso periodo si sono attivate altre operazioni di soccorso in montagna per casi di escursionisti in difficoltà.
Dinamica dell’incidente sul sentiero 514 verso il rifugio pian de fontana
L’incidente si è verificato su uno dei tratti più ripidi del sentiero 514, un percorso noto per i dislivelli importanti e le superfici rocciose che richiedono attenzione da parte degli escursionisti. Il 79enne, durante la discesa, ha perso l’equilibrio ed è scivolato cadendo per una ventina di metri lungo un pendio roccioso, fermandosi solo a valle. I compagni di escursione, che erano scesi poco prima di lui, hanno subito lanciato l’allarme per richiedere aiuto.
L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è stato mobilitato tempestivamente. L’équipe sanitaria ha raggiunto il luogo della caduta, dove l’uomo si trovava privo di coscienza e con sospetta grave compromissione fisica dovuta al politrauma. È stato immobillizzato su un’imbracatura per essere trasportato sulla piazzola sopra il rifugio, dove il personale medico ha fornito i primi interventi urgenti in attesa del trasferimento in ospedale. Le condizioni dell’escursionista sono apparse fin da subito critiche.
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Intervento medico d’urgenza e decesso all’ospedale di belluno
Dopo la stabilizzazione sul posto, l’uomo è stato trasferito in elicottero al nosocomio di Belluno. All’arrivo in ospedale, le condizioni erano molto gravi. Nonostante le cure intensive e il tempestivo intervento sanitario, il paziente è deceduto poco dopo il ricovero. Le circostanze e la dinamica della caduta hanno confermato la gravità del trauma subito.
L’evento ha richiamato l’attenzione sulla pericolosità di alcuni tratti montani per escursionisti, specialmente per persone di età avanzata, in presenza di terreni instabili o ripidi. La presenza di compagnie che procedono a scaglioni e l’uso tempestivo dell’elicottero sanitario risultano strategie indispensabili durante interventi di emergenza in quota.
Altre emergenze in montagna: escursionisti disorientati e infortunati
Nello stesso periodo sono scattate altre due operazioni di soccorso in zona montana. A San Pietro di Cadore, una donna di 54 anni accompagnata da un bambino di 7 aveva perso l’orientamento durante una passeggiata. Dopo la richiesta d’aiuto al 118, i soccorritori del gruppo di Auronzo e della Guardia di finanza hanno geolocalizzato il punto in cui si trovavano. Li hanno individuati a circa 200 metri dal rifugio Monte Agudo, conducendoli al sicuro.
Le attività di ricerca hanno coinvolto anche il Soccorso alpino della Val di Zoldo per un 79enne di Padova disorientato sul sentiero 525 verso il rifugio Sora’l Sass. Il gruppo di soccorso, dopo aver rintracciato l’uomo e aver mantenuto comunicazione telefonica, l’ha accompagnato sul sentiero corretto. In seguito hanno proseguito insieme la discesa verso la Val Pramper, da cui il camminatore ha raggiunto autonomamente Pralongo.
Soccorso a una donna con slogatura a cortina
Un’ulteriore chiamata ha coinvolto il Soccorso alpino di Cortina per una donna di 63 anni di Faenza che aveva subito una slogatura a una caviglia durante un’escursione. L’intervento ha consentito di prestare assistenza e farla rientrare in sicurezza.
Questi episodi confermano quanto l’esperienza e la conoscenza del territorio siano cruciali per affrontare camminate in montagna, specie nei punti meno semplici e in condizioni meteorologiche eventualmente variabili. I soccorsi rimangono fondamentali per garantire supporto rapido quando si verificano difficoltà sul percorso.