Thiago Elar, giovane tiktoker di 27 anni noto per aver condiviso pubblicamente la sua esperienza in una struttura psichiatrica, è deceduto a Treviglio, in provincia di Bergamo. Il ragazzo, che aveva intrapreso un percorso di transizione di genere dopo essersi chiamato Lisa El Arbaoui, aveva parlato di difficoltà legate a un disturbo del comportamento alimentare. Le cause della morte sarebbero naturali, secondo quanto emerso.
La vita di thiago elar: da lisa el arbaoui a icona social
Thiago Elar aveva scelto di affrontare pubblicamente il suo percorso di transizione, passando da Lisa El Arbaoui al nome attuale. Su TikTok raccontava con schiettezza le sfide legate al suo vissuto come persona transgender. Il suo profilo era seguito da migliaia di utenti, attratti da una narrazione diretta e priva di artifici. Thiago spiegava spesso le difficoltà nell’accettazione di sé e le tensioni quotidiane legate all’identità di genere.
La scelta di condividere momenti delicati, come i ricoveri in strutture psichiatriche, ha contribuito a dare visibilità a temi poco discussi, soprattutto tra i più giovani. Il ragazzo denunciava anche gli stereotipi e le incomprensioni che accompagnano spesso chi affronta una transizione. Il suo racconto era un modo per far conoscere reali vissuti, molto distanti da narrazioni idealizzate o superficiali.
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Il disturbo del comportamento alimentare: una battaglia difficile
Negli ultimi anni Thiago aveva palesato su TikTok la lotta contro un disturbo del comportamento alimentare. Le sue testimonianze non nascondevano il dolore legato a quella patologia, che aveva intaccato non solo il fisico ma anche il suo equilibrio mentale. Parlava apertamente di momenti di crisi, ricadute e ricoveri, provando a far capire quanto fosse complesso convivere con un malessere simile.
Questo disturbo, già delicato in situazioni normali, si era sommato alle difficoltà psicologiche connesse alla sua identità di genere. Le difficoltà alimentari spesso si intrecciavano con stati di ansia e depressione, aggravando la situazione. Il racconto di Thiago ha portato all’attenzione il legame tra salute mentale e identità, senza omettere l’urgenza di un supporto adeguato.
Le circostanze della morte e le prime ricostruzioni
Thiago Elar è stato trovato morto a Treviglio, dove risiedeva. Secondo le prime informazioni ufficiali, il decesso sarebbe avvenuto per cause naturali. Nonostante i ricoveri e il difficile percorso di salute, il giovane non avrebbe subito violenze o incidenti. Le autorità locali hanno avviato accertamenti ma al momento non emergono elementi che facciano pensare a fatti sospetti.
La comunità di follower e amici ha espresso sgomento e dolore, ricordando l’impegno di Thiago nell’affrontare temi delicati attraverso i suoi video. L’attenzione ora si sposta anche sulla necessità di maggiore assistenza per chi vive situazioni simili: persone transgender che combattono con patologie mentali o disturbi alimentari. Il caso di Thiago evidenzia fragilità spesso nascoste e poco indagate.
L’eredità social di thiago elar e le reazioni del pubblico
I contenuti postati da Thiago Elar rimangono una testimonianza diretta di un vissuto complesso, offrono uno spaccato su lotte interiori difficili da raccontare. La sua presenza su TikTok ha permesso a un pubblico più vasto di avvicinarsi a realtà poco note. Ha acceso un dibattito su salute mentale, transizione di genere e disturbi alimentari, aprendo spazi di confronto.
Molti utenti hanno salutato Thiago con messaggi di cordoglio e gratitudine, ricordando la sua onestà e trasparenza. La sua storia invita a riflettere sull’importanza di ascolto e assistenza, soprattutto per i giovani più vulnerabili. Le piattaforme social spesso diventano terreno di solidarietà, ma anche uno specchio delle difficoltà esistenziali di chi le anima.
Thiago Elar lascia dietro di sé un racconto che difficilmente svanirà, né sui social né nelle discussioni su temi delicati legati all’identità e alla salute psicologica. Le prossime settimane potrebbero chiarire meglio le cause del decesso e forse stimolare un’attenzione più concreta verso chi vive situazioni spesso ignorate.