Un bed & breakfast di mirafiori, dentro torino, ha ospitato per settimane due uomini sospettati di furti in diverse località del cuneese. I movimenti notturni di questi due cittadini georgiani hanno attirato l’attenzione della squadra mobile di torino fino all’intervento decisivo all’alba di giovedì scorso. Scopri i dettagli dell’operazione che ha portato a denunce, arresti e al sequestro di strumenti da scasso e refurtiva.
Movimenti sospetti dal bed & breakfast di mirafiori a cuneo e mondovì
Il fulcro dell’attività criminale nasceva da un bed & breakfast situato nel quartiere mirafiori a torino, usato come base per le uscite serali verso il cuneese. I due cittadini georgiani, koba t., 42 anni, e zurab b., 27, muovevano regolarmente in auto verso mondovì, cuneo e altre località della provincia, ritornando solo all’alba. Nonostante il loro comportamento silenzioso e attento a non farsi notare, la polizia ha tenuto sotto controllo i loro spostamenti per giorni.
Pregressi e divieto di dimora ignorato
Questi due uomini erano già noti alle forze dell’ordine torinesi, con precedenti documentati per furti in abitazioni proprio nella zona del cuneese. Avevano un divieto di dimora che proibiva loro di frequentare quella provincia, ma non si erano fermati. Le frequenti uscite notturne fuori torino, indirizzate verso territori vietati, avevano destato sospetti. L’abitudine di rientrare sempre nella stessa struttura faceva intendere che fossero impegnati in qualcosa di illecito, non semplici viaggi di piacere.
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In effetti, il quadro dei loro spostamenti formava un pattern preciso: ogni sera i due lasciavano la base per agire fuori città, per tornare solo di primo mattino nel b&b. Questo ritmo ha spinto la mobile ad approfondire la situazione e organizzare una verifica più diretta.
Arresto e perquisizione: cosa è stato trovato nell’auto e nella stanza
All’alba di giovedì scorso, a pochi chilometri da torino, la squadra mobile ha fermato i due uomini di ritorno da un’altra trasferta notturna. In quest’occasione sono scattate perquisizioni puntuali sia nell’auto che nell’appartamento preso in affitto. Quest’ultimo, intestato formalmente a uno soltanto dei due tramite documenti regolari, è risultato una copertura per le loro attività.
Durante il controllo sono stati trovati oggetti di grande valore, tra cui orologi di pregio, gioielli, argenteria e profumi costosi. Si contano pure borse firmate e vestiti nuovi, tutti elementi utili a ricostruire il giro di furti. La scoperta più notevole riguarda però nove flaconi contenenti sostanze corrosive, presumibilmente acidi impiegati per scardinare serrature durante i colpi.
Accanto a questi, gli investigatori hanno sequestrato strumenti da scasso specifici, usati con evidenza recentemente. Questi dispositivi sono compatibili con il modus operandi riscontrato in più furti denunciati nelle ultime settimane tra mondovì e cuneo.
Queste prove hanno subito messo in relazione i due con le attività criminali accertate, consolidando i sospetti che la loro base a torino fosse il centro di una rete di furti a più riprese.
Legami con furti denunciati e indagini in corso
Dalle denunce più recenti, almeno tre vittime hanno riconosciuto oggetti restituiti dalla polizia, confermando la correlazione tra i colpi e la refurtiva recuperata. Questo legame diretto ha rafforzato la posizione degli investigatori che hanno quindi proceduto con la denuncia per possesso ingiustificato di strumenti da scasso e con l’arresto per ricettazione nei confronti di koba t. e zurab b..
Il tribunale di torino ha convalidato la custodia cautelare in carcere per i due georgiani. Nel frattempo le forze dell’ordine continuano a scandagliare tabulati telefonici, immagini di videosorveglianza e dati gps per definire l’esatta misura delle attività delicate che il duo potrebbe aver condotto.
Possibili complici e riciclaggio
Le autorità non escludono la presenza di complici, ipotizzando l’esistenza di un gruppo più ampio. Il lavoro sul campo si concentra anche sul possibile riciclaggio di beni sottratti, considerando che gli appartamenti presi in affitto a torino avrebbero potuto servire da deposito temporaneo.
La questura ha invitato i cittadini colpiti da furti recenti a controllare la refurtiva recuperata, nella speranza di identificare altri episodi collegati al gruppo. Le ricerche mirano a completare il quadro e a ricostruire con precisione la rete criminale che avrebbe preso di mira la provincia di cuneo.
Un bed & breakfast sotto la lente della polizia per attività criminali
Il bed & breakfast di mirafiori, all’apparenza anonimo, si è rivelato una base strategica per chi sfruttava la struttura come rifugio tra una razzia e l’altra. L’accuratezza con cui i due uomini agivano non è stata sufficiente a evitare il controllo serrato della mobile di torino.
La sequenza ripetuta di spostamenti, lo stoccaggio oggetti preziosi e strumenti da scasso indicano un’organizzazione ben precisa. La città e la provincia, con le loro realtà distanti solo pochi chilometri, sono state letteralmente usate come territorio di azione e rifugio.
I controlli e l’intervento tempestivo hanno interrotto quella che poteva essere una lunga serie di furti in appartamento nel cuneese con ricadute anche sul torinese. Ora la polizia continua a indagare per smantellare eventuali altre cellule legate al gruppo, con l’obiettivo di far luce su attività che si svolgono dietro facciate di normalità quotidiana.