La notte di sabato a rovigo è stata segnata da un violento scontro tra due gruppi di giovani extracomunitari, culminato con la morte di un 23enne tunisino e il grave ferimento di un altro uomo. Il fatto è avvenuto in pieno centro, in una zona normalmente frequentata da molte persone, soprattutto dopo gli eventi sportivi della giornata. La polizia indaga per identificare e fermare i responsabili.
La rissa scoppiata nei giardinetti dietro le due torri
Poco prima della mezzanotte di sabato, nei giardinetti situati dietro le due torri in corso del popolo, si è acceso uno scontro tra due gruppi di ragazzi, uno composto da tunisini e l’altro da pakistani. La causa originaria della lite non è ancora chiara, ma si è passati rapidamente da minacce verbali a un confronto armato. Alcuni dei giovani hanno estratto coltelli, mentre altri hanno utilizzato cocci di bottiglie rotte per aggredire.
Dettagli dello scontro
Nel corso dello scontro più violento, il 23enne tunisino Amine Gara è rimasto gravemente ferito, probabilmente accoltellato o colpito con frammenti di vetro. Soccorso in tempo, è stato trasportato all’ospedale locale ma è deceduto poco dopo il ricovero. Un altro uomo, di circa trent’anni e di nazionalità non ancora accertata, ha subito ferite profonde all’addome e si trova in prognosi riservata, dopo un immediato intervento.
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Il clima di quella notte era teso, senza che finora emergano motivi specifici per la colluttazione. L’episodio ha scosso una zona centrale della città, nota per essere frequentata da molte persone, soprattutto durante il weekend.
Il contesto della serata e la fuga degli aggressori
La zona dei giardinetti si trova in una parte di rovigo particolarmente vivace, soprattutto in quel sabato sera. Nel pomeriggio e fino a sera si erano tenute le finali del mondiale under 20 di rugby allo stadio battaglini, richiamando molte persone e creando un ambiente affollato in corso del popolo e nei locali limitrofi. Proprio in questo contesto, la colluttazione è degenerata.
La fuga tra la folla
Non appena lo scontro è scoppiato, gli aggressori si sono allontanati rapidamente, confondendosi tra la folla presente. Testimoni oculari hanno riferito di averli visti fuggire dalla zona dei giardinetti, ma mancano ancora indicazioni precise per identificarli. La polizia ha subito avviato le indagini, raccogliendo testimonianze e visionando eventuali registrazioni di telecamere situate nei pressi.
La squadra mobile si è mobilitata rapidamente, cercando di stabilire dinamiche e motivi della lite. Le forze di polizia, anche insieme ai carabinieri, continuano a setacciare la zona per recuperare elementi utili, come le armi utilizzate. Il questore di rovigo, eugenio vomiero, ha confermato che le indagini sono in corso e particolarmente serrate.
Le operazioni di polizia e la risposta delle autorità
Al mattino seguente, sul luogo dell’aggressione si sono presentati anche il prefetto di rovigo, franca tancredi, e dirigenti della squadra mobile. Gli agenti della polizia scientifica hanno eseguito rilievi accurati sull’area, dove sono ancora visibili macchie di sangue su una delle panchine dei giardinetti. Hanno cercato ovunque, compresi cespugli e cestini, per trovare gli oggetti usati durante la violenta colluttazione.
In prefettura si è svolto un comitato straordinario per l’ordine pubblico, con l’obiettivo di valutare la situazione della sicurezza in città, soprattutto nei luoghi frequentati dai giovani. L’attenzione delle autorità si è spostata sull’eventualità di simili scontri in futuro e sulle possibili iniziative per evitarli.
Al momento le indagini puntano a rintracciare gli aggressori, che si sono dileguati durante la notte. La comunità locale resta scossa per l’accaduto, soprattutto perché l’area in cui è successo il fatto è conosciuta come un punto di ritrovo abituale e frequentato.
Le autorità continuano a cercare risposte, senza lasciare al caso i risultati di questa tragica notte.