Diciotto arresti a Reggio Calabria per traffico di droga e associazione a delinquere

Diciotto Arresti A Reggio Cala

Blitz antidroga a Reggio Calabria, 18 arresti per associazione criminale. - Gaeta.it

Sara Gatti

11 Settembre 2025

Un’operazione dei carabinieri ha portato all’arresto di diciotto persone a Reggio Calabria. Le indagini, coordinate dalla Dda guidata dal procuratore Giuseppe Borrelli, hanno smantellato un gruppo dedito al traffico di sostanze stupefacenti. Le accuse riguardano reati legati alla droga, al possesso di armi e a un’ipotesi di estorsione. Quindici indagati sono stati incarcerati, mentre tre sono stati posti ai domiciliari.

Inchiesta avviata a giugno 2023 nel quartiere di Catona

L’attività investigativa è iniziata a giugno 2023 e si è conclusa quasi un anno dopo, con l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip. Il fulcro delle indagini è stato il quartiere di Catona, nella zona nord di Reggio Calabria. I militari avevano notato movimenti sospetti intorno all’abitazione di un soggetto ritenuto il capo del gruppo. All’esterno della casa è stato installato un sistema di videosorveglianza che ha permesso di monitorare e identificare un gruppo iniziale dedito allo spaccio.

Le intercettazioni telefoniche, ambientali e digitali hanno supportato la raccolta di prove, portando al sequestro di vari quantitativi di droga e di materiale usato per il commercio degli stupefacenti. Questo ha consentito alla Dda di colpire duramente l’organizzazione.

Ramificazioni oltre Catona nel reggino e in Sicilia

L’associazione non operava solo nel quartiere di Catona, ma vantava legami anche in altre zone della città e nei comuni della piana di Gioia Tauro. L’influenza si estendeva inoltre alla Sicilia, a conferma di un’organizzazione radicata nel territorio.

Le dinamiche criminali prevedevano scambi continui con ambienti esterni al nucleo originario, rafforzando i collegamenti e la distribuzione delle sostanze. Questi rapporti consolidavano la presenza dell’associazione nel mercato illegale locale.

Struttura organizzata e coinvolgimento di minori nel traffico

L’ordinanza del giudice evidenzia la natura organizzata dell’attività, con una rete ben strutturata per la vendita di cocaina, marijuana e hashish. Tra gli spacciatori individuati c’era anche un minorenne, così come diversi consumatori minorenni.

Il gruppo utilizzava appartamenti in affitto e immobili abbandonati per nascondere la droga e mantenere attivi i punti di spaccio. Alcuni membri svolgevano il ruolo di vedette, vigilando sull’arrivo delle forze dell’ordine e avvertendo gli altri.

Capo del gruppo con legami nel crimine organizzato locale

Secondo la Dda, il leader della consorteria aveva contatti in ambienti criminali radicati non solo a Reggio Calabria, ma anche in altre zone limitrofe. Era nipote di un esponente di rilievo della ‘ndrangheta di Archi, un legame che rafforzava la sua posizione.

Le forniture di droga venivano garantite grazie a questi contatti, permettendo di gestire l’attività con modalità professionali. Il capo riusciva a dirigere il gruppo anche durante un periodo di detenzione, comunicando tramite familiari durante i colloqui in carcere.

Divisione dei proventi e sostegno ai membri arrestati

I guadagni derivanti dallo spaccio venivano suddivisi tra i membri del gruppo. Questi fondi servivano anche per mantenere uno dei componenti fermati durante un sequestro di ingente quantità di sostanza.

Il sistema adottato consentiva di portare avanti il commercio e di sostenere i membri arrestati o sotto pressione giudiziaria, mantenendo attiva la struttura anche in condizioni difficili.

L’intervento delle forze dell’ordine a Reggio Calabria ha smantellato una rete di traffico di droga collegata a gruppi criminali storici della ‘ndrangheta, grazie a un lavoro investigativo basato su intercettazioni e controlli durati mesi, con ramificazioni locali e regionali.