Una notte di controllo a latina lido ha portato i militari della guardia di finanza a fermare un uomo di 40 anni, di origine pakistana, trovato in possesso di un’arma non dichiarata. Il fatto è emerso mentre l’uomo guidava la propria auto, attirando l’attenzione delle forze dell’ordine. Al controllo, è saltato fuori un oggetto insospettabile e pericoloso: un’ascia lunga circa 40 centimetri.
Il ritrovamento dell’ascia durante il controllo a latina lido
Nel corso di un normale posto di blocco organizzato dalla guardia di finanza, il 40enne è stato fermato alla guida del suo veicolo sulla zona del litorale di latina. I militari, effettuando un controllo approfondito sull’auto, hanno scoperto l’ascia nascosta all’interno dell’abitacolo. La lama di circa 40 centimetri era affilata e priva di copertura o custodia protettiva, un elemento che rendeva il possesso particolarmente delicato dal punto di vista della legge.
Porto abusivo e normativa
Questo tipo di arma, essendo facilmente utilizzabile come strumento d’offesa, richiede un giustificato motivo per il trasporto o il possesso, motivo che in questo caso non è stato ritenuto valido dagli agenti. La semplice presenza, oltre a destare sospetti, è stata motivo sufficiente per procedere con ulteriori accertamenti e poi con la segnalazione alle autorità competenti. La scoperta ha dunque definito una situazione irregolare che la guardia di finanza ha subito segnalato.
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La versione dell’uomo e la motivazione dichiarata per il possesso dell’ascia
Durante l’ispezione, l’uomo ha fornito spiegazioni circa il possesso dell’ascia. Ha dichiarato che l’arma serviva come deterrente per proteggersi durante il suo turno di lavoro da vigilante privato notturno, in particolare quando presidia un chiosco-bar situato lungo il litorale. “Lo strumento sarebbe stato uno strumento di sicurezza personale nelle ore di sorveglianza.”
Tuttavia, questa giustificazione non è bastata a giustificare la detenzione dell’ascia senza le necessarie autorizzazioni o senza che fosse custodita in modo adeguato. Non è stato infatti in grado di produrre permessi o documentazioni legali che ne regolassero il porto. La legge impone che per ogni arma o oggetto atto a offendere si debba poter provare la legittimità del possesso e la necessità specifica. In assenza di tali elementi, la situazione è risultata irregolare.
La denuncia e le conseguenze giudiziarie a carico dell’uomo
Di fronte all’impossibilità di giustificare il possesso, la guardia di finanza ha proceduto con il sequestro dell’ascia. Contestualmente è scattata la denuncia alla procura della repubblica di latina, con l’accusa di porto abusivo di arma o oggetto atto ad offendere. Questa accusa si riferisce al possesso e trasporto di strumenti pericolosi senza le adeguate autorizzazioni previste dalla legge italiana.
Iter giudiziario e pene previste
Il procedimento penale sarà ora affidato alla magistratura che valuterà gli elementi emersi e deciderà sulle eventuali sanzioni o misure cautelari nei confronti dell’uomo. Il porto abusivo di armi può determinare pene che vanno da ammende fino a reclusione, a seconda della gravità del caso e delle circostanze specifiche. In questo contesto, la presenza dell’ascia nel veicolo, senza custodia, ha avuto un ruolo decisivo.
Il caso dimostra l’attenzione delle forze dell’ordine nel presidiare il territorio, specialmente in orari notturni e in località a rischio come quella del litorale di latina. Controlli di questo tipo non si limitano a verificare semplici documenti, ma cercano di prevenire situazioni di pericolo legate al possesso e uso improprio di armi, tutelando la sicurezza di tutti.