Denuncia anonima parla di abusi su minori al santuario di garlasco e legami con vicende del passato

Denuncia anonima parla di abusi su minori al santuario di garlasco e legami con vicende del passato

Nel pavese riemergono accuse di abusi su minori al santuario di Garlasco, con testimonianze anonime e possibili legami a traffico di minori e all’omicidio di Chiara Poggi del 2007.
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Nel pavese riemergono accuse di abusi su minori legate al santuario di Garlasco, con nuovi sospetti che coinvolgono anche il caso della tragica morte di Chiara Poggi. - Gaeta.it

Nel territorio di Pavia torna al centro dell’attenzione il santuario di garlasco, coinvolto in una vicenda che riporta alla luce accuse di abusi su minori risalenti a anni fa. Una fonte anonima ha raccontato al settimanale Giallo di presunti maltrattamenti subiti da bambino all’interno della struttura religiosa. Questo caso apre nuovi interrogativi su eventi già segnati da scandali e sospetti a sfondo criminale. La storia tocca inoltre la tragica morte di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco nel 2007, che alcuni collegano a un possibile contesto criminale più ampio.

Le accuse di abusi e la testimonianza anonima

Un testimone, che per ora preferisce mantenere l’anonimato, ha dichiarato di aver subito abusi quando era un minore all’interno del santuario di garlasco. Come ha riferito a Giallo, “so che è capitato anche ad altri ragazzini: dovrebbero fare tutti come me e parlare”. Questa ammissione riapre vecchie ferite, facendo emergere presunte violenze e comportamenti illeciti che sarebbero stati ignorati o insabbiati per anni.

Il santuario è stato già oggetto di inchieste in passato, e queste nuove rivelazioni lasciano intendere che episodi simili potrebbero aver riguardato più persone nel tempo. Le indiscrezioni ricollocano i fatti in un passato precedente rispetto a violenze già accertate o contestate in seguito. Rimane però da chiarire la portata esatta delle accuse e quanti altri sarebbero stati coinvolti in questi presunti abusi.

Scandalo del 2014 con il rettore e i risvolti giudiziari

Il santuario di garlasco è stato infatti protagonista, nel 2014, di un caso che aveva attirato l’attenzione della stampa e della giustizia. Il rettore della struttura, noto anche come esorcista, fu vittima di un tentativo di ricatto da parte di due cittadini romeni. Quest’ultimi, condannati poi per estorsione aggravata, avevano minacciato di diffondere materiali audio e video compromettenti, chiedendo una somma superiore a 150 mila euro.

Questo episodio ha svelato un clima teso intorno alla direzione del santuario, ma non ha fatto emergere pubblicamente altri dettagli su eventuali abusi o il coinvolgimento di minori. Lo scandalo giudiziario rimase circoscritto al ricatto, senza che fossero rese note accuse dirette a danno di bambini o ragazzi.

Indagini precedenti e segnalazioni al vaticano e ai carabinieri

Secondo le testimonianze raccolte da Giallo, già nel 2006 qualcuno aveva tentato di far luce su ciò che accadeva nel santuario e nei dintorni, chiamati “le bozzole”. Un sacerdote avrebbe segnalato ai carabinieri e al Vaticano episodi sospetti e preoccupanti, senza che da queste comunicazioni seguissero interventi decisivi.

Il Vaticano inviò un suo promotore di giustizia per valutare la situazione, ma l’indagine si chiuse senza conseguenze apparenti. Questo mancato riscontro alimenta dubbi sulla capacità o volontà delle autorità di intervenire tempestivamente, lasciando correre situazioni che coinvolgevano potenzialmente minori vulnerabili.

Testimonianze di legali su traffico di minori a garlasco

Un avvocato di Vigevano, coinvolto in diversi procedimenti giudiziari, ha confermato l’esistenza di fatti gravi legati a un possibile traffico di minori nella zona di Garlasco, episodi che sarebbero stati noti in ambito locale. Alle parole di questo professionista si lega la convinzione che eventi di natura delicata siano rimasti sotto silenzio per troppo tempo, con poche denunce pubbliche, ma con una consapevolezza diffusa tra chi ha avuto a che fare con queste storie.

La presenza di tali dichiarazioni apre nuovi scenari sull’ambiente che circondava il santuario e il contesto sociale in cui si sono consumati questi episodi, che potrebbero non essere isolati né occasionali.

Il caso chiara poggi e le ipotesi sulla sua morte

L’omicidio di Chiara Poggi, verificatosi il 13 agosto 2007 a Garlasco, è tornato al centro di speculazioni riguardo un possibile legame con reti di pedofilia o traffico di minori. Alcuni avanzano l’ipotesi che la giovane sia stata uccisa perché avrebbe scoperto informazioni pericolose riguardo questi ambiti.

A sostenere questa tesi è il ritrovamento, pochi giorni prima della sua morte, di una chiavetta usb contenente file e ricerche su abusi sui minori, casi irrisolti e questioni legate alla pedofilia. Questi materiali non rientravano negli interessi abituali di Chiara, facendo supporre che la ragazza fosse impegnata in indagini personali su argomenti sensibili.

Sebbene questa teoria sia suggestiva, le indagini ufficiali non hanno al momento prodotto conferme in tal senso. Le autorità mantengono una posizione prudente, raccomandando di basarsi solo su elementi concreti per evitare di alimentare ipotesi senza fondamento.

Gli sviluppi relativi al santuario di garlasco e le testimonianze emerse recentemente richiedono ancora verifiche approfondite. Il territorio pavese si trova così nuovamente al centro dell’attenzione, tra accuse di abusi e legami a vicende che intrecciano religione, criminalità e tragedie di cronaca.

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