Crisi del Calcio Italiano: Gli Italiani Esprimono Preoccupazione sul Modello di Gestione

Crisi del Calcio Italiano: Gli Italiani Esprimono Preoccupazione sul Modello di Gestione

Un’indagine rivela l’insoddisfazione degli italiani verso il calcio, evidenziando una crisi nella gestione del settore e la necessità di un nuovo modello economico per garantire competitività e sostenibilità.
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Crisi del Calcio Italiano: Gli Italiani Esprimono Preoccupazione sul Modello di Gestione - Gaeta.it

Un’indagine recente mette in luce la crescente insoddisfazione degli italiani nei confronti del calcio. Condotto da Noto Sondaggi, lo studio dal titolo “Gli italiani e il Calcio” rivela una chiara percezione di crisi nel modello di gestione del calcio italiano. Con un campione significativo di rispondenti, l’indagine non solo esplora l’interesse verso questo sport, ma analizza anche il benessere attuale del calcio, i modelli di business proposti, e il sostegno pubblico che il settore riceve.

La passione per il calcio in Italia

Il calcio è profondamente radicato nella cultura italiana e la maggior parte degli intervistati, precisamente il 67%, dichiarano di essere tifosi di una specifica squadra. Tra coloro che praticano il calcio, la percentuale di tifosi supera il 90%, e quasi il 80% degli uomini si identifica con una squadra. Anche tra i non praticanti, una parte, sebbene minoritaria, ha comunque una squadra del cuore. Nello scorso anno, il 62% degli intervistati ha seguito il calcio in televisione frequentemente, mentre solo un quinto degli appassionati ha visitato uno stadio. È significativo che il pubblico under 55 e i praticanti di calcio seguano la sportività in misura maggiore. Non sorprende che l’abbonamento alle piattaforme di PayTv emerga come il mezzo principale per rimanere aggiornati sulla propria squadra, seguito da un numero limitato di fans che optano per il supporto attivo trascorrendo del tempo negli stadi.

Percezione di crisi nel modello di gestione

La crisi nel calcio italiano è una realtà percepita dal 63% degli intervistati, con un sentiment che varia a seconda del sesso, dell’età e dell’affiliazione alla tifoseria. Gli uomini si sentono più colpiti dalla situazione, con il 75% che riconosce i problemi attuali, e la percezione è ancora più accentuata tra i tifosi, in particolare tra coloro che praticano questo sport. Diverse problematiche sono state evidenziate, a cominciare dai compensi elevati per calciatori e allenatori che sono considerati il problema principale da oltre il 64% del campione. Altri punti critici includono l’elevato indebitamento delle società e la scarsa valorizzazione dei settori giovanili, rilevata dal 43% e dal 39% degli intervistati rispettivamente.

Uno dei temi più discussi riguarda la trasparenza della gestione economica, ritenuta insoddisfacente dal 69% del campione. Molti italiani sono scettici sulla capacità delle squadre di competere con modelli di gestione più solidi presenti in altri paesi europei, e solo una ristretta minoranza vede il calcio italiano come un settore finanziariamente stabile.

Riflessioni sul nuovo modello di business

Il futuro del calcio italiano dipenderà dal ripensamento del suo modulo di business. Gli intervistati hanno opinioni diverse su come le società calcistiche debbano organizzarsi finanziariamente. Una maggioranza ritiene che la solidità economica sia fondamentale per la competitività, ma vi è una discreta fetta che sostiene l’importanza di investire nella formazione dei giovani talenti. La questione principale rimane l’equilibrio tra investimenti e risultati sportivi, con il 54% che sostiene che maggiori risorse finanziarie aumentano le possibilità di vittoria, mentre il 22% predilige l’idea di investire nella crescita dei talenti.

Le difficoltà maggiori che le società dovranno affrontare includono il controllo dei costi, una gestione più prudente delle finanze e investimenti più consistenti nei programmi giovanili, considerando che il 46% degli intervistati ha segnalato il problema degli ingaggi e delle commissioni elevate.

Opinioni sul sostegno pubblico nel calcio

Una volta analizzato il supporto pubblico per il calcio professionistico, emerge che il 70% degli intervistati è contrario a un finanziamento statale per le società di aiuto a quelle di primo livello. La maggioranza ritiene che le squadre debbano operare come aziende, escludendo l’intervento pubblico nella loro gestione. In contrasto, un 18% favorevole suggerisce il potenziale beneficio che il calcio può portare alla comunità, evidenziando l’importanza sociale dello sport.

Le opinioni sul ruolo dello stato nella gestione degli impianti sportivi sono più sfumate. Molti, in particolare tra i giovani, credono che il governo debba riprendere parte della responsabilità, con il 55% che appoggia la necessità di modernizzare e mantenere gli stadi. Un dato interessante è che il 64% degli intervistati riconosce l’importanza della sicurezza all’interno e nei dintorni degli stadi, suggerendo un’attenzione crescente per la gestione degli eventi sportivi e l’esperienza dei tifosi.

  • Laura Rossi

    Laura è la mente dietro una popolare rubrica su Gaeta.it, un rinomato sito dedicato alle notizie e agli eventi della città di Gaeta e dell'intero Lazio. La sua rubrica, apprezzata per l'approccio approfondito e analitico, si concentra su temi di attualità, cronaca locale e sviluppi culturali, offrendo agli abitanti e ai visitatori informazioni dettagliate e aggiornate. Grazie alla sua esperienza e passione per il giornalismo, Laura ha saputo creare un legame solido con la sua audience, fornendo contenuti che non solo informano ma stimolano anche il dibattito e la riflessione sulla vita nella regione.

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