Convegno a roma sulla giustizia e le soluzioni alternative per risolvere le controversie

Convegno a roma sulla giustizia e le soluzioni alternative per risolvere le controversie

Un convegno alla Camera dei deputati a Roma ha evidenziato le criticità della giustizia italiana e il ruolo delle ADR come strumenti alternativi per snellire i processi, con interventi di esperti e istituzioni.
Convegno A Roma Sulla Giustizi Convegno A Roma Sulla Giustizi
Un convegno alla Camera dei Deputati ha affrontato le criticità del sistema giudiziario italiano, promuovendo le forme alternative di risoluzione delle controversie (ADR) come strumento per snellire i tribunali e migliorare l'efficienza della giustizia. - Gaeta.it

Un incontro si è tenuto alla camera dei deputati dedicato alle criticità del sistema giudiziario italiano. Al centro del dibattito, le forme di risoluzione alternativa delle controversie, note come ADR, che rappresentano un’opportunità per alleggerire la pressione dei tribunali. L’evento ha raccolto relatori istituzionali, esperti legali e rappresentanti di associazioni attive nel campo della giustizia.

Il contesto e le ragioni del convegno alla camera dei deputati

Il 19 maggio a roma, presso la sala matteotti della camera dei deputati, si è svolto un convegno promosso dall’onorevole michele schiano di visconti, che da tempo si dedica al miglioramento del sistema giudiziario. L’evento ha voluto dar voce alle problematiche della giustizia italiana e allo stesso tempo mettere in luce le potenzialità degli strumenti alternativi per risolvere le controversie, chiamati ADR.

L’apertura è stata affidata a un messaggio del presidente del tails franco antonio pinardi. In seguito, ciro maschio, presidente della commissione giustizia, ha offerto un saluto istituzionale sottolineando la necessità di un dialogo facilitato tra istituzioni, operatori del diritto e cittadini. Ha messo l’accento su un sistema giudiziario adeguato ai bisogni attuali, che possa rispondere in modo più snello e accessibile alla popolazione.

Il convegno ha così preso le mosse partendo dall’urgenza di cambiare alcune strutture del processo giuridico in italia. Il tema non è nuovo, ma in questa sede è stato affrontato con un taglio pratico e coinvolgendo diversi attori che vivono quotidianamente la realtà giudiziaria.

Le inefficienze della giustizia italiana e il ruolo dell’arbitrato secondo l’avv. luigi vingiani

La relazione introduttiva è stata svolta dall’avvocato luigi vingiani, segretario nazionale della confederazione giudici di pace. Ha descritto con lucidità i limiti del sistema giudiziario, segnalando ritardi procedurali e carenze organizzative che si traducono in ingolfamenti e incertezze per chi cerca giustizia.

Secondo vingiani, le forme di risoluzione alternativa delle controversie offrono una chance concreta per ridurre i tempi delle cause, ma richiedono investimenti in formazione e riconoscimento giuridico più forte. Ha evidenziato che il ricorso alle ADR può alleggerire il lavoro dei tribunali, ma serve anche una cultura giuridica diffusa che valorizzi questi strumenti.

La relazione ha messo in evidenza che senza una riforma che includa la valorizzazione delle soluzioni alternative, le inefficienze resteranno come un ostacolo permanente per cittadini e imprese. Vingiani ha fatto riferimento al quadro normativo e alle pratiche in altri paesi europei, invitando a trarre insegnamenti per l’Italia. Il suo intervento ha posto quindi le basi per la discussione dei relatori successivi.

Esperienze e proposte di associazioni e enti impegnati nel settore delle controversie

Dopo l’intervento iniziale, sono intervenuti rappresentanti di associazioni e enti che operano direttamente nella mediazione e tutela dei diritti legali dei cittadini. Michel maritato, presidente di assotutela, ha raccontato i casi concreti in cui l’uso delle ADR ha portato a risultati rapidi, evitando sofferenze legate a processi lunghi.

Sabrina apuzzo, delegata di NACA, ha segnalato alcune criticità nell’applicazione pratica delle soluzioni alternative, rimarcando la necessità di una maggiore sensibilizzazione tra professionisti e utenti. Giuseppe cará, di un’impresa, ha sottolineato come le aziende vedano nell’arbitrato una via più diretta per risolvere controversie commerciali, ma lamenta la variabilità degli standard applicati.

Demetrio calveri, della camera di mediazione, ha illustrato le procedure adottate per uniformare gli interventi di mediazione e promuovere la partecipazione volontaria delle parti. Ha evidenziato la difficoltà a cambiare le abitudini consolidate in un sistema tradizionale molto rigido.

L’intervento di questi rappresentanti ha permesso di evidenziare sia i risultati positivi ottenuti, sia le sfide operative rimaste da superare per rendere effettive e diffusi le ADR. Hanno offerto spunti per modifiche normative e iniziative di formazione orientate a migliorare la pratica quotidiana.

Contributi accademici e riflessioni sull’arbitrato per una giustizia più flessibile

La parte conclusiva del convegno ha ospitato tre contributi di alto profilo accademico e giuridico. Il professor vasco fronzoni è tornato sulle origini storiche dell’arbitrato, collocandolo come una metodologia antica ma sempre attuale per risolvere i contrasti senza il ricorso al giudice ordinario.

La professoressa lucia picardi ha approfondito l’arbitrato societario, spiegando in maniera precisa le sue peculiarità nel campo delle controversie commerciali e aziendali. Ha illustrato i vantaggi di un sistema arbitrale che si adatta a esigenze specifiche e permette risultati più veloci, oltre che riservati.

Infine, il dottor luigi salvato, ex procuratore generale della corte di cassazione, ha tenuto una lectio magistralis incentrata sull’arbitrato come strumento capace di costruire una giustizia più funzionale per il cittadino. Ha esposto esempi concreti e riferimenti normativi, mostrando come l’arbitrato possa integrare il sistema tradizionale senza sostituirlo completamente.

Il suo intervento ha ribadito la necessità di percorsi formativi e culturali per avvicinare i cittadini e gli operatori del diritto a queste metodologie, considerate spesso troppo tecniche. Il convegno ha chiuso con questo richiamo a un impegno condiviso per una giustizia più snella e accessibile.

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