Conferenza Onu a New York per il riconoscimento dello stato palestinese promossa da Francia e Arabia Saudita

Conferenza Onu a New York per il riconoscimento dello stato palestinese promossa da Francia e Arabia Saudita

l’assemblea delle Nazioni Unite a New York discute la questione palestinese con l’assenza di Israele e Stati Uniti; Guterres denuncia l’occupazione della Cisgiordania e Mustafa propone una forza internazionale per il cessate il fuoco
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L’Assemblea ONU a New York, promossa da Francia e Arabia Saudita, ha discusso la questione palestinese, con interventi critici di Guterres sull’occupazione della Cisgiordania e la proposta palestinese di una forza internazionale per proteggere i civili, mentre Francia ha annunciato il riconoscimento della Palestina. - Gaeta.it

L’assemblea delle Nazioni Unite si è riunita a New York per discutere della questione palestinese con un incontro di alto livello organizzato da Francia e Arabia Saudita. La conferenza, slittata di un mese a causa delle tensioni crescenti tra Iran e Israele, ha l’obiettivo di riaprire il dialogo diplomatico per il riconoscimento di uno stato palestinese e promuovere la soluzione dei due stati. Israele e Stati Uniti hanno scelto di non partecipare, sottolineando un clima internazionale complicato mentre sul terreno la situazione resta drammatica.

L’intervento di guterres: una critica all’occupazione della cisgiordania e gli appelli per la pace

Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha preso la parola aprendo la conferenza con un richiamo forte verso la comunità mondiale. Ha detto che «siamo a un punto di rottura» e che la prospettiva di risolvere il conflitto con una soluzione a due stati sembra sempre più lontana. Guterres ha denunciato quella che ha definito «annessione illegale e insidiosa» della Cisgiordania, insieme alla distruzione di vasta scala che si sta verificando nella Striscia di Gaza. Ha ribadito come queste situazioni non possano più essere tollerate. Importante il suo messaggio sull’impossibilità di scegliere tra sicurezza israeliana e diritti dei palestinesi: «non c’è sicurezza nell’occupazione» ha affermato, sottolineando che sarebbe sbagliato aspettare condizioni ideali, ma che bisogna impegnarsi a crearle.

Il discorso di guterres all’assemblea

Nel suo discorso, Guterres ha incalzato l’assemblea a rifiutare qualsiasi giustificazione che possa legittimare l’occupazione, mettendo in luce il deterioramento della situazione umanitaria e politica. Ha invitato a muoversi con urgenza per prevenire un’escalation ulteriore di violenze e sofferenze. Il tono è stato chiaro, rivolto a chi ha voce nel circuito internazionale per far valere il diritto e fermare il ciclo di conflitto.

La posizione palestinese e la proposta di una forza internazionale di protezione

Mohammad Mustafa, primo ministro palestinese, ha preso la parola sottolineando gli anni di attesa e le sofferenze accumulate dalla popolazione palestinese. Ha accusato la comunità internazionale di aver ignorato troppo a lungo le condizioni di vita e la dignità dei palestinesi, definendoli «esseri umani». Mustafa ha chiesto un intervento internazionale concreto e credibile, auspicando che la conferenza diventi un momento di svolta politica.

Proposta di una forza internazionale per il cessate il fuoco

Inoltre, ha proposto al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di istituire una forza temporanea internazionale capace di monitorare un cessate il fuoco e proteggere i civili nelle zone di conflitto. La proposta nasce dall’urgente necessità di mettere fine alle violenze e garantire sicurezza immediata alle popolazioni coinvolte, soprattutto nelle aree più colpite come Gaza. Il messaggio è chiaro: senza una presenza internazionale verificabile che tuteli i diritti e la vita delle persone, il conflitto rischia di prolungarsi senza soluzioni.

Il ruolo della francia e le aspettative per il riconoscimento della palestina

Il presidente francese Emmanuel Macron, nella settimana precedente alla conferenza, aveva annunciato il riconoscimento ufficiale della Palestina come stato. Questo gesto ha rappresentato una novità rilevante nella diplomazia internazionale, visto che la Francia è il primo paese del gruppo dei sette a compiere questo passo. A New York, il ministro degli esteri francese Jean-Noël Barrot ha spiegato che questo atto non è solo simbolico, ma un segnale contro la logica della guerra e un invito a costruire una pace condivisa.

Le aspettative diplomatiche

La conferenza, che si protrarrà fino al 30 luglio, ha l’obiettivo di stimolare altri paesi europei a seguire il modello francese e riconoscere a loro volta lo stato palestinese. Questo riconoscimento rappresenta un passo diplomatico che potrebbe modificare gli equilibri politici, ponendo una pressione maggiore su Israele e sulla comunità internazionale affinché si impegnino concretamente nella ricerca di una soluzione pacifica. Restano da vedere le reazioni degli attori principali, specie di chi ha disertato la conferenza, ma il richiamo a un dialogo nuovo e costruttivo sembra ormai impossibile da ignorare.

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