La giustizia brasiliana ha emesso una sentenza senza precedenti: Jair Bolsonaro, ex presidente del Brasile, è stato giudicato responsabile di aver orchestrato un tentativo di colpo di Stato contro l’attuale governo guidato da Luiz Inácio Lula da Silva. La Corte Suprema di Brasilia ha riconosciuto la sua colpevolezza insieme a quella di alti ufficiali militari e civili coinvolti nel piano. Questo processo segna un evento cruciale nella storia politica brasiliana, con implicazioni che riguardano il sistema democratico e l’azione della magistratura nel contrastare i tentativi di sovvertire l’ordine costituzionale.
Sentenza Della Corte Suprema Brasiliana: cinque reati contestati a Bolsonaro e collaboratori
L’8 maggio 2025 la Corte Suprema brasiliana, con una maggioranza di tre giudici su cinque, ha condannato Jair Bolsonaro per cinque capi d’accusa. Tra questi figurano il tentato golpe, l’attentato allo Stato di diritto e la partecipazione a un’organizzazione criminale. Il procedimento ha coinvolto anche tre generali, un ammiraglio, un tenente colonnello e due civili, ritenuti corresponsabili nella cospirazione contro l’ordinamento democratico. La rigorosa posizione della corte riflette l’importanza attribuita ai diritti democratici e all’alternanza di potere.
La giudice Carmen Lúcia Antunes Rocha ha espresso un giudizio netto sul gruppo che si era formato all’interno dell’ex governo, guidato da Bolsonaro stesso. Nel suo voto decisivo ha sottolineato che si trattava di una struttura organizzata con l’obiettivo esplicito di bloccare il passaggio legittimo di potere attraverso atti progressivi di destabilizzazione. La corte ha riconosciuto che non si è trattato di eventi isolati o episodici, ma di un piano deliberato che ha messo a rischio le fondamenta della democrazia brasiliana.
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Il ruolo dell’8 gennaio 2023: un attacco pianificato contro le istituzioni democratiche
Il giudice istruttore Alexandre de Moraes ha ricordato il ruolo centrale degli eventi del 8 gennaio 2023, quando manifestanti filogovernativi assaltarono edifici istituzionali a Brasilia, in una giornata che si era presentata come manifestazione pubblica ma si è poi rivelata parte di un tentativo sistematico di rovesciamento del governo. Moraes ha sottolineato che quella giornata non fu una manifestazione spontanea o occasionale, ma un’azione calcolata da un’organizzazione politica e militare con intenti golpisti.
Gli atti violenti e coordinati di quella data hanno rappresentato un attacco frontale al cuore delle istituzioni democratiche. Per la magistratura, si è trattato di prove chiare e sufficienti a dimostrare l’esistenza di un piano articolato per interrompere l’alternanza di potere, con ripercussioni dirette sulla tenuta dello Stato di diritto brasiliano. Queste conclusioni hanno fatto da base per la condanna definitiva, il cui verdetto sulle pene sarà emesso prossimamente.
Opposizione e voto dissenziente: la richiesta di assoluzione per mancanza di prove
Nonostante la maggioranza favorevole alla condanna, il processo ha visto un voto contrario da parte del giudice Luiz Fux, storico membro della Corte Suprema. Fux ha espresso dubbi sulla solidità delle prove presentate contro Bolsonaro e i coimputati, chiedendo l’assoluzione dell’ex presidente. Questo dissenso ha scatenato discussioni sulla natura del procedimento e sulla sua portata politica.
Il giudice Fux ha contestato la qualificazione degli eventi come tentato golpe, sottolineando che le evidenze non suffragano la gravità delle accuse mosse. Le sue osservazioni evidenziano la divisione all’interno della magistratura su come interpretare l’intento e l’azione politica dietro le proteste e le mobilitazioni di gennaio 2023, tenendo anche conto del clima politico segnato da forti tensioni. Questa posizione ha contribuito a mantenere alta l’attenzione mediatica e pubblica sul processo mentre si attendono le decisioni finali sulle pene.
Questo pronunciamento rappresenta una pagina importante per il sistema giudiziario brasiliano, in un momento caratterizzato da forti polarizzazioni politiche e istituzionali. Il seguito del procedimento verrà monitorato con attenzione, dato il suo impatto sul futuro politico del Brasile e sulla tutela della democrazia nel paese.