Il complesso turistico Geovillage di Olbia, gestito dalla famiglia Docche dal 2012 al 2022, è stato al centro di un processo giudiziario che si è concluso con un patteggiamento accolto dal gup del tribunale di Tempio Pausania. Le accuse riguardavano gravi irregolarità finanziarie, tra cui bancarotta fraudolenta aggravata e falso in bilancio, in relazione a un debito complessivo di 158 milioni di euro. Diverse figure coinvolte nel caso hanno affrontato processi o richieste di archiviazione.
Sentenza di patteggiamento per la famiglia docche e dettagli sulle pene inflitte
Il tribunale di Tempio Pausania, con il giudice per le udienze preliminari Alessandro Cossu, ha accolto la richiesta di patteggiamento avanzata dalla famiglia Docche, proprietaria del Geovillage. Il fondatore della struttura, Gavino Docche, ha concordato una pena detentiva di quattro anni e cinque mesi. La moglie, Anna Costaggiu, ha ottenuto un patteggiamento pari a due anni, mentre il figlio Fabio, che in tempi recenti ha assunto la guida della società , è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione.
Il patteggiamento ha messo fine a una lunghissima causa, nata da accuse che includevano il mancato versamento di ritenute d’acconto e la presentazione di bilanci falsificati. Il debito complessivo che ha portato al fallimento della società è stato quantificato in 158 milioni di euro, un importo rilevante che sottolinea la gravità della situazione finanziaria della gestione.
Gian Luigi Puggioni, il commercialista coinvolto nel caso, è stato assolto perché non ha commesso il reato contestato. Questi aveva chiesto il rito abbreviato, subordinato a una consulenza tecnica, ma la decisione finale lo ha escluso da ogni responsabilità .
Cause e implicazioni del fallimento del geovillage, un polo turistico in Sardegna
Il Geovillage di Olbia rappresentava uno dei complessi turistici più importanti della Sardegna. Gestito per oltre dieci anni dalla famiglia Docche, il sito ha attraversato, negli ultimi anni, una profonda crisi economica culminata nel fallimento delle società coinvolte. La vicenda rifletta le difficoltà che il settore turistico regionale ha incontrato in seguito a problemi finanziari e gestionali, in un contesto segnato anche da una maggiore attenzione regionale e nazionale alla trasparenza e alla sostenibilità delle attività turistiche.
Il debito da 158 milioni di euro accumulato dalle società collegate al Geovillage indica che la gestione economica ha registrato gravi problemi. Le accuse riferiscono di bancarotta fraudolenta aggravata e falso in bilancio, elementi che hanno fatto scattare le indagini.
La crisi del Geovillage si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà che hanno interessato diverse imprese turistiche in Sardegna. Diverse realtà hanno incontrato ostacoli nel trovare investimenti e nel mantenere attiva la propria attività , in particolare in un periodo segnato dalla pandemia e dalle successive ricadute economiche sul turismo locale.
Aggiornamenti sui processi paralleli e Sull’inchiesta archiviata per turbativa d’asta
Non tutte le persone coinvolte hanno scelto la strada del patteggiamento. Salvatore Bianco, indicato come amministratore di una delle società appartenenti alla galassia Geovillage, dovrà affrontare il processo con rito ordinario. La sua udienza è stata fissata per il 10 dicembre, quando il tribunale comincerà a esaminare le accuse a suo carico.
Tra le questioni giudiziarie correlate, nel mese di aprile del 2023 si era conclusa un’inchiesta sulla vendita del complesso Geovillage, in cui erano coinvolti cinque indagati per presunta turbativa d’asta. Tra questi figuravano Gavino Docche, suo figlio Fabio, il curatore fallimentare Gian Carlo Fenu, il direttore del Cipnes Aldo Carta e il notaio Vittorio Occorsio.
Tuttavia, questa parte dell’inchiesta si è chiusa con la richiesta di archiviazione per tutti gli indagati, senza riconoscere il reato. Questo elemento ha aggiunto una componente di complessità al quadro giudiziario, evidenziando come alcuni aspetti delle operazioni societarie non abbiano avuto riscontri penali.
La vicenda del Geovillage si chiude quindi con varie posizioni giudiziarie, alcune definite dai patteggiamenti, altre ancora aperte, e alcune archiviate dopo approfondimenti. Lo scenario restituisce un’immagine articolata di una crisi gestionale e finanziaria che ha coinvolto figure diverse e che ha avuto un impatto significativo sul turismo nell’area di Olbia.