Il dibattito per la realizzazione del ponte sullo Stretto tra Sicilia e Calabria torna al centro dell’attenzione proprio nei giorni in cui il ministro Matteo Salvini è atteso in visita ufficiale alla prefettura di Messina giovedì 29 e poi a quella di Reggio Calabria venerdì 30 maggio 2025. La Cgil nazionale ha deciso di inviare una lettera formale alla Commissione Europea per denunciare criticità tecniche, ambientali, sociali e normative legate al progetto, che sembra ormai avviato verso la posa della prima pietra prevista per giugno, secondo il cronoprogramma del governo e del ministro.
La lettera della cgil: dubbi tecnici e legali sul progetto del ponte
Pino Gesmundo, segretario confederale della Cgil, ha firmato la missiva indirizzata a Jessika Roswall, commissaria europea per l’ambiente, esprimendo serie riserve sulla validità della relazione Iropi, approvata dal Consiglio dei Ministri, che accompagna il progetto del ponte. Nella lettera si segnala che questa relazione non rispetta le condizioni previste dal diritto comunitario, compromettendo quindi la possibilità di autorizzare l’opera sulla base di norme europee.
La Cgil pone particolare attenzione alla procedura speciale prevista per i controlli antimafia, recentemente stoppata da un intervento della Presidenza della Repubblica che ha segnalato criticità nell’applicazione di tali controlli per il ponte di Messina. Il blocco ha rappresentato un momento di tensione istituzionale, seguito dalle rassicurazioni del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che ha dichiarato di voler tenere in considerazione le osservazioni del Quirinale. In particolare, il sindacato contesta l’adozione di deroghe alle regole nazionali ed europee basate sull’“imperativo interesse pubblico”, ritenute inappropriate per una infrastruttura strategica e di questa grandezza.
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Per la Cgil, inoltre, le norme ordinarie in tema di controlli antimafia dovrebbero applicarsi senza eccezioni, come sottolineato dallo stesso presidente della Repubblica nel rigettare la deroga su questo punto fondamentale per la realizzazione del ponte.
Governo e controlli antimafia: la posizione ufficiale
Dal punto di vista del ministero guidato da Salvini, la situazione appare diversa. Negli ultimi giorni il Mit ha più volte precisato che non si intende ridurre o allentare i controlli antimafia, anzi, la complessità dell’opera richiede un monitoraggio continuo affidato a strutture già operative e altamente specializzate, in grado di intervenire con efficacia nel contrastare infiltrazioni criminali.
Visita alle prefetture e strategia del governo
Per rimarcare questo punto, il ministro Salvini ha organizzato un vero e proprio “antimafia tour” che prevede visite alle prefetture di Messina e Reggio Calabria, comprese nel territorio del progetto. La scelta è stata interpretata come un segnale di fiducia verso le autorità locali impegnate nei controlli, e come una conferma della volontà politica di vigilare rigorosamente sulle fasi di costruzione del ponte.
La strategia del governo si completa nel vertice del 27 maggio con il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia. In quell’incontro il Mit ha ribadito la collaborazione per garantire la trasparenza delle procedure e dei cantieri, puntando su strumenti come la digitalizzazione dei processi, il controllo completo sulle imprese coinvolte, compresi i subappalti, e l’attenzione alla sicurezza dei lavoratori. L’obiettivo dichiarato è prevenire irregolarità e assicurare un controllo serrato soprattutto in vista delle operazioni di esproprio necessarie per avviare i lavori.
Ostacoli istituzionali e il ruolo della presidenza della repubblica
L’accesa polemica tra sindacati e governo riguarda non solo aspetti tecnici, ma coinvolge direttamente il rispetto delle norme e il ruolo delle istituzioni nel garantire un’opera a norma. L’intervento della Presidenza della Repubblica ha segnalato un livello di criticità nel procedimento, rappresentando un ostacolo al percorso autorizzativo che fino a poco tempo fa sembrava ormai definito.
Il governo, dal canto suo, non arretra e punta a far partire i lavori entro l’estate, confermando con la presenza di Salvini nelle prefetture un messaggio politico chiaro: il progetto è una priorità e intende procedere nel rispetto della legge, rafforzando ogni controllo. Alla Commissione Europea ora spetta il ruolo di valutare la documentazione e le contestazioni presentate dalla Cgil e da altri attori coinvolti nel dibattito.
Gli sviluppi nelle prossime settimane saranno decisivi per capire se il cantiere potrà partire come sperato dal governo o se le contestazioni limiteranno la realizzazione di questo collegamento strategico tra Sicilia e Calabria.