La scelta del candidato governatore in Veneto è al centro delle trattative nel centrodestra, con la Lega che rivendica il ruolo di guida della Regione, storicamente affidata a Luca Zaia. Fratelli d’Italia, forte dei risultati recenti, non sembra disposto a rinunciare a un ruolo di primo piano. Le trattative proseguono mentre si avvicina la scadenza per la presentazione delle candidature, fissata per il 23 novembre 2025. Intanto, i leader della coalizione, Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani, potrebbero incontrarsi nei prossimi giorni per definire una posizione comune.
Il nodo della candidatura in Veneto tra legittimità politica e rapporti di forza
Il centrodestra in Veneto affronta una situazione complessa, che mette insieme esigenze di coalizione e strategie elettorali. Dopo il limite dei mandati che impedisce la ricandidatura di Luca Zaia, la Lega insiste per indicare il prossimo candidato governatore. Alberto Villanova, capogruppo della Liga Veneta, parla di una questione di “correttezza” verso gli elettori, molti dei quali hanno espresso preferenza per Zaia come presidente più apprezzato d’Italia.
Fratelli d’Italia, invece, sottolinea che la situazione è cambiata: il partito di Giorgia Meloni ha triplicato i consensi rispetto alla Lega nelle ultime tornate elettorali, affermandosi come formazione maggioritaria. Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fdi, richiama la realtà politica attuale, diversa da quella in cui la Lega aveva un peso dominante. Pur riconoscendo la legittimità della richiesta della Lega, De Carlo non sembra disposto a cedere senza un accordo che rifletta i nuovi equilibri e ribadisce che la decisione finale spetterà ai leader della coalizione.
La situazione è complicata anche dalla possibile mossa di Luca Zaia, che non ha ancora deciso se presentare una lista personale, elemento che aggiunge incertezza. Lo scontro sul nome del candidato riflette contrasti più ampi all’interno della coalizione, mentre il tempo per trovare un’intesa si riduce.
Il vertice dei leader Meloni, Salvini e Tajani atteso per definire la strategia
I vertici tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani sono considerati un passaggio chiave per risolvere la questione della candidatura veneta. La premier sarà oggi impegnata con un Consiglio dei ministri e una call dedicata alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Salvini dovrebbe invece essere assente da Roma. Questi impegni potrebbero spostare l’incontro a venerdì o alla settimana successiva.
Tajani ha sottolineato che l’alleanza del centrodestra è una coalizione politica e non un semplice accordo elettorale, perciò si cercherà di correre uniti in tutte le regioni e città dove si vota. Il confronto tra i tre leader dovrebbe portare a una decisione condivisa, valida sia per il Veneto sia per le altre regioni in vista delle elezioni, come Marche, Calabria e Toscana.
I risultati delle votazioni nelle Marche, previste il 28 e 29 settembre, rappresentano un test importante per la coalizione, anche se i leader non intendono aspettare l’esito per chiudere le candidature in Veneto. Il 17 settembre Meloni, Tajani e Salvini saranno ad Ancona per sostenere il governatore uscente Francesco Acquaroli, esponente di Fdi, un appuntamento che evidenzia la volontà di coesione nel centrodestra.
Possibili soluzioni e ipotesi sul nome del candidato veneto
In queste settimane sono emerse diverse ipotesi sul candidato del centrodestra in Veneto, alcune legate a figure di rilievo nazionale e locale. Tra le opzioni più concrete c’è quella di Lorenzo Fontana, presidente della Camera e veronese di nascita, considerato un nome accettabile da tutte le componenti della coalizione. La sua candidatura potrebbe rappresentare un compromesso tra Lega e Fdi, superando l’attuale stallo.
Fontana gode di un discreto consenso e viene visto come una figura in grado di mantenere unito il centrodestra. Meloni, Salvini e Tajani potrebbero valutare questa soluzione per evitare una spaccatura che metterebbe a rischio la tenuta della coalizione.
Rimane aperta anche la possibilità che Luca Zaia decida di presentare una lista personale autonoma, ipotesi contrastata dalla Lega ma che potrebbe complicare ulteriormente gli equilibri interni.
Questi elementi mostrano la difficoltà nel trovare un accordo, in un momento in cui la coalizione deve prepararsi anche alle elezioni regionali in altre aree chiave, come Campania e Puglia. Qui, Forza Italia spinge per la candidatura del deputato Mauro D’Attis, mentre Fdi potrebbe proporre Marcello Gemmato per sostituire Michele Emiliano in Puglia.
Il confronto sul candidato in Veneto resta aperto, in attesa del vertice tra i leader che dovrebbe definire la strategia del centrodestra per le prossime sfide elettorali.