Il delitto di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco, rimane uno dei casi di cronaca nera più intricati d’Italia. Dopo la condanna definitiva del fidanzato Alberto Stasi e l’apertura di un’inchiesta su Andrea Sempio, emergono nuovi dettagli che mettono in discussione alcuni punti dell’indagine originale. Recenti approfondimenti hanno portato alla luce un DNA femminile sconosciuto trovato sulla scena del crimine e stranezze nei verbali stilati dai carabinieri e dal reparto scientifico.
Un DNA femminile misterioso su oggetti chiave della scena del delitto
All’epoca, nel 2007, il Ris di Parma raccolse campioni biologici in più punti della casa dei Poggi, soprattutto dove fu ritrovato il corpo di Chiara e nelle stanze vicine. Una nuova analisi degli atti ha evidenziato la presenza di un profilo genetico femminile che non corrisponde a Chiara Poggi. Quel DNA è stato trovato sulla maniglia della porta a soffietto della tavernetta, sul miscelatore del lavabo del bagno e sulla maniglia interna del portone d’ingresso.
Questi reperti, catalogati con i numeri 57, 59 e 60 nel rapporto del Ris, non sono mai stati collegati a nessuno. La qualità del DNA non era buona abbastanza per identificarne la provenienza. Eppure, sarebbe stato possibile confrontare quei profili con i tamponi salivari di tutte le donne che avevano avuto accesso alla casa nei giorni prima del delitto.
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La presenza di questo DNA femminile su superfici direttamente legate alla scena del crimine fa sorgere dubbi sull’idea che la scena sia stata manipolata solo da Alberto Stasi o da altri coinvolti. Le tracce furono raccolte nei primi sopralluoghi, con tutte le precauzioni del caso, e sulla porta a soffietto, che venne smontata per un esame più approfondito, sono state trovate impronte digitali di diverse persone. Tra queste, due impronte digitali e una palmare non sono state identificate. Nessuna impronta di Stasi è stata rinvenuta sulle maniglie, un dettaglio che non torna con l’ipotesi che fosse lui ad aprire e chiudere la porta mentre si allontanava.
Verbali del 13 agosto 2007: firme sbagliate e informazioni a metà
Un altro elemento che fa discutere riguarda due verbali redatti lo stesso giorno, il 13 agosto 2007, dai carabinieri di Vigevano e dal reparto Ris. I documenti hanno intestazioni identiche, ma le firme sono invertite, un fatto che ha destato parecchi dubbi. Inoltre, uno dei verbali manca di informazioni che invece ci sono nell’altro, come il modo in cui i militari entrarono nella villetta: senza calzari, ma con le scarpe di servizio.
Questa discrepanza è venuta fuori durante una puntata della trasmissione “Zona bianca” su Rete 4. L’avvocato Antonio De Rensis, difensore di Stasi, ha sottolineato queste anomalie, chiedendo chiarimenti sulle firme mescolate e sui contenuti diversi, soprattutto per quei dettagli importanti lasciati fuori da uno dei due documenti. Tutto questo mette in discussione la precisione con cui furono raccolte e trascritte le informazioni cruciali nelle ore immediatamente successive alla scoperta del corpo.
Il fatto che ci siano queste incongruenze proprio nei verbali scritti e firmati a poche ore dal ritrovamento del cadavere continua a dividere l’opinione pubblica e gli esperti sulla correttezza delle procedure adottate dalle forze dell’ordine e dai loro tecnici.
A quasi vent’anni dal delitto, nuove piste e perizie in arrivo
A quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il fascicolo giudiziario si sta aggiornando. A gennaio 2025 è stata confermata la nomina della professoressa Cristina Cattaneo come consulente medico-legale per valutare una possibile riesumazione della salma. Il nuovo esame autoptico potrebbe dare informazioni più precise, soprattutto sulla dinamica dell’aggressione.
Nel frattempo, le indagini coinvolgono anche un secondo indagato, Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, ipotizzando un suo ruolo nel delitto, finora poco considerato. La difesa di Sempio ha evidenziato l’importanza di questa nuova consulenza, che potrebbe far luce su dettagli medico-legali capaci di cambiare l’interpretazione degli eventi.
Il ritrovamento di un DNA femminile mai esplorato e le discrepanze nei primi rilievi confermano che la ricostruzione dei fatti non è ancora completa. Le ombre di quell’agosto 2007 continuano a tenere viva l’attenzione di media e opinione pubblica.