Le ricette di due simboli della Pasqua partenopea arrivano a Brescia grazie allo chef Ciro di Maio, che ripropone le antiche preparazioni con ingredienti genuini, raccontando storie di origine e tradizione.
La pastiera napoletana e il casatiello sono due protagonisti irrinunciabili delle tavole pasquali napoletane. Questi piatti portano con sé radici profonde e gesti tramandati di madre in figlia, custoditi come un tesoro. La pastiera ha origini antiche, forse romane o medievali, e una leggenda narra come la sirena Partenope abbia donato un dolce a sette ingredienti, simbolo della terra campana. Il casatiello, invece, è uno dei lievitati più complessi e scenografici, storicamente cotto nel forno a legna, che gli regala un sapore e una crosta unici. A Brescia, chef Ciro di Maio mantiene vivo questo patrimonio cucinando e raccontando queste tradizioni a chi desidera assaporare la vera Napoli.
la pastiera napoletana: storia e ingredienti di un dolce antico
La pastiera è uno dei dolci tipici che emergono ogni primavera sulle tavole di Napoli e oltre. Le sue origini precise sono difficili da definire, ma le testimonianze storiche la legano all’epoca romana o al Medioevo. Una leggenda popolare, invece, attribuisce l’invenzione alla sirena Partenope, simbolo della città , che avrebbe consegnato agli abitanti una ricetta con sette elementi rappresentativi della Campania: farina, ricotta, uova, grano cotto, acqua di fiori d’arancio, spezie e zucchero. Questi ingredienti, poveri ma ricchi di gusto, raccontano la terra e la cultura della zona.
La preparazione richiede attenzione e manualità , soprattutto nella lavorazione della pasta frolla. Gli ingredienti sono semplici, freschi e di qualità : farina, burro, zucchero, uova, ricotta di pecora e grano cotto ammorbidito nel latte. L’aroma dei fiori d’arancio e le spezie completano il profilo sensoriale. Le massaie napoletane dedicano tempo all’impasto, stendendo la pasta a mano fino a ottenere una sfoglia sottile. Il ripieno ha una consistenza cremosa e profumata, con il grano che aggiunge una texture particolare. La pastiera rappresenta non solo un dolce da mangiare, ma un rito legato alla memoria collettiva di famiglie e feste. È stato sempre preparato in occasione della Pasqua, ed è simbolo di rinascita stagionale e spirituale.
il casatiello e la cottura nel forno a legna: una tradizione quasi sparita
Il casatiello è un pane salato farcito, tipico del periodo pasquale a Napoli. La sua versione tradizionale prevede pochi, ma scelti ingredienti: farina, lievito madre, strutto, uova, salame, formaggio e pepe. Ciò che lo rende speciale è innanzitutto la tecnica di lavorazione e la lievitazione lunga, che richiedono tempo e conoscenza. L’impasto viene lasciato lievitare diverse ore, fino a raddoppiare. Le massaie lo modellano con cura, inserendo nell’impasto uova intere, che diventeranno parte decorativa e simbolica.
Un elemento fondamentale era il forno a legna; la cottura lenta e regolare consentiva al casatiello di sviluppare una crosta dorata e croccante, mentre l’interno rimaneva morbido e saporito. Il calore intenso e uniforme del forno, insieme al profumo della legna, aggiungeva un sentore affumicato che caratterizzava il prodotto. Oggi, la diffusione dei forni elettrici o a gas ha reso più rare le produzioni in forni a legna. Chef Ciro di Maio a Brescia ricorda come questa modalità di cottura esalti il casatiello e ne valorizzi i profumi, mantenendo in vita una tradizione che altrimenti rischierebbe di scomparire.
chef ciro di maio e il racconto della cucina napoletana a brescia
Ciro di Maio gestisce il ristorante San Ciro a Brescia ed è uno chef napoletano che ha saputo portare i sapori della sua terra lontana dal Golfo di Napoli nelle tavole lombarde. Conosciuto sui social per i suoi video che raccontano la cucina partenopea, ha trasformato la sua passione in un ponte tra culture culinarie. Le sue iniziative non si limitano alla cucina: in passato ha formato detenuti nel carcere locale sull’arte della pizza e segue progetti solidali con un canile, mostrando attenzione al sociale oltre che all’arte gastronomica.
In occasione della Pasqua propone i due piatti simbolo: la pastiera e il casatiello. Racconta che ogni famiglia porta avanti piccole varianti nelle ricette, ma il nucleo resta lo stesso, ricco di sapori e significati. Interessante è la sua scelta di modificare leggermente la pastiera tradizionale, usando ricotta di bufala omogeneizzata al posto di quella di pecora. Quest’ultima dà un sapore deciso e una consistenza più cremosa, che si abbina alla lunga cottura. Questa variazione, dice, rende omaggio alla tradizione, pur inserendo un tocco personale che valorizza l’esperienza gastronomica.
La cucina napoletana, già apprezzata in tutto il mondo, sul territorio lombardo si arricchisce così di un racconto autentico, che porta con sé profumi e memorie, confermando quanto il cibo sia anche strumento di memoria e identità . La presenza di questi piatti sulle tavole di Brescia, soprattutto nel periodo pasquale, testimonia un legame vivo con le origini e un desiderio di condivisione attraverso il cibo.