Bologna distribuisce pipe gratuite per crack: la sperimentazione che fa discutere la città nel 2025

Bologna Distribuisce Pipe Grat

Bologna avvia la distribuzione gratuita di pipe per crack, tra polemiche e dibattito. - Gaeta.it

Laura Rossi

27 Agosto 2025

Bologna ha lanciato un progetto che mette a disposizione pipe in alluminio gratuite per chi fa uso di crack. L’obiettivo è ridurre i danni causati dall’uso di strumenti improvvisati, spesso pericolosi per la salute. L’iniziativa va avanti da circa un anno e mezzo, coinvolgendo operatori sociali sul territorio e un centro sociale. Ma ha già scatenato un acceso dibattito pubblico e critiche politiche.

Il Comune prova a ridurre i danni del crack con pipe sicure

Il Comune, guidato dal sindaco Matteo Lepore, ha avviato questa sperimentazione per distribuire gratuitamente pipe in alluminio a chi consuma crack. L’idea è evitare i problemi causati dall’uso di materiali di fortuna o dalla condivisione degli stessi strumenti, che spesso provocano sanguinamenti, infezioni respiratorie e altri disturbi. Le pipe, monouso e realizzate con materiali più sicuri, servono proprio a limitare questi rischi, cercando di creare un contesto più controllato.

La distribuzione viene fatta sia dagli operatori di strada dell’Asp di Bologna, che incontrano direttamente i consumatori, sia all’interno del centro sociale ‘Fuori Binario’ in via Carracci. Così si riescono a raggiungere persone in situazioni diverse e offrire un punto di riferimento dove chiedere aiuto e informazioni.

Il progetto costa circa 3.500 euro per 300 pipe, una spesa coperta dal Comune. L’assessora al Welfare, Matilde Madrid, ha spiegato che l’uso di questi strumenti ha portato a una riduzione sia dei consumi che delle malattie collegate, confermando l’efficacia della strategia di riduzione del danno.

Perché si distribuiscono pipe per crack: motivi sanitari

La sperimentazione punta soprattutto a contenere i danni più gravi legati all’uso del crack con materiali non adatti. Tra le conseguenze più comuni ci sono sanguinamenti alle vie aeree, tracheiti e infezioni dovute anche alla condivisione delle pipe tra più persone.

Le pipe monouso in alluminio servono a prevenire questi problemi. Secondo l’assessora Madrid, fornire uno strumento pensato apposta per questo uso aiuta non solo a limitare i danni fisici, ma in diversi casi ha anche contribuito a ridurre il consumo stesso. È quindi un approccio concreto, che cerca di limitare le conseguenze più pesanti per la salute pubblica.

In più, grazie a questo programma, gli operatori di strada possono stabilire un contatto più diretto e positivo con chi usa crack, offrendo informazioni e supporto. L’iniziativa nasce come risposta pratica alle difficoltà sanitarie che Bologna sta vivendo, soprattutto con l’aumento degli utilizzatori di questa droga.

Le polemiche politiche attorno alla distribuzione delle pipe

La decisione del Comune ha provocato una forte reazione da parte del centrodestra. Fratelli d’Italia, con l’europarlamentare Stefano Cavedagna in prima fila, ha criticato duramente la distribuzione delle pipe, definendola un invito al consumo e allo spaccio di droga. Secondo loro, si tratta di una misura che usa soldi pubblici per facilitare l’uso di sostanze stupefacenti e ne favorisce indirettamente il consumo.

Cavedagna ha persino denunciato il sindaco Lepore e la Giunta, accusandoli di adottare una politica dannosa per la città e la sua comunità. Per l’opposizione, questa scelta supera ogni limite e si avvicina a una forma di istigazione al crimine.

La polemica a Bologna si inserisce in un dibattito più ampio a livello nazionale sulle politiche di riduzione del danno. C’è chi sostiene che distribuire strumenti dedicati può migliorare la salute degli utenti e ridurre le emergenze mediche, e chi invece vede in queste misure un rischio di incentivare la dipendenza e il mercato illegale.

Nonostante le critiche, l’assessora Madrid ha annunciato che la sperimentazione sarà ampliata, sottolineando i risultati positivi ottenuti in termini di salute pubblica. Una conferma dell’impegno del Comune nel cercare soluzioni diverse dalla sola repressione per affrontare la diffusione del crack in città.

La questione resta al centro del confronto politico e sociale a Bologna, dove il problema del crack continua a essere una sfida complessa da gestire.