Il festival internazionale del teatro della Biennale di Venezia, diretto da Willem Dafoe nel 2025, propone una serie di eventi importanti tra cui spicca la performance itinerante del poeta americano Bob Holman. L’8 giugno l’artista porterà la sua poesia nelle strade tra calli e campielli di Venezia, trasformando la città in un palcoscenico a cielo aperto. Questa iniziativa celebra una forma d’arte viva e partecipe, rivolta non solo agli appassionati ma anche ai visitatori casuali.
Bob holman e la sua eredità poetica
Bob Holman è considerato uno dei maggiori interpreti della scena poetica americana contemporanea, con radici profonde nella Beat Generation. Cresciuto nel Lower East Side di New York, ha sempre citato Allen Ginsberg come una delle figure chiave della sua formazione. Nel corso di oltre quaranta anni, ha attraversato generi come la spoken word, lo slam poetry e la digital poetry, inserendosi in contesti fuori dagli schemi tradizionali.
La sua poesia non nasce per essere semplicemente letta, ma vissuta in modo diretto, senza passare per i filtri razionali del pubblico. Per Holman, la poesia si trasmette attraverso un processo di energia che va dal poeta al testo fino all’ascoltatore, un passaggio che rende ogni performance unica e irripetibile. Non a caso, Venezia è scelta come teatro ideale, un luogo dove l’arte e la vita si mescolano continuamente tra turisti e residenti.
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Itinerario e luoghi della performance cittadina
L’evento di Holman, previsto per l’8 giugno, si svolgerà tra mattina e sera in più tappe lungo la città. Dalle 9.30 alle 13 il poeta attraverserà diversi punti scelti con attenzione, luoghi simbolici come la Calle del Forno Vecchio vicino al Ponte di Rialto, il Campo San Giacomo da l’Orio e il Campo dei Frari. La sua presenza si farà sentire anche in aree meno frequentate come le Zattere agli Incurabili, fino a toccare importanti siti come la Basilica di Santa Maria della Salute e il Teatro La Fenice.
Nel pomeriggio, la performance riprenderà dalle 17 e si muoverà tra Ca’ Giustinian e Santa Maria Formosa, toccando piazze e vie centrali come Piazza San Marco, uno dei luoghi più rappresentativi della città e molto frequentato. L’appuntamento si chiuderà davanti al Teatro Goldoni, scegliendo quindi spazi diversi che permetteranno al pubblico di vivere l’esperienza poetica in vari contesti urbani.
La carriera teatrale e musicale di holman
Non si limita al palcoscenico all’aperto Bob Holman. Nel teatro ha lavorato come regista e attore per testi di poeti del Novecento come Majakovskij, Tristan Tzara e Antonin Artaud, portando in scena opere che oscillano tra avanguardia e sperimentazione. Ha anche condiviso esperienze musicali, per esempio è stato in tournée con la band dei Pere Ubu, dimostrando di saper unire diversi mezzi espressivi.
Le sue performance superano il migliaio, svolte in luoghi molto diversi tra loro, dal Madison Square Garden a spazi più intimi come scantinati di chiese o centri culturali etiopi. Alla Biennale Teatro, Bob Holman arriverà qualche giorno prima con un altro progetto, Talking Poetry/More Than Heart II, presentato il 6 giugno al Teatro alle Tese in collaborazione con Industria Indipendente. Qui esplorerà il rapporto tra corpo vocale, ritmo e parola, rinnovando anche in quell’occasione il forte legame tra corporeità e poesia.