L’appuntamento con biodivino 2025 ha portato quest’anno all’abbazia benedettina di san martino delle scale, frazione montana di Monreale in provincia di Palermo, un tema di grande attualità: la riduzione dei solfiti nei vini biologici. La rassegna enologica, giunta alla sua 19a edizione, si è svolta dal 16 al 18 maggio ed ha raccolto attenzione non solo da parte di produttori e degustatori, ma anche di enti istituzionali come l’assessorato regionale all’agricoltura e l’accademia italiana della vite e del vino. L’evento si conferma come un momento centrale per riflettere sulle pratiche di coltivazione e vinificazione che guardano a un’agricoltura sostenibile.
Limiti attuali dei solfiti nei vini biologici e la proposta di riduzione
Secondo la normativa vigente, i vini biologici possono contenere una quantità massima di solfiti pari a 100 mg/l per i rossi secchi e 150 mg/l per i bianchi e rosati secchi. Queste soglie rappresentano il tetto consentito per l’anidride solforosa, un conservante che aiuta a mantenere intatte le qualità organolettiche del vino, prevenendo ossidazioni e contaminazioni microbiche. Tuttavia, nel corso della rassegna biodivino 2025, italia bio ha rilanciato la proposta di abbassare questi limiti.
Proposta di lillo alaimo di italia bio
Lillo alaimo di loro, presidente di italia bio, ha sottolineato come i progressi della tecnologia e delle competenze enologiche consentano oggi di lavorare con quantità ridotte di SO2 senza compromettere la qualità finale del prodotto. La riduzione non sarebbe quindi solo possibile, ma auspicabile per rispondere a una domanda crescente da parte dei consumatori attenti alla naturalità e alla salubrità dei vini biologici. Questa proposta nasce soprattutto dall’esperienza diretta raccolta nei diversi incontri preparatori tenuti da italia bio in Sicilia, Puglia e Lombardia, coinvolgendo numerosi produttori.
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Ruolo di degustatori e comitato scientifico nella valutazione dei vini biodivino
A san martino delle scale, una ventina di commissari degustatori provenienti da molte regioni italiane e altri paesi europei hanno selezionato e valutato i campioni inviati dalle cantine partecipanti. L’enologo gianni giardina ha presieduto la commissione di degustazione, confermando da tempo la sua convinzione sulla possibilità di ridurre i solfiti nel vino biologico. Ha portato come esempio i vini siciliani, dove spesso i livelli di anidride solforosa risultano nettamente inferiori ai limiti imposti per legge, anche nelle produzioni convenzionali.
Intervento di rosario di lorenzo
A guidare il comitato scientifico è stato rosario di lorenzo, presidente dell’accademia italiana della vite e del vino e docente all’università di Palermo. Di lorenzo ha definito la proposta “percorribile”, benché sostenuta dalla necessità di nuovi studi e approfondimenti. Questi due esperti rappresentano un punto di riferimento per la rassegna, con competenze scientifiche ed enologiche che hanno contribuito a delineare un percorso graduale verso vini biologici con meno solfiti.
Eventi correlati e valorizzazione del patrimonio enologico regionale
La 19a edizione di biodivino non si è limitata alle sole degustazioni. Sono stati organizzati anche eventi dedicati per promuovere le eccellenze del territorio. Tra queste spicca la visita alla storica cantina duca di salaparuta di casteldaccia , importante realtà siciliana con una lunga tradizione vitivinicola. Questi momenti sono stati pensati per avvicinare i degustatori internazionali alla cultura del vino biologico prodotto nella regione.
La seconda sessione a agrigento
La seconda sessione della rassegna è fissata per il 20 giugno, con una cerimonia prevista ad agrigento, capitale italiana della cultura 2025. Una sala conferenze della biblioteca franco la rocca ospiterà la premiazione delle migliori etichette, selezionate in base ai giudizi degli esperti assaggiatori. Questo momento speciale riconoscerà le etichette più rappresentative dell’evoluzione biologica nel mondo del vino italiano del sud.
Crescita del mercato e biodiversità nelle coltivazioni vitivinicole italiane
Il presidente di italia bio ha evidenziato come il comparto dei vini biologici cresca in modo significativo anche sul piano commerciale. Non si valuta solo il prezzo di mercato o quello pagato al produttore, ma soprattutto il valore che deriva dal rispetto della biodiversità. Oltre il 75% della superficie vitata italiana, circa 660 mila ettari, coltiva più di 80 vitigni differenti.
Patrimonio di varietà e sostenibilità
Questo patrimonio di varietà offre un forte vantaggio al vino italiano, specie nel biologico, per adattarsi a condizioni territoriali diverse e ai cambiamenti climatici in corso. La biodiversità rappresenta un aspetto concreto che aiuta a migliorare la sostenibilità dell’intero sistema produttivo. I riconoscimenti ottenuti durante biodivino offrono visibilità a questa realtà sempre più radicata nel panorama enologico.
Pubblicazione e promozione dei vini premiati attraverso la guida biodivino
I vini premiati durante la kermesse verranno inseriti nella guida on-line di biodivino, disponibile sul sito di italia bio. Questa guida fornirà informazioni dettagliate sulle caratteristiche organolettiche, le aziende produttrici e tutti i dati forniti dai vignaioli stessi. La documentazione permette di far conoscere meglio ogni etichetta, facilitando accessi e contatti tra consumatori e produttori.
La “vetrina biodivino”
Tutti i vini partecipanti saranno inclusi nella “vetrina biodivino”, una sezione del sito che ne propone schede descrittive uniformi. Così, ogni consumatore potrà consultare in modo semplice e diretto le informazioni essenziali per orientarsi nelle scelte. Questa piattaforma digitale rappresenta un canale importante per la promozione del vino biologico italiano, soprattutto nelle sue declinazioni più legate al territorio e alle tecniche naturali di coltivazione.
Biodivino come progetto legato a bio-convitalia e sostegno istituzionale
La manifestazione biodivino rientra nel progetto “bio-con-italia – biologico conviviale italiano”, finanziato dal ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Tra i promotori figura anche l’accademia nazionale della vite e del vino con sede a firenze, che sostiene tanto il progetto quanto la rassegna. Questo collegamento sottolinea l’intento di coniugare la difesa della tradizione vitivinicola con le nuove esigenze ecologiche e di sostenibilità richieste dal mercato.
Ruolo degli enti e diffusione delle tematiche
L’evento si inserisce tra le iniziative organizzate per promuovere la produzione biologica italiana di qualità, capace di competere sia in italia che all’estero. Il coinvolgimento di istituzioni e accademie garantisce una base scientifica e una diffusione capillare delle tematiche affrontate, con ricadute concrete sulla cultura del vino e sulle pratiche agricole future.