Aumento stipendiale fino al 7,5% e primi fondi per il welfare, novità per i lavoratori del comparto unico in friuli venezia giulia

Aumento stipendiale fino al 7,5% e primi fondi per il welfare, novità per i lavoratori del comparto unico in friuli venezia giulia

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia destina 13 milioni di euro per aumenti salariali dal 6 al 7,5% e introduce il welfare aziendale per oltre 12mila lavoratori del comparto unico pubblico.
Aumento Stipendiale Fino Al 72C Aumento Stipendiale Fino Al 72C
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia approva un aumento salariale fino al 7,5% per oltre 12mila dipendenti del comparto unico, stanziando 13 milioni di euro e introducendo per la prima volta un fondo per il welfare aziendale. - Gaeta.it

Il Consiglio regionale del friuli venezia giulia si prepara a discutere la legge di assestamento di bilancio che destina 13 milioni di euro per incrementare gli stipendi dei dipendenti del comparto unico. Si tratta di un aumento salariale che passa dal 6 al 7,5%, accompagnato da un debutto delle risorse per il welfare aziendale. Questa misura riguarda oltre 12mila lavoratori e rappresenta una risposta concreta alle tensioni nate durante la trattativa sindacale. Sul tavolo anche il ruolo determinante di enti e sindacati nel definire i nuovi termini contrattuali.

La svolta nelle trattative e la decisione dell’assessore roberti

La decisione di reinserire le risorse per l’aumento salta fuori dopo un periodo di incertezza. L’assessore regionale alle autonomie locali, pierpaolo roberti, aveva inizialmente optato per togliere il fondo a causa della mancanza di un’adesione significativa da parte della rappresentanza sindacale. Cisl e Uil avevano manifestato un «sì» netto, mentre Cgil e Cisal avevano espresso posizioni meno chiare e l’Ugl aveva detto «no». Sabato scorso, però, dopo una serie di idiscussioni e incontri tra le parti sociali, si è aperta la strada per un accordo più ampio.

Il ruolo decisivo di anci fvg e cgil

Il sostegno decisivo è venuto dall’Anci Fvg, che rappresenta i comuni come principale datore di lavoro per due terzi del comparto, e dalla Cgil, che ha indicato disponibilità a trattare la parte economica del contratto, rimandando a un confronto futuro quella giuridica. Questo cambio di scenario ha convinto roberti a tornare sui suoi passi e a presentare la norma in aula durante l’assestamento di bilancio. L’assessore ha sottolineato come questa scelta rifletta anche la consapevolezza delle difficoltà dei lavoratori, che avevano manifestato delusione per la mancata intesa iniziale su un rinnovo contrattuale importante sotto l’aspetto economico e contrattuale.

I dettagli dell’aumento salariale e le novità sul welfare

La nuova misura prevede un incremento stipendiale tra i 110 e 160 euro mensili, a seconda delle categorie di impiego. L’aumento passa dal 6 al 7,5 per cento rispetto alla precedente intesa. A questi importi si aggiunge un fondo per il welfare per un valore del 2% delle risorse, equivalente a 840 euro annuali esenti da tasse per ciascun lavoratore. Si tratta della prima volta che vengono stanziate risorse regionali per iniziative di welfare nel settore, segno di una nuova attenzione verso il benessere dei dipendenti.

Forme di welfare aziendale incluse

Il welfare può tradursi in varie forme, come servizi per la famiglia, attività ricreative, sostegno per la salute o il trasporto. L’inclusione di questa voce nel contratto è stata salutata positivamente da buona parte delle sigle sindacali, perché amplia le tutele oltre il solo aumento salariale. Questa apertura avviene anche in un contesto di risorse pubbliche limitate, dove ogni euro destinato alle politiche del lavoro deve rispettare i vincoli della legge e il bilancio regionale.

Limiti normativi e ruolo della corte dei conti

Pierpaolo roberti ha rimarcato i limiti imposti da norme nazionali e regionali nella definizione dell’incremento salariale. Anche se il bilancio mette a disposizione la cifra, l’aumento non diventerà operativo fino al via libera della Corte dei conti. Questo organismo ha il compito di certificare la legittimità della spesa pubblica e impedire accordi che superano i tetti imposti per la pubblica amministrazione.

La legge di assestamento dovrà quindi superare questo passaggio obbligato prima di modificare effettivamente gli stipendi. L’assessore ha riconosciuto che la quota di aumento è il frutto di una valutazione che tiene conto di equilibri di bilancio e normative rigide. Questo equilibrio tiene assieme esigenze dei lavoratori e doveri istituzionali di gestione delle risorse pubbliche.

Reazioni delle sigle sindacali e dell’opposizione politica

Le organizzazioni sindacali hanno dato un giudizio positivo sul ripristino delle risorse perse nel corso della trattativa. Massimo bevilacqua, referente della Cisl Fp in friuli venezia giulia, ha parlato di «enorme soddisfazione», attribuendo al loro impegno parte del risultato ottenuto. La segretaria della Cgil Fp regionale, orietta olivo, ha ricordato l’importanza del mantenimento delle risorse iniziali e l’impegno a proseguire i tavoli di confronto sulla parte giuridica del contratto che resta aperta.

Opinioni politiche e sindacali sul welfare aziendale

Anche una larga parte dell’opposizione ha commentato l’iniziativa mostrando un atteggiamento costruttivo. Nonostante i normali scambi politici, molti esponenti hanno espresso la loro approvazione rispetto all’ampliamento delle misure di welfare, viste come un elemento che può migliorare le condizioni dei lavoratori pubblici. Il discorso politico si è dunque focalizzato su una misura che concilia risorse concrete a breve termine con prospettive di fasi successive nella trattativa contrattuale.

Il riconoscimento di questo accordo e i nuovi stanziamenti rappresentano un passo significativo nel rapporto fra regione, amministrazioni locali e sindacati. In attesa delle prossime discussioni, il provvedimento offrirà benefici tangibili ai lavoratori del comparto unico, rimettendo al centro la questione economica e la qualità della vita sul posto di lavoro.

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