Aumentano le morti sul lavoro in Italia nei primi quattro mesi del 2025, cresce l’incidenza degli infortuni in itinere

Aumentano le morti sul lavoro in Italia nei primi quattro mesi del 2025, cresce l’incidenza degli infortuni in itinere

Nei primi quattro mesi del 2025 l’Inail registra un aumento del 29,5% degli infortuni mortali in itinere e una crescita complessiva delle denunce di incidenti sul lavoro, con criticità soprattutto nel Sud Italia.
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Nei primi quattro mesi del 2025, l’Inail ha registrato un aumento significativo degli incidenti mortali sul lavoro, soprattutto degli infortuni in itinere, evidenziando la necessità di maggiori misure di sicurezza sia sul posto di lavoro che durante gli spostamenti casa-lavoro. - Gaeta.it

Nei primi quattro mesi del 2025, l’Inail ha registrato un numero rilevante di denunce per incidenti mortali sul lavoro, con una crescita significativa soprattutto nei casi legati agli infortuni in itinere, cioè durante il tragitto tra casa e lavoro. Le cifre, seppure ancora provvisorie, mostrano un trend preoccupante che interessa diversi territori italiani. Dati aggiornati e analisi sulle dinamiche di questi eventi emergono dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro , che monitorano costantemente l’andamento degli incidenti con esiti fatali.

L’andamento complessivo delle denunce mortali sul lavoro fino ad aprile 2025

In base alle informazioni raccolte dall’Inail, sono state 286 le denunce di incidenti mortali sul lavoro presentate entro la fine di aprile 2025. Questi numeri escludono le denunce relative a studenti, concentrandosi quindi sui lavoratori regolari. La crescita del totale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente evidenzia una situazione che richiede attenzione da parte delle autorità e delle imprese. La maggior parte di questi incidenti riguarda infortuni avvenuti durante lo svolgimento dell’attività lavorativa vera e propria, ma il dato più significativo riguarda ancora un’altra categoria.

L’aumento dei casi mortali del 2025 si distanzia da possibili diminuzioni osservate in passato e sottolinea la necessità di interventi mirati in ambito sicurezza sul lavoro. La crescita di quasi il 1,5% nelle denunce di incidenti in occasione di lavoro, rispetto al primo quadrimestre del 2024, conferma una stabilità preoccupante nei livelli di rischio reale affrontati dai lavoratori.

Crescita netta degli infortuni in itinere con esito mortale

Un aspetto che attira maggiormente l’attenzione riguarda gli infortuni in itinere, ovvero quelli subiti durante il percorso casa-lavoro e viceversa. Nel primo quadrimestre del 2025 sono state 79 le denunce con esito mortale, segnando un aumento del 29,5% rispetto alle 61 registrate nello stesso periodo dell’anno precedente.

Questo dato segnala come gli spostamenti quotidiani rappresentino una fase critica e tutt’altro che sicura per molti lavoratori. Incidenti stradali, condizioni del traffico, situazioni ambientali e carenze nella mobilità urbana possono influire direttamente su questo rialzo dei decessi. Le statistiche indicano la necessità di maggiori controlli e misure per tutelare chi ogni giorno percorre tratte più o meno lunghe o pericolose per raggiungere il proprio posto di lavoro.

Analisi specifiche di questi incidenti suggeriscono pure un monitoraggio più dettagliato delle modalità di spostamento usate, con attenzione alle zone maggiormente colpite. Inoltre, segnali da certe categorie di lavoratori evidenziano rischi più elevati, associati anche alle condizioni di stress o ai tempi prolungati di viaggio. Servirebbero soluzioni di trasporto più sicure e una verifica stringente dei percorsi utilizzati.

Distribuzione delle denunce per tipologia di incidente e territorio

Nel panorama nazionale i dati Inail non si limitano a indicare i numeri globali, ma offrono anche una mappatura parziale delle aree più colpite. I casi mortali per infortuni sul lavoro presentano variazioni geografiche che riflettono situazioni diverse di sicurezza, organizzazione del lavoro e infrastrutture.

Nel Nord Italia, alcune zone continuano a mostrare numeri elevati soprattutto per incidenti accaduti sul luogo di lavoro, mentre nelle regioni meridionali si registrano maggiori criticità relative agli infortuni in itinere. Queste differenze avvicinano i dati a questioni di logistica, traffico e condizioni dei mezzi di trasporto.

Quanto alle categorie lavorative più coinvolte, l’industria, l’edilizia e i trasporti rappresentano i settori con il maggior numero di denunce mortali. Incidenti legati a movimentazioni pericolose, cadute dall’alto o incidenti stradali vengono confermati come le principali cause.

Le imprese e le autorità locali stanno provando ad aumentare i controlli e promuovere campagne di prevenzione, ma il rialzo negli incidenti con esiti fatali indica che c’è ancora molto da fare. La mappatura territoriale aiuterebbe a indirizzare risorse e misure in modo più puntuale.

Le implicazioni per la sicurezza dei lavoratori e le misure preventive

Questi numeri rappresentano un campanello d’allarme per il mondo del lavoro e per le istituzioni. L’incremento dei decessi, soprattutto quelli legati alla mobilità, suggerisce che la sicurezza in ambito lavorativo passa anche dall’ambiente esterno, come le vie di accesso e gli spostamenti quotidiani.

Se gli incidenti in itinere aumentano quasi del 30% significa che le condizioni di viaggio non sono sempre a misura di lavoratore. Si potrebbe intervenire migliorando la sicurezza stradale, aumentando la vigilanza su mezzi e percorsi, e adottando soluzioni che riducono l’esposizione al rischio.

Sul fronte degli infortuni interni alle aziende, occorre anche fare attenzione ai propri ambienti lavorativi. L’aggiornamento delle norme di sicurezza, la formazione ai dipendenti e controlli più stringenti devono essere messi in pratica senza sosta. Le realtà più colpite sono quelle in cui il lavoro comporta rischi fisici elevati.

L’attenzione sui due fronti – dentro e fuori il posto di lavoro – è ormai indispensabile. Gli enti preposti alla sicurezza sul lavoro potrebbero intensificare le ispezioni, puntare a una maggiore collaborazione tra enti locali e imprese, e promuovere campagne informative rivolte ai lavoratori.

Il quadro fornito dall’Inail mette quindi in chiaro che non basta intervenire solo sul lavoro diretto, ma anche sugli spostamenti dei lavoratori, troppo spesso sottovalutati nel rischio complessivo infortunistico.

Lo sviluppo di strategie di tutela alla luce di questi dati sarà cruciale nel 2025. La sfida è evitare che i numeri crescano ancora e che altre famiglie si trovino a fronteggiare tragedie legate alla sicurezza sul lavoro.

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