Atleti special olympics e ministra locatelli insieme per promuovere il canottaggio unificato a roma

Atleti special olympics e ministra locatelli insieme per promuovere il canottaggio unificato a roma

L’evento a Roma al Reale Circolo Canottieri Tevere Remo ha promosso il canottaggio unificato come strumento di inclusione sociale, con la partecipazione di Special Olympics Italia, ministra Alessandra Locatelli e vertici internazionali.
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L'evento di canottaggio unificato a Roma ha promosso l'inclusione sociale di atleti con e senza disabilità intellettive, rafforzando la collaborazione tra Special Olympics Italia e la Federazione Italiana Canottaggio, con il sostegno della ministra Alessandra Locatelli e rappresentanti internazionali. - Gaeta.it

L’evento sportivo tenutosi a Roma, presso l’impianto Acqua Acetosa del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, ha messo al centro il canottaggio unificato come strumento di inclusione sociale. Atleti con e senza disabilità intellettive si sono ritrovati in barca con un unico scopo: dimostrare come lo sport possa creare legami forti e abbattere barriere. La presenza della ministra per le disabilità Alessandra Locatelli e di rappresentanti internazionali di Special Olympics ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa a livello nazionale e oltre.

La collaborazione tra special olympics italia e la federazione italiana canottaggio

La collaborazione tra Special Olympics Italia e la Federazione Italiana Canottaggio ha formalizzato la partecipazione degli atleti con disabilità intellettive in allenamenti e competizioni ufficiali. Questo ha permesso non solo di praticare il canottaggio durante eventi Special Olympics, ma anche di inserirsi nelle gare FIC, ampliando le opportunità sportive. Il team RCC Tevere Remo è stato il precursore di questa svolta, aprendo la strada a numerosi altri circoli storici che hanno accolto barche unificate.

Grazie a questa intesa, nuovi circoli in tutta Italia praticano canottaggio unificato in doppio e quadruplo, mettendo insieme atleti con e senza disabilità intellettive. La promozione dell’autonomia si estende anche alle barche singole, favorendo lo sviluppo personale degli sportivi. Il coinvolgimento diretto di questi atleti ha mostrato concretamente come la disciplina possa favorire il senso di appartenenza e crescere non solo dal punto di vista tecnico ma anche umano.

La nascita e la crescita del team special olympics rcc tevere remo

Il team Special Olympics RCC Tevere Remo opera in Italia da circa due decenni, grazie all’impegno di Paolo Ramoni, coordinatore tecnico nazionale e figura chiave di Special Olympics nella disciplina del canottaggio. Oggi, il gruppo conta circa 70 atleti che si allenano regolarmente sotto la guida della coach Livia Ravoni. Questi atleti, accomunati dalla passione per lo sport e dalla voglia di migliorare, rappresentano un modello di dedizione e inclusione all’interno di un circolo storico.

Il presidente del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, Daniele Masala, ha definito il gruppo come un punto di riferimento all’interno del circolo. Ha richiamato la Carta Olimpica, che dal 1894 sancisce il rispetto della persona nello sport e vieta ogni forma di discriminazione. Masala ha ribadito quanto lo sport debba rimanere accessibile a tutti, sottolineando il valore sociale e culturale della pratica sportiva inclusiva.

L’impegno diretto della ministra locatelli nell’evento di roma

Alessandra Locatelli, ministra per le disabilità, ha partecipato all’evento remando insieme agli atleti per la prima volta. La ministra ha definito l’esperienza «straordinaria» e ha evidenziato la forza dello sport unificato nel mettere insieme persone con diverse capacità, creando supporto reciproco. Ha raccontato di essersi sentita accolta e incoraggiata in un’atmosfera positiva e compartecipe.

L’impegno diretto di Locatelli ha rappresentato un simbolo concreto della sua vicinanza al Movimento Special Olympics. Remare sulla stessa barca di atleti con disabilità intellettive ha dato visibilità al messaggio che lo sport unificato permette di condividere emozioni e obiettivi comuni, andando oltre le differenze. La sua presenza ha rafforzato la portata sociale dell’iniziativa, sottolineando il ruolo dello sport come mezzo di aggregazione.

La partecipazione dei vertici internazionali di special olympics all’evento

Hanno partecipato all’evento a Roma due esponenti di rilievo di Special Olympics International: Shawn Ferguson, Chief Global Government Relations Officer, e David Evangelista, presidente e direttore di Special Olympics Europe Eurasia. Ferguson ha raccontato la sua esperienza diretta come atleta per un giorno, descrivendo l’accoglienza e il clima senza giudizi tipico del movimento. Ha sottolineato che questa esperienza dà una dimensione diversa allo sport e alla sua capacità di coinvolgere.

David Evangelista ha lodato il lavoro svolto da Special Olympics Italia, ponendo particolare attenzione sullo sviluppo del canottaggio. Per lui, allargare le discipline disponibili aumenta le opportunità degli atleti, migliorando la qualità e la quantità delle competizioni. Ha ringraziato la ministra Locatelli e Special Olympics Italia per aver scelto il Tevere come scenario simbolico dell’evento. L’obiettivo è promuovere il canottaggio unificato in più paesi fino a poterlo includere tra gli sport ufficiali dei Giochi Mondiali Estivi di Special Olympics.

Il valore sociale e internazionale dello sport unificato

L’evento a Roma rientra in un percorso più ampio volto a diffondere i valori di rispetto, amicizia e inclusione portati avanti dal Movimento Special Olympics. Questi principi superano ogni diversità e interessano la società nel suo complesso. La scelta di puntare sul canottaggio rappresenta un tentativo concreto di ampliare le frontiere dello sport unificato, con l’ambizione di renderlo un appuntamento consolidato anche a livello internazionale.

Con la presenza di esponenti internazionali e del governo italiano, Special Olympics Italia ha voluto dimostrare come un’attività sportiva possa trasformarsi in un’occasione di crescita personale e collettiva. Il successo di questa iniziativa potrebbe stimolare altri paesi a sviluppare il canottaggio unificato, favorendo la creazione di reti sportive inclusive e la partecipazione sempre più ampia di atleti con disabilità intellettive a gare di alto livello.

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