Un uomo di 32 anni, originario di Napoli, è stato bloccato nel quartiere Pianura con un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. L’accusa è quella di estorsione ai danni di una donna di 83 anni residente a Roma, vittima di una truffa elaborata avvenuta nel maggio dello scorso anno. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri della Stazione Roma Porta Portese sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Roma.
Dettagli dell’indagine e modalità di accertamento
L’indagine ha preso il via dalla denuncia presentata dalla vittima. I Carabinieri hanno eseguito una serie di verifiche che hanno incluso l’acquisizione di dati di traffico telefonico e telematico legati alle utenze coinvolte. Hanno poi esaminato numerose immagini estratte dai sistemi di videosorveglianza della zona. Queste fonti, combinate con le descrizioni raccolte durante l’interrogatorio della donna, hanno permesso di evidenziare la presenza e il ruolo dell’indagato nell’azione criminale.
Le attività investigative hanno svelato come la vittima, la mattina del 15 maggio 2024, sia stata raggiunta da almeno tre diverse telefonate di raggiro. La prima proveniva da un interlocutore che si fingeva la figlia della donna. Questo “telefonista” le chiedeva di ritirare delle schede elettroniche valutate 4500 euro, indispensabili per un concorso pubblico cui avrebbe dovuto partecipare la figlia. Il pagamento doveva avvenire attraverso un corriere che si sarebbe presentato a breve presso la sua abitazione.
Il meccanismo della truffa e il ruolo dell’indagato
Dopo la prima telefonata, l’anziana è stata contattata da altri due presunti impiegati dell’ufficio postale, in un gioco di voci e ruoli finti. Questi interlocutori hanno convinto la donna a consegnare denaro contante, gioielli in oro e altri preziosi. La minaccia era implicita: senza il pagamento e il ritiro delle schede elettroniche, la partecipazione della figlia al concorso sarebbe stata compromessa e avrebbe potuto subire anche conseguenze penali.
Su indicazione di questi complici telefonici, l’indagato si è recato direttamente a casa della vittima. Qui ha portato a termine la truffa sottraendo beni di valore per un totale vicino ai 50mila euro. L’azione coordinata ha permesso di sgominare il sistema di raggiro messo in piedi e di individuare il singolo responsabile materiale.
Stato del procedimento e invito alla prudenza
Al momento, il procedimento è in fase di indagini preliminari. L’uomo deve essere considerato innocente fino a quando un eventuale giudizio definitivo confermerà la sua responsabilità. Le autorità sottolineano quanto sia importante mantenere questa presunzione per rispettare i diritti processuali.
Parallelamente, l’Arma dei Carabinieri richiama l’attenzione della cittadinanza, soprattutto delle persone più vulnerabili, come gli anziani. Invita a praticare una maggiore attenzione alle tecniche di raggiro che vengono via via diffuse tra truffatori. Sul sito ufficiale dei Carabinieri è disponibile una sezione dedicata, contenente indicazioni pratiche per difendersi da truffe telefoniche e inganni simili.
Iniziative dei carabinieri per la protezione delle fasce deboli
Il Comando Provinciale di Roma ha attivato iniziative volte a informare e sensibilizzare la popolazione delle fasce più esposte a truffe. Gli incontri formativi coinvolgono direttamente i Carabinieri, gli anziani e i loro familiari. Durante questi momenti vengono illustrati metodi concreti per riconoscere e prevenire le truffe più comuni.
Questo impegno si concentra su consigli, accorgimenti e procedure pratiche da adottare quando si sospettano tentativi di inganno. Tale attività rappresenta un tentativo di limitare i danni economici e psicologici che derivano da simili episodi. La diffusione della conoscenza attraverso queste iniziative aiuta a creare una rete di attenzione intorno a chi potrebbe risultare più esposto a manipolazioni e frodi.