Arrestato a 18 anni il giovane di gressan accusato di rapine e furto in valle d’aosta e Torino

Arrestato A 18 Anni Il Giovane

Giovane di Gressan arrestato per rapine tra Valle d’Aosta e Torino. - Gaeta.it

Sofia Greco

29 Agosto 2025

Un ragazzo neodiciottenne noto per precedenti denunce è stato fermato dai carabinieri di Aosta per una serie di reati commessi a Pont-Suaz e Gressan tra luglio e agosto 2025. L’arresto, disposto dal gip del Tribunale per i minorenni di Torino, è scattato dopo che il giovane è stato rintracciato a Ivrea e trasferito in carcere in Piemonte.

Il profilo del giovane arrestato: precedenti e modus operandi

Il ragazzo di Gressan, appena raggiunta la maggiore età, ha un passato segnato da denunce per reati simili. Le forze dell’ordine lo descrivono come un giovane problematico, già noto sul territorio per atteggiamenti criminali. Le rapine e il furto degli ultimi giorni di luglio e agosto mostrano una certa continuità nelle sue azioni, con uno stile che alterna spavalderia e improvvisazione.
Durante gli episodi, il giovane ha sempre agito con il volto coperto e armato di coltello, usando la minaccia per ottenere denaro. Questa modalità è stata ripetuta in almeno tre azioni accertate: due rapine – una in una tabaccheria e un’altra in una farmacia – e un furto in una pizzeria. Le immagini raccolte dalle telecamere di sorveglianza hanno immortalato il ragazzo mentre eseguiva i colpi, facilitando l’identificazione.

L’età del giovane e la violenza delle azioni destano preoccupazione nelle istituzioni, perché indicano un ingresso precoce in una vita di illegalità che potrebbe evolversi in modo più grave se non bloccata tempestivamente. La scelta di obiettivi piccoli e facilmente raggiungibili suggerisce una strategia di rapina meno organizzata, che punta alla rapidità e alla fuga piuttosto che a colpi studiati nei dettagli.

Le rapine e il furto contestati nel mese di agosto 2025

Gli eventi chiave sono concentrati nel mese di agosto. Il 7 agosto, il giovane è entrato in una farmacia di Pont-Suaz con il volto coperto e un coltello, ha minacciato la commessa e si è fatto consegnare circa 500 euro dall’incasso. Pochi giorni prima, aveva colpito in modo simile una tabaccheria, sempre nella stessa area. La modalità è stata la stessa: travisamento, arma bianca e intimidazione diretta alla persona addetta all’esercizio commerciale.
Nel medesimo periodo, si aggiunge un furto accertato in una pizzeria di Gressan, collegato dallo stesso gruppo di investigatori al ragazzo, che mostra una escalation nelle attività criminali durante poche settimane. L’insieme rende evidente una sequenza di episodi ravvicinati e una frequenza elevata di azioni illecite.

Questi reati hanno provocato un clima di allarme tra i residenti e i commercianti locali. Anche se non ci sono stati feriti, la presenza di un coltello durante le rapine ha spaventato chi lavora in questi negozi di piccole comunità e ha lasciato un senso di insicurezza diffuso. Il fatto che l’autore sia un giovane appena maggiorenne aggiunge tensione sul tema della criminalità giovanile.

L’intervento delle forze dell’ordine tra indagini e arresto

L’arresto è arrivato dopo un’indagine coordinata dai carabinieri di Aosta e dalla compagnia di Ivrea. Gli elementi raccolti dalle telecamere di sorveglianza hanno rappresentato una prova centrale per collegare i vari fatti e individuare il sospettato. Il lavoro di squadra tra polizia e carabinieri ha permesso di stringere il cerchio intorno al giovane senza lasciare spazi.
Dopo essere stato rintracciato a Ivrea, il ragazzo è stato portato in carcere a Torino, dove rimarrà in custodia cautelare. Il gip del Tribunale per i minorenni di Torino ha accettato la richiesta della procura, evidenziando il rischio concreto che il giovane possa commettere altri reati. La decisione mira a evitare una ripetizione degli episodi nell’immediato futuro.

L’impiego della tecnologia per monitorare le aree colpite dai reati ha avuto un ruolo importante. Le immagini registrate hanno reso possibile l’identificazione rapida e certa del responsabile, senza lasciare margini di dubbio. Questo caso si inserisce in una più ampia attività delle forze dell’ordine italiane, che da tempo pongono attenzione ai fenomeni di microcriminalità giovanile, cercando risposte tempestive.

Ripercussioni nelle comunità di Gressan e Pont-Suaz

L’arresto del giovane ha suscitato reazioni nella valle, specialmente nelle piccole comunità colpite. Gressan e Pont-Suaz sono abituati a una vita tranquilla e questo tipo di violenza improvvisa ha lasciato segni evidenti. I commercianti vittime delle rapine hanno rivissuto momenti di paura, ricordando l’intimidazione e la minaccia implicitamente legata all’uso dell’arma.
Il caso richiama attenzione sul tema della sicurezza nei piccoli centri, dove la criminalità è meno frequente ma può provocare un forte impatto sociale. La presenza di un giovane, addirittura minorenne fino a pochi giorni prima, nelle azioni delittuose crea una difficoltà ulteriore nel bilanciamento fra azioni di prevenzione sociale e interventi repressivi.

Nei quartieri coinvolti rimane una tensione particolare, perché l’episodio rompe con la normalità del quotidiano, lasciando una sensazione di vulnerabilità diffusa. Tra gli abitanti cresce la domanda di misure che possano garantire non solo sicurezza immediata, ma anche interventi per ostacolare il ripetersi di comportamenti simili tra i giovani.