Napoli lancia una campagna antiracket per liberare le imprese da estorsioni e creare una rete di resistenza

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Napoli avvia la lotta al racket per proteggere le imprese. - Gaeta.it

Sara Gatti

1 Settembre 2025

A Napoli si è avviata una nuova iniziativa per contrastare il racket delle estorsioni, che coinvolge soprattutto i quartieri simbolo Pianura e Ponticelli. L’obiettivo è aggregare un numero crescente di imprenditori disposti a rifiutare qualsiasi richiesta di pizzo e a denunciare gli estorsori. L’iniziativa si basa su una convenzione diffusa gratuita, sostenuta da associazioni locali e con il supporto del programma regionale Campania FSE+ 2021-2027, dedicata a creare un sistema di protezione concreto e una cultura della legalità sul territorio campano.

Le radici della campagna antiracket nei quartieri di pianura e ponticelli a Napoli

La campagna contro il racket parte proprio da due zone della città di Napoli dove sono stati costituiti i primi presidi antiracket in Campania: Pianura e Ponticelli. Questi quartieri sono diventati storicamente i luoghi simbolo della lotta contro le richieste estorsive e l’omertà diffusa. Le associazioni Sos Impresa Rete per la Legalità aps e Pianura per la Legalità in memoria di Gigi e Paolo aps hanno promosso l’iniziativa. Esse operano da anni sul territorio per offrire supporto e tutela alle imprese vittime di racket, con un’attenzione particolare a sostenere chi denuncia.

L’idea è di espandere questa proposta ad altri rioni di Napoli e nelle province di Napoli e Caserta, così da coprire infine tutta la regione Campania. La campagna nasce dalla necessità di contrastare un fenomeno che da sempre penalizza l’economia locale e incide sulla sicurezza delle imprese. I quartieri di partenza sono emblematici, perché rappresentano luoghi con una forte presenza delle organizzazioni criminali che esercitano pressioni estorsive, ma anche di resistenza civile attraverso le associazioni e gli imprenditori decisi a non cedere al pizzo.

Adesione gratuita e sostegno concreto per le imprese vittime di racket

Le imprese interessate possono aderire alla convenzione completamente gratis. L’adesione si concretizza inviando una richiesta via email, allegando un modulo compilato, la visura camerale aggiornata e i documenti del legale rappresentante dell’azienda. L’impegno richiesto alle aziende aderenti è di rispettare le norme che vietano il pagamento del pizzo e di segnalare immediatamente ogni tentativo estorsivo subìto.

Dall’altro lato, le associazioni propongono un sostegno molto concreto. Tra i servizi offerti c’è assistenza legale per accompagnare gli imprenditori nelle denunce e negli eventuali procedimenti giudiziari. A ciò si aggiunge il supporto psicologico, pensato per aiutare a superare il trauma causato da minacce o violenze legate al racket. Infine, viene fornita consulenza aziendale, con indicazioni pratiche per richiedere accesso al Fondo di Solidarietà destinato proprio a chi subisce estorsioni.

Il Fondo di Solidarietà rappresenta un aiuto finanziario importante per le aziende colpite dal racket, garantendo un sostegno immediato in attesa delle tutele giudiziarie. Questo sistema di protezioni e supporti è una novità rispetto a molte iniziative simili, perché punta sulla concretezza e la semplificazione delle procedure per gli imprenditori. La campagna mira così non solo a contrastare il pizzo, ma anche a costruire un clima di fiducia che spinga a rompere l’omertà e a denunciare con determinazione.

Il ruolo delle istituzioni e la prospettiva regionale della campagna antiracket

Questa iniziativa ha il sostegno del programma regionale Campania FSE+ 2021-2027, che si occupa di rafforzare servizi destinati a persone svantaggiate e vittime di racket o usura. Il collegamento con questo programma evidenzia l’attenzione delle istituzioni regionali nel coordinare le azioni e nel mettere a disposizione risorse per combattere il fenomeno.

Il progetto si ispira al modello già collaudato del Patto Antiracket per le imprese edili, adottato in passato con risultati importanti sulla mobilitazione degli imprenditori e sulla riduzione dei casi di estorsione nei cantieri. L’esperienza maturata in quel contesto ha guidato la definizione di una convenzione semplice nell’adesione e ricca di servizi di supporto. Questo modello viene ora esteso a tutto il tessuto economico dei quartieri urbani e delle province campane.

Con il sostegno di pubbliche amministrazioni e associazioni, la campagna si propone di coprire un territorio molto ampio, creando una rete di imprese che insieme tengono testa alle organizzazioni criminali. L’azione combinata di locale e regionale testimonia che la lotta al racket richiede una risposta unitaria, capace di coinvolgere diversi attori sociali e istituzionali. Il percorso di diffusione della campagna continuerà nei prossimi mesi con nuove adesioni e iniziative di sensibilizzazione tra imprenditori e cittadini.

Napoli e la Campania si impegnano quindi a costruire una risposta solida contro il racket, grazie a un meccanismo che offre strumenti concreti per difendersi e per reagire in modo collettivo. Testimonianze di chi ha già aderito indicano l’importanza di avere un sostegno e una guida affidabile nelle fasi più delicate della denuncia e del contrasto al pizzo. La campagna rimane aperta a tutte le imprese che desiderano partecipare a questa sfida civile.